martedì 20 febbraio 2018

Monte Pedena - SkiAlp

Avete presente le giornate che parti e pensi “massì dai, andiamo su a vedere”?
Quelle giornate in cui le previsioni avevano previsto un lieve miglioramento e nulla più.
Le giornate durante le quali i tuoi soci sono impegnati in tutt'altro e l’idea giunge “last minute” senza troppi se e troppi ma.
Insomma, quelle giornate da annoverare tra le più belle di sempre.
Durante questi anni di riscoperta orobica avevo salito il Monte Pedena da un po’ tutti i versanti ma mancavano un'nvernale con gli sci ai piedi più un’ultima cresta.
L’invernale con gli sci ai piedi è giunta al cospetto di tanta, per non dire molta, bellezza mentre dell’ultima cresta mancante ne riparleremo quest’estate.

Partenza: Albaredo per San Marco, 2/3 km prima dell’Alpe Lago si parcheggia l’auto in parte alla strada spesso impercorribile per la presenza del ghiaccio-neve, e si giunge al sopra citato punto di appoggio.
La salita avviene percorrendo la destra idrografica della Valle del Lago partendo dall’Alpe Lago (ora chiuso).
Giunti al Baitone (1099), facilmente individuabile da un dosso sormontato da una croce e visibile sin dalla strada, si devia a destra in direzione SSE e risalito uno spallone ci si avvicina ad un costone quotato 2287.
Con un lungo traverso verso sinistra si aggira il costone entrando nel vallone finale del Monte Pedena salendo fin dove possibile con gli sci.
E’ possibile risalire la calotta terminale sci ai piedi, spesso pietrosa, soltanto con ottimo innevamento; in caso contrario conviene lasciare gli sci una ventina di metri sotto e rimontare a piedi (consigliati ramponi in caso di ghiaccio).
L’ultimo tratto di cresta, breve ma esposto nonché scenografico, consegna la bellissima vetta; secondo il modesto parere la più bella cima di tutta la zona.
Per la discesa non abbiamo percorso l’itinerario di salita ma abbiamo optato per un’alternativa molto remunerativa ma da attuare soltanto con condizioni più che sicure della neve.
Sceso il primo ripido pendio si svolta verso sinistra, quindi dalla parte opposta della via di salita, giungendo ad una selletta posta poco sotto le pendici del Pizzo delle Piodere (2206 il pizzo, 1950 più o meno la selletta).
Da qui inizia una grandiosa sciata prima percorrendo il largo canalone N-E e poi svoltando a sinistra si discendono un paio di canalini un po’ ripidi seguiti da una rada boschina che, con curve molto strette, culmina sulla strada del Passo San Marco a pochi metri dall’Alpe Lago.
Come scritto sopra questa alternativa è assolutamente da evitare in caso di neve poco assestata.
Gita davvero fantastica che fonde tutte le caratteristiche dello Sci Alpinismo: prima parte della salita piuttosto tecnica soprattutto in presenza di ghiaccio, ultimo breve tratto per la vetta discretamente alpinistico e discesa molto varia che si snoda tra ampi canaloni, stretti canalini e boschina da URLO (se si sceglie la nostra via di discesa).
Da fare almeno una volta nella vita!



Da uno scatto del mio archivio le nostre linee di salita e discesa.


"Insomma, quelle giornate da annoverare tra le più belle di sempre"!


Superato il Baitone in vista delle propaggini del Monte Pedena (il costone quotato 2287).


L'inconfondibile mole del Monte Lago fa bella mostra di se.
Confidavamo in un miglioramento ma così è davvero tanta roba!


La ripida pala terminale del Monte Pedena.
Slurp...slurp!


Meringhe contornate da tanta bellezza.


Lo spallone poco prima della pala finale.


Lasciati gli sci si salgono gli ultimi divertentissimi metri culminanti sulla stretta cresta.


Sull'anticima si aprono scenari mozzafiato!


Il Fioraro (o Azzarini) e la tormentata Cresta Sud del Monte Pedena percorsa un paio di anni prima col Peppuzzo.


La breve ma stretta crestina che ci consegnerà la vetta. 
Che spettacolo!


Meglio qui o al centro commerciale? 
Fanculo, preferisco il centro commerciale. 
Quello silenzioso delle Alpi Orobie però!


(Tanto)³ ma proprio (Tanto)³ happy!


Anche la discesa è da gustare tutta d'un fiato!


L'ultimo saluto al Monte Pedena; il più bello di sempre!


Canaloni, canalini e boschina renderanno la sciata stratosferica.