giovedì 23 luglio 2015

Torrione Pasquini (2330)

Esiste un piccolo angolo nelle "belle Orobie" che in termini di fascino conosce pochi rivali.
Un cantuccio riservato a radi avventurieri vogliosi d'incanto.
Pasquini avevano deciso di chiamarlo, o meglio dedicarlo, i pionieri.

E così un’altra gemma è stata collocata nell'immenso puzzle dedicato alle Alpi Orobie.
Il traguardo è ormai vicino e il grande SOGNO si sta realizzando.
Nonostante le molteplici indagini non trovavo alcuna notizia inerente l’ascesa a questo torrioncello che, grazie alle sua forma slanciata, costituisce il versante più imponente e severo del Monte Valletto (anticamente denominato Cima di Salmurano). Nessun riferimento su pubblicazioni all'ultimo grido; niente di niente in rete.
Questa è la mia personale ri(scoperta) dedicata Alpi Orobie.
Tra le mani, ma soprattutto nei pensieri, solamente una breve nota rinvenuta sulle pagine del mio diario segreto: “la cima si presenta con una bella parete ‘NO’ e piomba ad ‘E’ con un accidentato versante, munito di contrafforti e di torrioni, che dominano la conca dei L. di Ponteranica. Alla sommità del Canalino ‘E’, presso la vetta, è posta una croce che ricorda l’alpinista Pasquini precipitato il 3 luglio 1923, in un tentativo di salita ad un isolato torrione”.
La narrazione racchiude due note meritevoli di menzione: l’isolato torrione battezzato appunto “Torrione Pasquini” in ricordo del giovane caduto nel suo sfortunato tentativo e la piccola croce che oggi non si trova più alla sommità del canalino Est ma bensì sulla vetta del Monte Valletto. A tal proposito quando visiterete la vetta del Monte Valletto il consiglio è di leggere breve nota scritta sulla targhetta della croce. 
Troverete buon riscontro in tutto ciò che vi sto rivelando.
L’ascesa di per sé non è impegnativa; serve soltanto una discreta tecnica di scalata. Per arrivare al versante di attacco, l'Ovest, bisogna salire dai laghetti di Ponteranica “per verdi e per pietraia” allo sbocco del Canalino Est e poi percorrerlo fino alla profonda breccia che separa il Torrione Innominato dal Torrione Pasquini.
Pochissimi metri oltre la breccia, prestate attenzione nel percorrere una strettissima cengia, inizia la breve scalata su buonissima roccia (II° max III° se proprio lo si cerca) che deposita sulla cima di questo meraviglioso nonché panoramico monolito.
E’ consigliato [non fa mai male] avere sopra il naso un frammento di corda e se trovate un chiodo spezzato sappiate che è il nostro.
Un chiodo spezzato?!?! 
Eggià; non esistono più i chiodi di una volta.
Con me "m&m's": maestro di montagna SuperYuri Parimba!


Da un antico bozzetto. 
Torrione Pasquini.
2 Torrione Innominato. 
Il 3 rappresenta la vetta del Valletto.


Torrioni Innominato (dx) e Pasquini (sx) immortalati nei pressi dell'imbocco del ripido canalino "E". 
Arditi ed eleganti... il mio nuovo sfondo del DeskTop.
Insomma bellissimi!


La strettissima e particolare "porta" del Valletto; passaggio segreto per l'ignota oasi delle due torri...


Un'altra bellissima prospettiva dedicata alle perle neglette del Monte Valletto...


Sono pochi metri ma estremamente divertenti. 
Roccia da standard medio-alto per le Alpi Orobie alias... tanta roba!


Decisamente scenografici i contrafforti del Monte Valletto racchiusi tra l'innominato e il Pasquini. 
Gli occhi godono di nuovi scenari...


Gradoni da divertimento ai massimi storici. 
La "caldazza" di questo periodo ha reso la roccia un... bijoux!


Regolarità naturali che nulla hanno da invidiare alla scienza della geometria euclidea!


L'uscita dallo spigolo un po' troppo traballante. 
Sotto le scarpette un salto riluttante. 
Gli ultimi metri son sempre i più belli...


Fior... di roccia!


A sfondo cielo... senza colpo ferire!


