martedì 23 settembre 2014

Cresta di San Stanislao (Trona Est)

Se scrivo tutto ciò è per salvaguardare l’incolumità di coloro che s’avventurano su percorsi e itinerari spesso sconosciuti.
Non mi interessa guadagnare soldi e non diventerò nessuno scalando le Orobie.
Fatta questa premessa… “noi non vi diamo ipotesi di itinerario ma… solide realtà”.
Fino ad oggi delle tre elevazioni – due principali più una secondaria- che costituiscono la Cresta di San Stanislato, versante Est del Pizzo di Trona, non si sapeva praticamente nulla.
Solo un’ipotesi di itinerario pubblicata su un recente libro e quella frase letta sulla “bibbia” delle Alpi Orobie che da parecchi anni mi incuriosiva: “La cresta orientale termina con due speroni (Cresta di S. Stanislao) che non risultano ancora percorsi”.
“Non risultano ancora percorsi” scritto nel periodo d’oro dell’alpinismo, quando tutto ormai era stato scalato, fa quasi riflettere.
Il dubbio è quindi lecito… saremo mica stati i primi io e Yuri?!?!?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Dubbio che diviene grande per altri due motivi: la pessima e pericolosissima qualità della roccia, praticamente un mucchio di blocchetti rocciosi accatastati uno sopra l’altro –per questo motivo sconsiglio a tutti la salita di queste cime- e l’assenza di qualsiasi tipo di protezione. Per scendere dalla cima centrale, la più alta del gruppo 2380, abbiamo dovuto allestire con estrema cura e attenzione una delicata calata a corda doppia.
Far star dentro un chiodo è stata un’impresa e Yuri in questa circostanza è stato un vero maestro.
E poi la sorpresa; la vetta più alta è risultata quella più impegnativa ovvero la Centrale. Con un GPS d’ottima precisione ecco il responso: Cima Centrale 2380 e Cima Occidentale 2377 (la Cima Orientale non fa testo poiché un centinaio di metri più bassa).
Come scrivevo pocanzi la “turrita” Cima Centrale è infida, marcia, e ne sconsiglio a tutti la salita. In pratica è una sequenza di piccole torri “impestate” e composte da roccia parecchio precaria (una l’ho involontariamente tirata giù durante la traversata).
Se non fosse per la realizzazione del mio GRANDE sogno di vita, scalare tutte le cime e le quote delle Alpi Orobie tra i 2000 e i 3000 e oltre, mai e poi mai avrei messo le mani su quel marciume che definire azzardato è forsanche riduttivo.
Con me, e non poteva essere altrimenti, il fortissimo maestro di montagna Yuri "Parimba" Parimbelli.
Certo che quest’anno ne stiamo combinando proprio delle belle!!!
 
 
Tutte le quote della Cresta di San Stanislao.
La più elevata, nonché la più impegnativa, è la Centrale...
 
 
Ma che bello è il Benigni mattutino a sfondo Disgrazia!
 
 
Straight to the sky.
Roccia quasi bella durante la salita alla cima Orientale, la più bassa del gruppo, ma sarà solo un'illusione.
Pericolosissimo il resto del percorso...
 
 
Le tre vette di Stanislao riprese dalla Val Tronella. Da sx a dx; Cima Orientale, Cima Centrale (la più elevata) e Cima Occidentale...
 
 
Con tutta l'acqua che è scesa i laghi sprigionano bellezza da ogni singola goccia...
 
 
Primi passi molto affilati e su roccia precaria.
Alla mia destra un bel precipizio di almeno 300 metri...
 
 
La "turrita" e severa Cima Centrale.
Da questo scatto si capisce la pessima qualità della roccia!
 
 
Ripresi da Filippo nei pressi del Lago Rotondo.
Siamo poco oltre il tratto molto delicato -una torretta parecchio marcia vedi cerchiolino- nonché quasi in vetta alla Cima Centrale...
 
 
Passaggi aerei su roccia decisamente BRUTTA.
Una delle creste più malefiche e azzardate di tutte le Orobie.
Un posto parecchio inospitale.
Assolutamente da evitare (piccolo consiglio)...
 
 
Thanks & Bye Bye... un delirio creare ancoraggi con questa roccia infida.
La mia prima e ultima volta su queste strampalate (e arrischiose) cime...
 
 
Durante la delicata discesa a corda doppia dalla Cima Centrale.
Fortuna che siamo riusciti a creare una sosta ad hoc!
 
