lunedì 19 dicembre 2016

Pizzo Camino - Canale Nord-Ovest + Canale Nord

Per prima cosa ringrazio pubblicamente il CAI Alta Valle Brembana e il suo presidente Andrea Carminati; la serata di sabato 17 dicembre è andata benissimo e il Cinema Nuovo di Piazza Brembana era pressoché colmo di gente. 
Raccontare lo “Scrigno” dinanzi un pubblico così numeroso e interessato s’è rivelata una gran bella soddisfazione.
Con grande rammarico ho però notato che le persone opportuniste alias gli "amici" dei social network che ultimamente m’hanno preso come “consulente privato delle Alpi Orobie” erano tutte assenti.
Per questo motivo non risponderò più ai messaggi privati in FaceBook di coloro i quali mi chiederanno informazioni atte a far crescere il loro ego.
Normalmente le consulenze si pagano e in ogni modo ci sono organi preposti che svolgono egregiamente questo lavoro.
CAI in primis.
Nell’era in cui si tende volere tutto e subito a molte persone piace un po’ troppo “vincere facile”.
Detto questo passiamo al post.

Sono sempre stato attratto dalla versante Nord del Pizzo Camino; un dedalo calcareo di roccia brillante laddove la bellezza sposa in maniera pressoché perfetta l’avventura.
Durante le mie vacanze adolescenziali trascorse tra Colere e Schilpario spesso l’occhio si spingeva fin lassù per poi perdersi nei pensieri d’una ascesa certamente non alla mia portata.
Poi però accadde il colpo di fulmine con le Alpi Orobie e la mia direzione di vita cambiò improvvisamente strada.

“Importante, frastagliata e complessa cima tra la Valle di Scalve e la Valle di Lozio, frequentemente visitata per la bellezza dell’ambiente. Il versante Nord visto da Schilpario sembra costituito da un’unica parete –ecco il motivo della suddivisione del Canale Nord in due distinte sezioni, nda- mentre in effetti è formata da due parti ben distinte e separate da un largo piano inclinato di sfasciumi che, scaricandosi sul versante di Varicla, separa la parte superiore da una lunga e larga bancata di rocce che scende sulle testate della Valle d’Epolo e della Valle di Voia”.

La vetta e le sue creste sono costituite da scogliere dolomitiche che riposano su estesi banchi di compatti calcari nerastri (calcari di Esino, nda).
Ignota è l’etimologia del toponimo: alcuni lo spiegano per i molti canali che solcano i fianchi, altri per i vapori racchiusi nelle conche che sfuggono e s’innalzano nei pressi della cima, ma l’origine vera si perde nei tempi. 
Nelle vecchie carte la cima veniva chiamata Corna del Camino, poi divenne Cima del Camino e infine si trasformò nella dizione attuale di Pizzo Camino, che sembra la più esatta, anche perché vi sono due vette, vicinissime una all’altra, che si presentano da vari lati alquanto acuminate.
Il panorama è grandioso: dal bacino dell’Oglio, in parte coperto dal massiccio della Concarena e dal Prato Tondo, si scorgono alcune case di Breno, il digradare del Torrente Lanico, l’abitato di Cividate e una insenatura del Lago d’Iseo fra Pisogne e la Corna dei Trenta Passi; la ridente Valle di Scalve si stende invece con un quadro delizioso dalle abetaie di Schilpario alle praterie di Nona, con paeselli e casolari sparsi sui verdi pendii e con foreste nereggianti, sulle quali si ergono le costiere del Venerocolo, le rocce del Gleno e le scogliere della Presolana; al limite dell’orizzonte gli Appennini e alcuni dei principali gruppi delle Alpi, tra i quali quelli del Rosa, del Bernina, dell’Ortles e dell’Adamello.
Insomma, un’altra perla è stata inserita nello Scrigno delle Alpi Orobie!