Il Ponteranica Occidentale dal Torrione Pasquini. 
Nuove prospettive arricchiscono la bella giornata...


Ed anche questa è stata messa in saccoccia. 
(Tanto)³ Happy. 
Il [gigantesco] cerchio si sta chiudendo!


Dalle Grigne al Pizzo di Trona passando per il Tre Signori. 
Un'altra anonima finestra che difficilmente scorderò...


Il rientro lo effettuiamo con una breve calata su chiodo che [ahimè] si spezzerà durante il tentativo di schiodatura (Yuri è sceso in libera).
Un chiodo spezzato?!?!?
Non esistono + i chiodi di una volta...


Breaking rocks between towers.
Per pochi!


L'esigua cengetta che (ri)porta nel bel mezzo del versante Est. 
Anche oggi è stata una giornata da ricordare...


Il severo versante Est del Monte Valletto con Torrione Innominato (un po' mimetizzato) e Torrione Pasquini.
Con questa ascesa s'è chiuso l'immenso, faticoso, impegnativo, pericoloso ma decisamente remunerativo cerchio di tutte le Orobie Occidentali...


mercoledì 15 luglio 2015

Cima del Bondone – Traversata integrale per creste

Momenti di buon divertimento su questo crestone che, se percorso integralmente quindi senza aggirare torrioni e dentini, riserva passi non banali e discretamente esposti.
Vediamo qualche info storica.
Cima del Bondone: “si propone questo nome per la cima nodale che domina i tre bacini del Barbellino, di Bondone e di Caronella. Si distende con una lunga cresta SE verso la Cima del Lago Gelt [quella che vedete in questo report] e verso occidente con una maggior cresta, incisa da uno stretto intaglio, quindi con il nodetto 2818 fino alla base del Corno del Bondone. Visitata assai di rado. Le creste che vanno dal Passo di Caronella al Passo di Malgina ebbero, dopo la costituzione della Riserva di caccia del Barbellino, frequenti visite dai guardiacacce”.
Ora qualche dato soggettivo sul lungo crestone percorso integralmente. 
Innanzitutto ho asceso alla prima cima (Quota 2798 della Cima del Lago Gelt) stando a sinistra dallo “spigolone” che s’erge severo dalla Bocchetta del Lago Gelt imboccando e “scalicchiando” un canaletto di buona roccia (II°) che termina sulla cresta a pochi minuti dalla vetta.
Il crestone fin da subito non è banale e bisogna affrontarlo con estrema cura e attenzione.
Alcune relazioni suggeriscono di aggirare i vari torrioncelli che s’incontrano durante la parte mediana e all’inizio dell’impennata finale laddove NON mi sono abbassato trovando il percorso un pochetto tormentato.
La roccia è buona ma la forte esposizione, soprattutto sul versante di Caronella, esige cautela.
Se dovessi dare una valutazione in termini di difficoltà “PD” rispecchierebbe il grado più onesto.
Come scrivevo pocanzi i vari torrioncelli si possono aggirare dal lato sinistro –versante seriano- per poi risalire tramite massi ed erba in prossimità dell’ultima piana che sale verso la vetta.
In questo caso, non essendo logico, il miglior percorso bisogna cercarselo in loco.
Il passaggio dalla vetta alla Quota “nodale” 2818, transitando dalla marcata breccia che separa le due cime, l’ho trovato invece un po’ più semplice.
Alla marcata breccia si scende tramite un canaletto ripidissimo rimanendo sempre sul versante seriano [attenzione!!!] mentre il rientro si può effettuare tranquillamente “a vista”, alias “a cazzo”, puntando al Lago di Gelt sfruttando ripidi prati e pietraie traballanti.
Insomma, un’altra bella “A”vventura!
Il mio giro:
<Valbondione – Rifugio Curò>
<Lago della Malgina – Bocchetta del Lago Gelt>
<Quota 2768 (Cima del Lago Gelt Settentrionale)>
<Cima del Bondone (2848) dalla Cresta “S-E”>
<Quota “nodale” 2818 dalla vetta della Cima del Bondone>
<Discesa al Lago di Gelt >

 
Dalla Quota 2768. 
Le frecce indicano i punti dove bisogna prestare attenzione...


Transito dal Lago di Gelt in direzione dell'omonima bocchetta...


Se il buongiorno si vede dal mattino sarà un'ottima giornata!