 
E poco dopo eccoci sulla Cima Occidentale (2377) ripresi ancora da Filippo mentre ascendeva al Trona.
Ce l'abbiamo fatta!!!! Alé, alé!
Molto bello  l'anfiteatro glaciale del Lago Rotondo...
 
 
Vista dalla Cima Occidentale la vetta Centrale assume le sembianze di una... PROVOLA!!!
TròpBèl.
Ciao ciao... anzi ADDIO posto inospitale!
 

martedì 16 settembre 2014

Cima Tresciana (2812)

Il Corno del Bondone “sorge a oriente del passo del Bondone ed è individuabile soprattutto per la sua forma regolare e caratteristica sul versante valtellinese dal quale è ben visibile per ampio giro di monti e valli; appare dal piovente bergamasco QUAL SELVAGGIO SCHEGGIONE".
La Cima Tresciana (2812m) invece la quoto tra le 5 montagne più belle, misteriose e magiche delle Alpi Orobie e i pionieri scrissero: “a nord della Cima del Bondone, bifida lama rocciosa, di aspetto assai ardito”.
Secondo me una delle vette più “neglette” e spettacolari dell’Orobia selvaggia.
La traversata per creste si districa nel profondo di un ambiente quasi inospitale e... non è per nulla banale.
Ecco a Voi uno degli angoli meno conosciuti e più straordinari delle Alpi Orobie.
  
 
Sarà una giornata mooolto lunga ma se il buongiorno si vede dal mattino!
 
 
Giunti al Passo del Bondone un tirello di corda ci sta proprio benino.
Siamo all'inizio della cresta ovest al Corno del Bondone e (inoltre) senza corda lo zaino pesa un po' meno!
 
 
In vetta al Corno del Bondone si tocca il cielo con un dito.
Anzi si abbraccia il cielo con due mani!
 
 
Lago di Malgina dalla vetta del Corno Bondone.
Nuove prospettive s'apprestano ad entrare nello zaino!
 
 
La misteriosa -e meravigliosa- fortezza rocciosa di Cima Tresciana col suo slanciato "pimpolotto" posto alla sinistra.
Non sarà semplice scendere da lassù...
 
 
Diavolo di Malgina, Cima di Valmorta e parte del gruppo di "Cagamei" + Cima della Foppa.
Cheddire... WOW!
 
 
Straordinarie architetture naturali (e verticali) ci attendono al varco.
Da parecchio volevo "giocare" con quel labirinto roccioso!
 
 
 Filippo risale un primo ripido canalino di roccia un po' così.
Bentornati nell'Orobia più selvaggia!
 
 
Dalle creste della Cima Tresciana la visuale si spinge fino al Diavolo della Malgina e... oltre!
 
 
La "finestra sul mondo" ovvero lo straordinario passaggio chiave che proietta verso la vetta della Cima Tresciana.
Meraviglia della natura!
 
 
Le difficoltà aumentano ma la roccia, fortunatamente, diviene un pochetto più solida.
Solo un pochetto però!
 
 
Carezzando -e cazzeggiando- il "gneiss orobico" su bella esposizione...
 
 
Ambiente semplicemente spettacolare.
Sorrido quando mi dicono che nelle Orobie ormai non c'è più nulla da scoprire.
Venite qualche volta con me... rispondo!
 
 
E' un continuo su e giù da affrontare con estrema cura ed attenzione.
Sotto i nostri piedi il BARATRO!
 
 
Ultimi passi alla vetta primaria.
Che spettacolo!
 
 
Cime di Caronella e Monte Torena dalla vetta primaria della Cima Tresciana...
 
 
Si butta la "CORDAAAA" per scendere con una bella doppia nell'intaglio che divide la cima all'anticima Nord.
Paura questa doppia su spuntone... vedi scatto successivo!
 
 
La vita appesa ad un sasso.
Ti prego "sasso del casso"... sco-reggi!
 
 
L'esile (marcio) e impegnativo tratto di cresta che porta sull'anticima Nord.
Antenne altissime qui... vedi tra due scatti!
 
 
Torna a me... oh mia bella cordina!
 
 
Questo uno dei tratti più impegnativi ed esposti (assolutamente vietato scivolare) della traversata nell'universo roccioso di Tresciana...
 
 
La vetta principale con la paretina da poco discesa a corda doppia.
L'ambiente è decisamente severo!
 
 
Alla conquista dell'anticima Nord.
Lassù ci sta solamente una persona.
Spettacolare!
 
 
Spicca il laghetto naturale di Selù (Cantarena) dominato da "Il Baitlin".
Orobie valtellinesi... selvagge Orobie!
 
 
Eravamo lassù.
Mamma mia... bellissima, ardita, impervia, slanciata, attraente e... quasi inaccessibile!
 