I canali nelle condizioni in cui li abbiamo saliti noi, ovvero molto magri e poveri di neve, riservano pendii nevosi a 60° con passi di misto di IV°.
L'esposizione del primo canale è Nord-Ovest mentre il secondo è completamente a Nord.
Il breve passo di IV° si trova quasi allo sbocco del secondo canale scalando direttamente, anzi per essere preciso poggiando leggermente sulla destra, la "fantastica grotta formata da alcuni macigni" descritta da Silvio Saglio nel suo libro: Prealpi Comasche, Varesine, Bergamasche (CAI-TCI 1948).
Per raggiungere il primo canale nei pressi del Passo di CornaBusa si devia a sinistra e tramite traccia di sentiero, attenzione la traccia è molto accidentata, si perviene all'evidente imbocco.
Buon Natale a tutti; magari ci risentiamo l'anno prossimo!


Salendo verso il Passo di CornaBusa è ben visibile il primo canale mentre resta nascosto il secondo.
Linea rossa la prima parte scalvina (N-W) mentre linea tratteggiata la seconda parte camuna (N) che come scrivevo sopra resta invisibile (passa sotto la cresta dal versante opposto)...


Il primo canale è molto magro e alterna tratti facili nevosi a tratti di misto un po' pepati.
 La roccia è comunque buona!


Superato il primo salto si sale su ottima neve rigelata...


Una bella finestra fin verso il Monte Ferrante!


Il secondo saltello di misto del primo canale si supera con un'elegante spaccata su ottimo ghiaccio e buona roccia!


All'uscita del primo canale veniamo accolti da tanta bellezza. 
Il largo piano inclinato di sfasciumi descritto nel racconto iniziale!


Passo di Varicla e Monte Sossino....


Il secondo canale -Nord- parte subito ripido e divertente.
Questo invece il tratto più duro della giornata; attacchiamo il macigno che forma la "fantastica grotta" stando radenti alla sua destra. 
Penso un buon IV°. 
Pochi metri ma tosti!


Dal Diavolo al Coca passando per il Redorta. 
In basso la CornaBusa. 
Ambiente superlativo!


Poco sopra il passo chiave che sinceramente non ho trovato semplice. 
Con molta neve sarebbe tutto più facile!


Cime di Varicla, Cima Moren, Corna di San Fermo e Valcamonica. 
Puro spettacolo e... non aggiungo altro!


Un altro bellissimo Pizzo Camino da conservare tra i più belli di sempre!


Uno sguardo in direzione Est. 
Che giornata meravigliosa!


Si scende sotto attenta osservazione della Terza di Varicla e della Cima Moren...


Allo sbocco del canale della "normale". 
Stiamo scendendo a mille all'ora e i quadricipiti sono infuocati!


Corna delle Pale, Corna di San Fermo e Corni di Negrino in versione WOW!


Dal Passo di CornaBusa sulla sinistra parte della Cresta Ovest percorsa esattamente un anno prima. 
In centro il Pizzo Camino e sulla destra le Cime di Varicla. 
Un'altra giornata da ricordare!!!


Ricami del tempo Pt. 5. 
Regolarità naturali che nulla hanno da invidiare alla scienza della geometria euclidea!




lunedì 12 dicembre 2016

MeravigliOSA!

Sovente ci piace alternare uscite fredde ad uscite miti e la Cresta OSA al Moregallo rappresenta un ottimo allenamento specialmente durante il periodo rigido.
Come consuetudine la percorriamo sia nel periodo primaverile che in quello invernale ed è quasi superfluo  raccontarvi della bellezza dei panorami che, grazie a queste giornate, sono il top!
Il lungo crinale offre varie possibilità di salita, alcuni punti critici sono evitabili, ma se percorso integralmente concede un’arrampicata divertente, sempre nel limite del IV°, su ottima roccia.
Insomma, senza andare chissà dove si possono trovare belle ascese anche fuori dalla porta di casa.
Con me Filippo!

Innanzitutto vi ricordo la serata di SABATO 17 dicembre a Piazza Brembana.
Le "Quattro Matte".
Il Torrione Sant'Ambrogio.
La Cresta di San Stanislao.
La traversata integrale del Tronella.
Il "Castello Incantato".
I Denti dei Mughi.
Il Torrione Pasquini.
I 5 Corni di Sardegnana.
Il Castel di Piccolo.
Le 7 Cime del Medasc.
Vi racconterò storie che finora avevate solo letto e sarà un'ottima occasione per scambiarci gli auguri!


