martedì 22 marzo 2016

Cima Occidentale di Cagamei (2913) - SkiAlp




Su quel libricino dedicato allo scialpinismo del “lato B” delle Alpi Orobie c’erano tre itinerari, lunghissimi per non dire spossanti, che mi pigliavano assai.
Tre itinerari insaporiti da tanti... ssimi metri di dislivello ma di rara e selvaggia bellezza.
Uno di questi raccontava la salita alla Cima Occidentale di Cagamei dal canalone del Druet, un’ascesa d’indubbio incanto, tant'è che quando nel tardo pomeriggio di venerdì il display del cellulare s’è illuminato non ho potuto farmi scappare l'occasione.
Il terzo dei tre itinerari poteva, anzi doveva, essere mio (gli altri due erano già in saccoccia: Pizzo di Rodes e Pizzo di Redorta).
“Ciao Aga, noi domani andiamo a Nord; tentiamo il Druet”.
La proposta di Andrea non poteva che avere una sola e ovvia risposta.
“PorcaTrota, vengo pure io”!
Più che una gita scialpinistica è stato un viaggio nell'Orobia più profonda; quella selvaggia.
L'ultimo desiderio di un inverno per certi versi splendido e irripetibile. D'altronde capita raramente di portarsi a casa vette e vie tanto belle quanto ambite durante la stagione fredda: il Coca, il Redorta, la Punta di Scais [dal Canale Centrale], il Diavolo di Tenda [dalla Cresta Baroni], la Presolana, il Pizzo di Rodes e le Cime di Cagamei con gli sci e il Pizzo Camino dalla Cresta Ovest sono solo alcuni esempi.
Inoltre il canalone del Druet e la Cima Occidentale di Cagamei durante una giornata invernale da "raiting" altissimo non hanno proprio prezzo.
Partenza dalla Centrale di Armisa (Arigna) e poi su, per 2000 metri di rara bellezza.
Itinerario stupendo e vario che mescola in maniera pressoché perfetta lo sci con l'alpinismo.
Pendii dolci e ripidi, tipologia di neve diversa, boschetti, canaloni e canalini e tratti in cresta esposti sono l'essenza di questa bella Avventura scritta appositamente con la A maiuscola!

“Cime di Cagamei m. 2912 e 2913. Le due sommità ben distinte, la occidentale più elevata, dominano la più occidentale e la più vasta delle Vedrette di Cagamei sulla quale si ergono con brevi pareti. Dalla vetta maggiore, poco ad occidente della sommità, si diparte verso NNO la robusta cresta che, dopo due minori spuntoni, va a costituire l’imponente Cima della Foppa per quindi continuare in basso e formare la linea divisoria fra le valli d’Arigna e della Malgina. Non sono nominate sulla carta”.
Ad inizio pagina il filmato mentre qui sotto il report fotografico.
Buona visione!


Pizzi Scotes, Uomini e Biorco. 
Adoro questo angolo d'Orobia selvaggia!


Il "canalaccio" del Druet dominato dalla poderosa Cima della Foppa sulla sinistra...


A sfondo Punta di Santo Stefano e Pizzo di Rodes.
Sette giorni prima eravamo lassù!


Nel bel mezzo del Canalone del Druet...


Alle spalle, puro spettacolo!


L'anfiteatro della Foppa. 
Meraviglia NordOrobica...


Lo spettacolo gentilmente offerto dalla parte finale dell'anfiteatro della Foppa...


Il dito del Druet!


Ambientone superlativo...


Marco apre le danze nel divertente canalleto che porta sulla cresta a pochi metri dalla vetta...


Il tratto più divertentissimo del canale. 
Love & Like!


Si sale spediti...


La Cima Occidentale di Cagamei dall'uscita del canale.
NordOrobia mon amour!


L'uscita... impossibile non immortalare!


Luca si gode la bellezza...


Gli ultimi -spettacolari- metri da affrontare con attenzione...


Pizzo di Coca, Pizzo di Redorta e Punta di Scais dalla Cima Occidentale di Cagamei...


Purtroppo bisogna scendere...


Meraviglia di Valmorta impreziosita dalla Regina!


Discesa e neve da URLO!!!


Arrivederci posto meraviglioso...


Un'altra giornata da ricordare.
Grazie Andrea, Marco, Filippo, Paolo e Luca!





mercoledì 16 marzo 2016

Pizzo di Rodes (2829) - SkiAlp



Iniziamo subito con il filmatino da me realizzato che racconta la splendida "skialpeggiata".