 
E poi... via di corsa sulla tranquilla Quota 2743.
Proseguendo in cresta si arriva su "Tutti i Pizzi del Pizzo"... report che trovate spulciando questo blog!
 
 
Ultimi (non facili) passi delicati per esposizione e cattiva qualità della roccia...
 
 
Le Orobie nel cuore.
Alla prossima!
 

mercoledì 10 settembre 2014

Dente + Pizzo di Tronella + Anticima Sud + Torrioni Sud e Quadro & Punta Pio X

Praticamente TUTTO il gruppo del Tronella alias… la grande (ri)scoperta continua.
Da moltissimo tempo l’impervia linea del Tronella attirava la mia attenzione; un lungo susseguirsi di torri, denti, punte e pizzi che, per difetto della cattiva qualità della roccia -molto brutta nel tratto tra Pizzo, Anticima Sud e Torrione Sud, e principalmente per la severità dell’ambiente, pareti e salti verticali si susseguono in maniera pressoché regolare, risultava ai più sconosciuta.
In molti ascendonono il pizzo ma nessuno ha mai “giocato” con i tre tesori che lo impreziosiscono: il Torrione Nord (o Dente di Tronella), il Torrione Sud e il Torrione Quadro.
Scrissero: “Ampia costiera a settentrione di quella del Pizzo di Mezzaluna, singolare accoppiamento di vegetazione e di rupi, dove i canali erbosi raggiungono il massimo di ripidità e di bellezza e le brune torri si alzano nella cornice austera dei forti larici”.
Basterebbe solo questa descrizione liberata da Saglio, Corti e Credaro per comprendere la bellezza ma altresì la severità del luogo.
Un universo per certi versi unico tutto da riscoprire.
“Si presenta con una caratteristica successione di vette, sette in tutto, dominate da una cima dalla forma di calotta; da N a S si succedono il Torrione Nord o Dente di Tronella (spettacolare… secondo noi non veniva salito da moltissimi anni), due piccole anticime trascurabili e la vetta, quindi un’altra anticima, il Torrione Sud, il Torrione Quadro, scenografico da qualsiasi versante lo si ammira, e la Punta Pio X. Il dirupato fianco occidentale s’affonda verso il Lago di Trona; quello orientale precipita nella Valle di Tronella”.
Della traversata integrale sapevamo di una riuscita nel senso “S-N” ad opera dei fortissimi A. Parravicini, L. Tagliabue, G. De Simoni e I. Bianchi il 30 agosto 1930. Il nostro senso di marcia “N-S” partendo dal Torrione Nord era pressoché sconosciuto; si presume sia stato anch’esso percorso nel 1930 ma è una supposizione poiché la relazione “esalta” soltanto il tragitto “S-N”. A rafforzare tale ipotesi l’assenza di materiali in loco; neppure la parvenza di un fil di ferro che i precursori utilizzavano come ancoraggio per le calate a corda doppia.
E’ dunque probabile che io e Yuri siamo stati i primi… o al massimo i secondi.
Impossibile [e dannatamente arrischiato] scendere dalla strapiombante parete “S” del Torrione Quadro senza un ancoraggio creato ad “hoc” e in questo caso Yuri ha costruito un piccolo capolavoro.
Qualche raccomandazione: il camino/diedro del Dente di Tronella è assai rognoso (roccia quasi sempre umida, aggettante e delicata IV°); la qualità della roccia tra la vetta primaria, l’Anticima Sud e il Torrione Sud è molto brutta perciò pericolosa (probabile motivo per il quale nessuno osa addentrarsi) e inoltre per l’intera cavalcata sono servite ben 6 calate a corda doppia quasi tutte delicate e di grande esposizione.
In loco abbiamo lasciato 4 chiodi, 2 dadi e un numero svariato di cordini.
Con me per questo grande sogno realizzato, l’ennesimo, il fortissimo maestro di montagna Yuri "Parimba" Parimbelli.
P.S. Con ogni probabilità, come scritto in precedenza, il Torrione Nord (Dente di Tronella) non veniva salito da moltissimi anni e ad oggi i Torrioni Sud e Quadro erano solo nominati ma non quotati. Ebbene ora abbiamo la quota presa direttamente da GPS con segnale ottimo: Torrione Sud 2282 e Torrione Quadro 2284.
Questo è il tipo di alpinismo che adoro: tradizionale, esplorativo ma soprattutto avventuroso!
Alé… Orobia!
 