Alta concentrazione di smog in pianura; noi scappiamo verso l'alto!


SempreBella la OSA in dicembre...


Filippo impegnato su uno dei tratti più estetici della cresta...


Più ci alziamo e più l'orizzonte si amplia!


Roccia e giornata da URLO!


Una fugace occhiata verso Lecco...


Un po' di ghiaccio e un po' di roccia. 
Perchè a noi, in fondo, piace così!


C'è tutto un mondo intorno!


L'unica sosta delle lunga cresta...


L'atletico -ed estetico- passo del camino con appigli e appoggi lisci piuttosto scivolosi.
Insomma, unti!


L'impennata finale della OSA. 
Ma che giornata meravigliOSA!


Filippo sull'ultima lunghezza al cospetto d'un cielo che più azzurro non si può!


In fondo, dallo smog, spuntano gli Appennini...


Durante l'ultimo tiro decidiamo di scalare lo spigolo della cresta più esposto ma sano rispetto all'abituale canaletto marcio!


In basso sulla destra il caratteristico ponte naturale in roccia, stretto ed esposto...


Non sembra proprio d'essere in dicembre. 
Speriamo giunga presto la neve. 
Anzi, prestissimo!


mercoledì 7 dicembre 2016

Monte Cabianca - Canale Nord

Le previsioni chiamavano brutto tempo e… lascio parlare le immagini.
Il canale è in ottime condizioni con buon ghiaccio sia a metà che all'uscita.
Il vento degli scorsi giorni ha lavorato molto rendendo faticosa la salita, abbiamo battuto tutto io e Filippo, ma la sorpresa della vetta ha ripagato ampiamente tutto sforzo e l’impegno. 
Raramente ho visto un Cabianca così freddo e peculiare; in vetta la temperatura percepita era intorno ai -15!
La discesa, ben più impegnativa della salita, l’abbiamo affrontata dalla cresta Est accompagnati da una fitta nebbia e trovare il canale di raccordo con il dolce pendio utilizzato per il rientro non è stato per nulla semplice.
Cornicioni “patagonici” rendevano ogni passo adrenalinico e delicato.
Ma a noi piace anche così!


Manca poco a Natale e il piccolo Borgo di Pagliari sembra un presepe!


Lastroni nel Lago di Fregabolgia...


La nostra meta vestita con l'abito più bello!


Gustose meringhe al cospetto del lungo crinale che collega il Pizzo di Cigola al gruppo dei Masoni!


Verso l'imbocco del canale salendo da una via alternativa!


Finestra superlativa!


Il tratto centrale un po' delicato per la presenza di ghiaccio levigato dal vento durante la notte...


Un'altra bella finestra gentilmente offerta dal canaletto!


Il "meringone" finale quest'oggi è semplicemente spettacolare!


All'uscita ci troviamo nel limbo tra il blu del cielo e il grigio delle nuvole.
In vetta saremo accolti da un "freddo sole"!


Gli ultimissimi metri su delicati lastroni di ghiaccio vivo.
Una goduria per le punte dei ramponi!


 Tra la cortina di nubi in basso il Rifugio Calvi mentre in alto, inconfondibili, i Diavoli!


Ricami del tempo Parte 4.
Permette un ballo?
La natura certe volte sa essere proprio straordinaria!


Un'isola in mezzo ad un mare bianco. 
Bianco di nebbie e bianco -candido- di neve!


Bellezza batte brutto tempo 10 a 0!


Atmosfera da film horror, alias dove cacchio andiamo. 
La discesa con queste condizioni non sarà una passeggiata di salute...


Ice bell, 
It's Christmas time!


Cornicioni nella nebbia e neve poco portante ovvero il peggio del peggio. 
Trovare il canalino di discesa non è stato semplice!


Alla fine abbiamo optato per questo canale ripido e stronzo (foto fatta col cellulare purtroppo).
S'è rivelato più ripido questo passo in discesa rispetto al canale fatto in salita!



Fuori dalle difficoltà (ri)ritroviamo la visibilità!