Uno sguardo verso il basso dal breve canaletto individuato alla sinistra dello spigolone. 
Passi divertenti e roccia veramente bella; via di salita consigliatissima alla Quota 2768...


Uscito dal canaletto ancora pochi facili metri ed ecco comparire la Quota 2768. 
La Cima del Bondone si presenta ancora lontana e... tortuosa!


Un saluto all'ometto di Quota 2768...


Tra piode e sole.
Il crinale fin da subito mostra i muscoli e già scendere da lassù non è stato semplice . 
Da qui in poi solo silenzio e concentrazione...


Da una delle tante brecce che separano i vari torrioncelli comprendo che la cavalcata integrale non sarà proprio una passeggiata...


Nel regno del Lago di Gelt...


Nei posti più impensabili si trovano i fiori più belli!


Sono sul filo del rasoio e verso la Val Bondone un salto impressionante mi costringe ad alzare le antenne...


Tra torri e torrette. 
Secondo me le varie relazioni fanno stare più bassi poiché qui è tutto fuorché facile!


Altissime, erte e minacciose pale rocciose m'aspettano la varco...


Passi estremamente delicati. 
Sono nel cuore della cresta -che sembra più uno spigolo- laddove è severamente vietato sbagliare. 
Qui sarà almeno un II°...


Cima Tresciana Sud, salita un paio di anni fa proprio da questo versante!


Oh, finalmente si ragiona. 
Roccia super sul muretto finale. 
Mi sono divertito molto con quella fessura la in cima!


Vetta!!! 
Mi stringo la mano da solo...


Costiera Recastello, Tre Confini e Gleno con Pizzo Strinato...


L'intricato castello roccioso di Cima Tresciana dalla Cima del Bondone. 
Adoro questo sguardo, mi emoziona il pensiero d'averla scalata.
Ecco il link!
http://maurizioagazzi.blogspot.it/2014/09/cima-tresciana.html


La Val Bondone con il Baitlin, la Cima Cadin e i laghetti di Cantarena (Selù)...


Chi ha tempo non aspetti tempo. 
Una bella finestra in discesa dalla Cresta Sud. 
Prossimo obiettivo la Quota "nodale" 2818...


Nei pressi della marcata breccia che separa la Cima del Bondone dalla Quota 2818. 
Qui si scende stando a sinistra e sfruttando un ripido canaletto...


Cima del Bondone e Cima Tresciana da una nuova prospettiva!


Dalla marcata breccia gli ultimi metri all'arcigna Quota 2818. 
Volendo si può aggirare sulla sx mentre io l'ho scalata stando sullo spigoletto a sinistra!


Ambientino mica male... un angolino d'Orobia che proprio mi mancava!


Cima del Bondone e tratto di cresta da poco cavalcato. 
Nel tratto "precipite" alla marcata breccia bisogna appoggiare sulla destra...


Verso Sud-Ovest... WithOut words. 
Sarebbe stato bello proseguire verso il Corno del Bondone ma quel tratto di cresta l'avevo già percorso...


Indelebile; una giornata solitaria che ricorderò a lungo. 
L'ultimo saluto alla Quota 2818!


Tutto il lungo crestone percorso. 
In basso sulla dx s'intravedono i torrioncelli da scalare con estrema attenzione...


Lo sguardo spettacolare nel mentre della discesa. 
Anche questa è andata ma... che gran bella Avventura!


