Sono sempre stato
attratto dalla Torre del Lago, talvolta altresì nominata “Torre Maria”, per via
della posizione, della bellezza e dell’importanza geologica che ricopre in quel
fazzoletto di terra dominato dal gruppo del Tre Signori. A quanto pare (poi) la
sua imponente parete E non è stata ancora scalata da nessuno; se avete notizie
fatemi sapere.
“Popolare settore montano della catena Orobia principale che corre dal Passo
di Salmurano alla Bocchetta di Trona, che si affaccia con le sue propaggini al
L. di Como e che si salda con il Passo di Bobbio al gruppo dei Campelli, uno
dei più noti complessi delle Prealpi Bergamasche. Limitato a N dalla V.
Varrone, a S. dalla Valtorta e a O dalla Valsassina e dal L. di Como, ha una
conformazione tutta sua particolare e un’abbondanza di contrafforti.
S’inizia infatti con la Cima orientale di Piazzotti m2179, che spinge a N la
costiera la costiera dirupata dei Denti della Vecchia m 215; forma la Cima
occidentale di Piazzotti m 2349 dalla quale si dipartono i roccioni del Pizzo
di Mezzaluna m 2373 seguiti dall’aspro Pizzo di Tronella m 2311, singolare
accoppiamento di vegetazione e di rupi, dove i canali erbosi raggiungono il
massimo di ripidezza e le torri brunastre si alzano sulla cornice austera di
forti larici. Dalla Bocchetta di Valpianella prosegue con il Pizzo del Giarolo
m 2443 da cui si dirama l’ardita e slanciata piramide del Pizzo di Trona m 2510
(staccata dallo spartiacque principale e dirimpetta al Trona ecco sorgere la slanciata
Torre del Lago m 2359) e culmina con il piramidale e prestigioso Pizzo dei Tre
Signori m 2554, la maggiore cima del gruppo; termina con lo slanciato ed
elegantissimo dente rocciose del Pizzo Varrone m 2325 che domina l’apertura
della Bocchetta di Trona.
- Notevoli sono le propaggini del gruppo, oltre quelle sopra elencate, che si
appoggiano alla cima orientale e occidentale di Piazzotti, al Pizzo dei Tre
Signori e al Pizzo Varrone. -
La prima è breve e comprende lo squadrato Torrione di Giacomo m 2254 e il
conglomeratico testone del Pizzo di Giacomo m 2184; la seconda è una lunga
giogaia che annovera la tondeggiante Cima di Camisolo m 2157, l’arrotondato
Zucco di Valbona m 2134, il largo Zucco di Cam m 2192, la calotta del M.
Foppabona m 2082, la sommità del Corneasso m 1751 e il modesto M. Chiavello m
1788, affacciato ai Piani di Bobbio; la terza è una catena che si allunga con
la Costa del Dente m 2020, si eleva lentamente con la Cornagera m 2049 da
modesti sproni, si allarga con il poderoso Cimone di Margno m 1801 e si
protende verso il L. di Como, con l’isolata mole del M. Muggio m 1799”.
Il Pizzo dei Tre Signori, Il Pizzo di Trona e il Pizzo Varrone sono le cime più
frequentate del gruppo e questa preferenza è dovuta alla comodità delle basi,
alla bellezza dell’ambiente, che con i loro passaggi relativamente difficili,
offrono all’ascensione quel poco di emozione o di rischio che la rendono
attraente e divertente.
A torto ignorata per difetto del vicino e più imponente Pizzo di Trona, la
Torre del Lago si presta ad una salita propedeutica, mai difficile e di bella
soddisfazione. Se ammirata dai contrafforti di Mezzaluna e Tronella si
comprende il motivo del nome datole anticamente di “torre”.
Ottobre 2024
La stagione “calda” volge ormai al termine e con essa anche le salite lunghe e
toste lasceranno spazio a uscite più comode e meno tecniche; d’altronde devo
fare riposare il mio povero ginocchio che tanto m'ha dato durante l’estate
del 2024.
Le previsioni per sabato non lasciano scampo, nubi basse e possibilità di
qualche pioggia sull’arco alpino, mentre la domenica dovrebbe essere velata ma
senza pioggia e nebbia.
Decidiamo quindi di andare a trovare la bella Madonnina posta sulla cima della
Torre del Lago, in una zona delle Alpi Orobie che definire meravigliosa non
renderebbe comunque l’idea.
L’avvicinamento è piuttosto scontato e intuitivo; da Cusio saliamo alla “curva
degli Sciocc”, ricordarsi di pagare il ticket di 2 euro alla macchinetta
automatica che si trova lungo la strada, per imboccare il sentiero che sale al
rif. Benigni e, giunti al termine del canalone poco sopra il Passo di
Salmurano, prendiamo verso sinistra la traccia ben segnata che porta alla
(falsa) Bocchetta di Trona.
La vera bocchetta si trova poco sotto le pendici del Pizzo Mellasc quindi in
territorio lecchese.
Dalla sopracitata falsa bocchetta scendiamo pochi metri e, deviando nettamente
verso sinistra, percorriamo il bel sentiero che con alcuni sali/scendi conduce
nella bellissima conca del Lago Rotondo.
La torre si trova proprio sopra il grazioso laghetto dirimpetta al Pizzo di
Trona.
Che bel posto… quanta felicità!
Al Lago Rotondo svoltando decisamente a sinistra e aiutati da sporadici ometti
si risalgono i gradoni della torre fino ad un paino inclinato sovrastato da una
scanalatura che obliquando da sinistra a destra porta nel tetro camino,
lasciapassare per la parte mediana della torre (ometto alla base del camino, II
vedi fotografia).
Il passaggio non è difficile ed anzi divertente; uno spezzone di corda è
comunque consigliato!
Giunti sulla parte alta il terreno diviene più facile e, seguita una cengia
inclinata, si giunge ai piedi di una paretina di tre metri ricca di buoni
appigli che permette di sbucare sulla parte alta della torre (II). Sopra la
paretina è stata messa una fettuccia in clessidra per rendere sicura la
discesa.
A questo punto il percorso è abbastanza intuitivo e seguita la cresta finale
ecco comparire la bella Madonnina della vetta.
Per il rientro il mio consiglio è di fare una prima breve calata dalla
fettuccia sopra citata e tornati al termine della paretina bisogna seguire verso
sinistra (faccia a valle) un sistema di cenge inclinate per portarsi sul lato
Sud-Ovest della montagna.
Un ultima calata di una decina di metri facilmente individuabile, sosta in
loco, e tutto diventerà più semplice per non dire elementare.
Volendo si può salire anche da questo versante, la roccia è decisamente più
solida rispetto alla spaccatura Nord, con difficoltà di III grado!
"Il tempo faceva presagire il peggio ma le difficoltà erano ormai terminate. Il profumo dei rododendri unito all'atmosfera creata dalla nebbia rendeva tutto più tetro ma nello stesso tempo intimo; l'Orobia ci aveva omaggiato, regalandoci per l'ennesima volta, una giornata da ricordare"!
Grazie #orobie
Il risveglio colorato dell'aurora ci fa presagire che sarà un'altra giornata da ricordare!
La linea di salita dalla spaccatura Nord.
Verso l'uscita della spaccatura/camino.
Nonostante il grado non sia alto una "parvenza" di protezione non guasta!
Finestra con vista!
Luca si diverte nella parte alta della spaccatura!
Avventura e divertimento a km zero!
Sulla cima con la bella Madonnina!
La breve calata durante il rientro dal versante S-W.