Meno di due anni fa, quando “giocai” per la prima volta le pelli sotto gli sci, mai e poi mai avrei immaginato di raggiungere traguardi tanto ambiti in così poco tempo.
Nulla però avviene per caso ed i frutti spesso si raccolgono soltanto con buone dosi di dedizione e molto allenamento.
Chi mi conosce bene sa che la dedizione e l’allenamento sono parte integrante del mio modo di vivere e intendere la vita.
L’amore per le Alpi Orobie ha poi fatto il resto.
Il Pizzo di Rodes, dall’alto dei suoi 2829 metri (2831 per la bibbia del Saglio), è tra i balconi più belli e appaganti che s’affacciano sul “cuore delle Alpi Orobie”: Coca, Redorta, Scais, Porola e Scotes sono perle che donano al quadro un incanto più unico che raro.
Avendolo salito da svariati versanti -ma sempre durante la stagione “calda”- spesso mi chiedevo come sarebbe stato da lassù il colpo d’occhio invernale e così, giunta l’occasione, non ho potuto far altro che prendere la palla al balzo.
Il risultato? 
Lo lascio giudicare a Voi attraverso questo report.
Condizioni della neve STREPITOSE, siamo saliti in vetta con gli sci ai piedi partendo praticamente dall’automobile, e meteo favorevole hanno reso la giornata indelebile.
Il nostro giro -tengo a precisare che la pregevole gita è stata ottimamente organizzata dagli amici della Sezione CAI Alta Val Brembana-:
<Piateda Alta - Sondrio>
<Gaggio>
<Località “Le Piane”>
<Bocchetta di Santo Stefano>
<Bocchetta di Reguzzo – soltanto a sfioro>
<Pizzo di Rodes>
Insomma; 2000 metri di puro divertimento!
“Bella piramide quasi estrema del grande contrafforte che si dirama sulla dalla linea orografica principale in corrispondenza dell’anticima del Pizzo di Porola. Domina le Valli di Arigna, di Caronno e del Serio Valtellinese; dalla sua vetta si ha un amplissimo giro d’orizzonte su tutte le Alpi Retiche, sulle Orobie e sulle lontane montagne dell’Appennino, del Gran Paradiso, del Vallese, dell’Oberland Bernese, dell’Adamello e delle Dolomiti”.


Un antico scatto di Santino Calegari con la grandiosa gita scialpinistica!


Il nuovo giorno ci regala ottime sensazioni. 
Sarà così!


Poggio panoramico nei pressi delle Piane.
Tra poco si comincia a fare sul serio...


Il secondo gradone "tecnico" da salire con molta tenacia!


Transito dalla graziosa baitella Piateda di Sotto...


Attimi e colpi d'occhio da custodire gelosamente...


Senza parole, domina la bellezza!


Finalmente s'intravede la pala finale del Rodes. 
Che spettacolo!


L'eleganza della Punta di Santo Stefano...


Poco sotto la Bocchetta di Santo Stefano.
NordOrobia mon amour!


Nell'ultima spianata poco prima della ripida parte finale...


La pala finale. 
Condizioni super, si riesce a salire in vetta con gli sci ai piedi!


Ogni didascalia è quasi superflua...


Tra pochi minuti si godrà di tutto questo è molto di più. 
Pizzo di Scotes e Nord del Pizzo di Coca...


Miglior accoglienza non poteva riservarci!


Piz Gro -in primo piano- e "Diavolacci" da URLO...


Ma che bello, che "belissimo" (cit.)!


Sua maestà il Pizzo di Coca!


Bisogna scendere; è tardi! 
Ciao ciao Pizzo di Rodes...


Parte delle nostre firme poste a sigillo d'una meravigliosa giornata...


Quell'immagine della Corti alla Punta di Scais non me la leverà nessuno dalla testa. 
Sapere d'averla scalata mi riempie il cuore di gioia!


Mi fermo un attimo; non scenderei più...


La discesa è semplicemente da URLO e la Neve è SUPER!


Arrivederci posto meraviglioso.
Se non l'avete ancora visto vi consiglio il video ad inizio post!




venerdì 11 marzo 2016

Avolasio - Piani di Artavaggio SkiAlp

Le ore immediatamente successive una forte nevicata spesso riservano pericoli oggettivi molto alti soprattutto se si calzano gli “ski”.
Se però la meta è ben ponderata possono nascere gite scialpinistiche davvero indelebili.
Da Avolasio ai Piani di Artavaggio (e oltre) per quella che resterà una delle sciate più particolari che abbia mai fatto.
Tutto da tracciare… tutto da godere.
Anche i piccoli angoli di “sfizzera” si possono trovare fuori dalla porta di casa!
<Vedeseta>
<Avolasio>
<Prato Giugno - che spettacolo di sciata al ritorno>
<Piani di Artavaggio>
<Rifugio Nicola>


L'ncanto sopra Avolasio.
Siamo in Val Taleggio poco oltre Vedeseta...


Pronti, via ed ecco che spunta il Resegone!


Ricami della natura...


Natale a Pasqua!


L'Alben incorniciato...


Maddi, la solitudine e un mare di neve!


Solitario.


Regna il silenzio.


In direzione Sud...


Sembra d'essere dentro un freezer!


Vicolo... meraviglia!


Uno dei roccoli più belli e meglio tenuti che abbia mai visto.
Per di più vestito con l'abito dell'inverno!


Soltanto le nostre "pellate".
Impossibile non immortalare...


Magie del vento...


Lascio a voi il nome della didascalia!


Domina la bellezza...


"Crusèta" intonsa...


La piramide quasi regolare del Sodadura.
C'è ancora molto da tracciare anche se ormai siamo nei pressi dei Piani di Artavaggio.
Tra non molto inizierà l'affollamento causa funivia che sale da Moggio.
Stop quindi agli scatti fotografici!



Il link al filmatino postato su YouTube.
P.S. Ho riaperto il canale YouTube!
Fate "copia/incolla" nella barra del browser visto che il link non si "accende".
https://youtu.be/xe5NrucegL8