Un'aurora quasi magica disegna i guardiani silenziosi della Val Gerola.
Nel centro dello scatto il primo ardito obiettivo di giornata.
Sarà una lunga giornata...
 
Al passaggio del "Pich" il Dente di Tronella o se meglio preferite Torrione Nord si mostra ardito, quasi severo...
 
 
Da destra a sinistra: Pizzo di Tronella, Anticima Sud -mimetizzata-, Torrione Sud e Torrione Quadro.
Da oggi tutte queste belle (e selvagge) cime avranno una quota precisa!
 
 
Alle prese col faticoso seppur profumato camino-diedro che sale dritto x dritto e aggettante al Dente (o Torrione) di Tronella.
Questo tiro supera sicuramente un "tranquillo" III° alias... chi ha orecchie per intendere...
 
 
One step back.
Dente, Pizzo e Torrioni del Tronella in veste suggestiva. Tutto il nostro giro, manca solamente la Punta Pio X.
Questa l'unica relazione che avevamo a disposizione!
1 Dente di Tronella o Torrione Nord
2 Pizzo di Tronella
3 Anticima Sud
4 Torrione Sud
5 Torrione Quadro (impressionante da questa prospettiva)...
 
 
A picco, nel mentre della cavalcata, la meravigliosa perla dello Zancone; uno del laghi naturali più belli delle Orobie!
 
 
Torrione Nord.
Tanto, Tanto HAPPY... ma sarà ancora lunga "la situazione".
Buff... buff!
 
 
Il Pizzo di Tronella dalla vetta del Torrione Nord (Dente).
WELL, nuove prospettive pure quest'oggi!
 
 
Today's best friend.
There's a little "hammer sound" in the air.
Per un sogno GRANDE ci vuole un... martello GRANDE!!!
 
 
Il prezioso e pauroso colpo d'occhio nel mentre della prima doppia [di sei] dalle verticali architetture della lunga traversata...
 
 
Salendo verso il pizzo -propriamente detto- il Dente di Tronella [Torrione Nord] assume le sembianze d'una tartaruga.
FantaStiCazzi!!!
 
 
A fil di cielo in luoghi ancora tutti da (ri) SCOPRIRE.
Seppur lungo, faticoso e molto impegnativo è comunque un gran bel sogno che (piano piano) si sta realizzando...
 
 
Two steps back.
L'alberello provvidenziale per raggiungere la breccia tra il Torrione Sud e il Torrione Quadro.
Siamo nel regno del verticale e la quinta calata a corda doppia è in stile... Tarzan!
 
 
Si viaggia spediti... in questi frangenti non servono esitazioni.
Dalla vetta del Tronella i Dentini di Trona (dx), il Pizzo di Trona e le tre elevazioni della Cresta di S. Stanislao.
Meraviglia!
 
 
Tra l'anticima Sud e il Torrione Sud l'esposizione è ai massimi storici e la roccia, tanto per cambiare, fa cagare!
 
 
Un passaggio spettacolare laddove regnano il Lago di Trona e il Dente del Varrone.
Emozione!
 
 
L'intricato e quasi inospitale gruppo del Tronella con tutta la nostra cavalcata.
In questo momento stiamo salendo al Torrione Quadro (freccia rossa verticale) vedi scatto successivo...
 
 
Yuri attacca il Torrione Quadro "giocando" con una stretta fessura.
FINALMENTE roccia super in questo frangente!
 
 
Ed eccoci sulla semi sconosciuta ed esposta vetta del Torrione Quadro.
Spettacolare il Lago dell'Inferno da quassù.
Un GRANDE sogno s'è realizzato... siamo in paradiso!
 
 
Singolare accoppiamento di vegetazione e di rupi.
Un universo aggrovigliato ma comunque attraente...
 
 
Alle mie spalle il Torrione Quadro da poco disceso.
Nello scatto successivo l'adrenalinica calata a corda doppia.
Zio can, FELICISSIMO!!!!
 
 
Impegnati sulla sesta (e più spettacolare) doppia della giornata.
Impressionante!
Lassù nemmeno la parvenza d'un filo di ferro. Secondo il mio modesto parere (IMHO) siamo stati i primi a fare la traversata integrale del Tronella da Nord a Sud.
Ormai è fatta e la Punta Pio X + il Salto Sud saranno -quasi- una piacevole passeggiata!
 
 
In vetta alla Punta Pio X... HAPPY X 100.
Mamma mia che giornata e che... traversata!
 
 
Una delle costiere più belle e selvagge di tutte le Alpi Orobie.
Manca solo l'Anticima "S" che qui risulta mimetizzata con la vetta primaria.
Addio sogno di mezza estate!