mercoledì 8 luglio 2015

Monte Valletto – Versante Est + Torrione Innominato

Notizie sulla Est del Valletto se ne trovavano ben poche, tolto un report invernale (grandi ragazzi) e un piccolo cenno scovato sulla mia bibbia personale “Alpi Orobie”. In effetti solo dopo averla salita posso affermare che il “canalino” diviene più docile durante la stagione fredda.
Questo il report scovato: “dai Laghi di Ponteranica si sale per verdi e per pietraia in direzione della cima e si raggiunge un ripiano con grossi massi. Si continua per un’altra pietraia verso lo sbocco di un canalino, assai ripido, sdrucciolevole e franoso (motivo per cui è da percorrersi con attenzione e in pochi), compreso tra due torrioni e la parete orientale; lo si risale senza particolari difficoltà [l’itinerario era dato come “media difficoltà” che con la gradazione del 1940 significava “non banale… fate molta attenzione… roccia di merda… la bestemmia regna sovrana, ecc.”] per giungere nelle vicinanze della cima”.
Ora, non so se ho sbagliato paretina, probabilmente sì, ma sono salito dritto per dritto radente le pareti del Torrione Innominato scalando brevi muretti da non sottovalutare (come minimo II° ma delicato).
Morale della favola Torrione Innominato quotato, 2345 circa, e felicità ai massimi storici.
Alcune “InfoPoint”: nella prima parte del canale, vedi foto, ho trovato una corda fissa lasciata in loco. Fate attenzione però perché i punti più impegnativi iniziano proprio al termine della corda.
Il passaggio dal Torrione Innominato al Valletto è abbastanza semplice; serve solamente un po’ di attenzione.
A tal proposito mi sento d’affermare da “milanese imbruttito” che la via più logica, simpatica e diretta per salire all'Innominato è il versante Est del Valletto. Avrebbe poco senso percorrere il breve passaggio dalla vetta al torrione; le montagne vanno scalate in salita e non in discesa (chi ha orecchie per intendere).
Il mio giro:
<Piani dell’Avaro (occhio che si paga il ticket)>
<Laghetti di Ponteranica>
<Versante Est del Monte Valletto>
<Torrione Innominato + vetta del Valletto>
<Discesa dalla “normale” e risalita tramite barbatrucchi al Ponteranica Centrale>
<Piani dell’Avaro>
Cheddire, che giornata, che immensa soddisfazione.
UPDATE fine luglio 2015. La corda fissa non c'è più!


Dal ripiano con grossi massi la linea di salita del Versante Est (o canalino). 
Sicuramente meno pericoloso e più facile farlo in inverno con buona neve...


One step back. 
Alla partenza giornata ottima anche se non durerà molto. 
Non so bene cosa m'aspetterà. 
Lo capirò al ritorno all'auto con dipinto un sorriso di quelli che difficilmente si scordano!


Nel primo tratto un corto spezzone di corda. 
Sembra tutto bello ma, ahimè, le difficoltà arrivano al termine della corda!


Lasciato sulla sinistra uno stretto intaglio il canale diventa roccioso e un pochetto impegnativo. 
Scelgo di scalare una paretina di buona roccia ma decisamente non banale.
Ormai è vietato sbagliare...


Il "grottone" strapiombante di massi accatastati che sbarra la strada per l'uscita (evitabile tramite cengetta sulla destra seguita da un'erto pendio/paretina visibile nella foto successiva a questa). 
Sotto i piedi c'è il baratro!


Le delicate roccette finali che portano sulla cresta tra la vetta (destra) e il Torrione Innominato (sinistra). 
Sono senza report e spero di uscirne indenne!


Lo scatto fa cagare ma era quasi un'impresa fare fotografie; troppo pericoloso. 
Questo il baratro sotto le scarpette, almeno 200 metri. 
Sto salendo a vista sperando di essere sulla retta via...


Tra la vetta del Valletto e il Torrione Innominato si apre una delle più belle finestre sui sottostanti laghetti di Ponteranica. 
Sono fuori dai casini, ESULTO!!!


La parte finale al Torrione Innominato. 
Un po' marciotta ma decisamente facile (visibile l'ometto di pietre scrauso posto sull'esile vetta)...


La piccola croce del Valletto dal Torrione Innominato. 
Non ci speravo, ma qualche volta, la fortuna aiuta gli audaci...


Impressionante il salto che mi propone il Torrione Innominato. 
E' severamente vietato soffrire di vertigini. 
La Est parte da quel residuo di neve che s'intravede laggiù!


Un paio di facili passi ed ecco comparire la piccola croce. 
Senz'ombra di dubbio il mio più bel Valletto!


Tutto il gruppo del Ponteranica con Lago di Pescegallo in bella vista!


Ed ecco il Torrione Innominato visto scendendo dal Valletto.
Da parecchio tempo volevo salirci e soprattutto quotarlo.
Una delle vie di salita più belle è sicuramente il versante Est...


Visto che sono in anticipo "volo" sul Ponteranica Centrale ad immortalare il Ponteranica Occidentale.
Un'altra bella ascesa messa in saccoccia!