martedì 30 luglio 2013

L'incanto degli "orfani Grioni"

Come [ormai] ben sapete il micro cosmo delle Alpi Orobie è parecchio smisurato.
Una “litoranea montana” lunga svariati Km che raffigura 500 vette sopra i 2000 metri sfiorando ben quattro provincie: Bergamo, Lecco, Sondrio e Brescia.
La zona più conosciuta è certamente quella delle “Alpi Orobie bergamasche” ma esistono altre aree che, seppur meno conosciute, offrono ancora quel dolce sapore della riscoperta.
Quest’oggi vi porterò nel silenzioso regno dei “Grioni”: due vette più svariate quote che vezzeggiano un anfiteatro lacustre, culla dei graziosi laghi di Santo Stefano (inferiore, di mezzo e di sopra), nonché gendarmi spartiacque degli alpeggi di “Armisola” e “Grioni”.
Siamo sopra la città di Sondrio e più precisamente nel fazzoletto di paradiso compreso tra le valli di Venina e Arigna, ossia nella vallata dell’Armisola che si trova in parte nel comune di Piateda e in parte in quello di Ponte in Valtellina.
Alle pendici del Pizzo di Rodes, per intenderci.
Pizzo di Grioni, Cima di Grioni (più cima gemella), Quote 2316 + 2126, vedette silenziose dei laghi di S. Stefano, ed infine il Pizzo Culdera per un desiderio ricco di mille emozioni che difficilmente scorderò.
Specialmente per la fatica.
Questo è il mio viaggio… queste sono le “mie” montagne!
 
 
Una brillante aurora colora questa nuova e (speriamo) indimenticabile giornata. Il maggior sforzo, per ora, l'ha fatto l'auto!
 
 
Transito dall'alpeggio di Armisola (1629), storicamente gestito dalle popolazioni d'Arigna.
Che posti meravigliosi...
 
 
Punta (o Pizzo) della Pessa (dx) e Cime Giumella immerse in un cielo dipinto d'un azzurro pastello...
 
 
Il nuovissimo rifugetto Gino e Massimo.
Alle sue spalle s'intravede il Pizzo di Grioni, prima meta della lunga cavalcata.
E' stato inaugurato nel giugno 2013...
 
 
La mascotte, l'amuleto, il talismano del rifugio!
 
 
Alzando lo sguardo scorgo il Pizzo di Grioni che da questo versante è assai invitante.
Ho deciso; salirò da qui!
 
 
Ricomincia la salita, non prima dell'ultimo saluto al graziosissimo rifugetto. Spiace abbandonare questo piccolo Eden...
 
 
Un dono inaspettato: un laghetto di cui ne ignoravo l'esistenza.
Grioni potrebbe essere l'idea di nome!
 
 
Giunto sul crinale studio la parte finale al Pizzo di Grioni e mi volto a guardare ciò che farò tra poco.
La in fondo la Cima di Grioni e la Punta di Santo Stefano...
 
 
Panoramica dal Pizzo di Grioni con buona parte della Valtellina!
 
 
Durante la percorrenza della cresta scorgo uno dei "padiglioni" rocciosi più strani che abbia mai visto sulle Alpi Orobie.
Una particolare paretina rocciosa alta ed affilatissima!
 
 
Circondato da vette di prim'ordine che proprio non riesco a smettere d'ammirare!
 
 
Sguardo indiscutibilmente panoramico dalle belle creste della Cima di Grioni...
 
 
Spigoletto esile, divertente e soprattutto di roccia sana a metà crinale tra pizzo e cima di Grioni...
 
 
Omino della Cima di Grioni e Punta di Santo Stefano...
 
 
Tutto il gruppo del Druet dalla Cima di Grioni.
Istruzioni per l'uso!
 
 
Dalla cima gemella un fugace sguardo riservato ai tre laghi di Santo Stefano...
 
 
Cima di Grioni e Quote 2316 + 2162 poste sulla cresta che cala ai laghi di S. Stefano.
Il viaggio continua in direzione "E", su quel crinale...
 
 
"Piodetta" sinceramente interessante poco prima della Quota 2316...
 
 
Lago di S. Stefano (inferiore) e lago di Mezzo dall'estenuante crinale che forma le Quote 2316 e 2162...
 
 
Minute cengette concedono di giocare con tipici saltelli d'Orobia selvaggia.
Ocio però...
 
 
Pizzo degli Uomini (dx) e Pizzo di Scotes che verosimilmente quest'anno non si spoglieranno della neve...
 
 
Dopo aver traversato tutta la valle il mio sguardo si ferma sull'impressionante salto marciotto che ritrae la cima del Pizzo Culdera...
 
 
Le vette più severe delle Alpi Orobie e il loro versante più selvaggio dal Pizzo Culdera...
 
 
Primeggiano il blu e il verde dalla vetta del Pizzo Culdera!
 
 
Non è un sentiero ma una passerella in legno costruita per salvaguardare la flora, lunga 359 passi.
Particolarità di tutto tutto l'arco orobico!
 

mercoledì 24 luglio 2013

Corni del Madonnino e...

Carissimi Amici, siete pronti per questa nuova delizia?
Bene, serrate gli occhi e… lasciatevi trasportare.
V’accompagnerò tra le braccia dell’Orobia “lacuale” dove una semplice avventura promette d’esser scritta con la “A” maiuscola. Parecchi laghi (de)gustati dall’alto d’inospitali creste che offrono un appetitoso antipasto al profumo d’adrenalina.
Un’antica linea che dal Monte Madonnino si spinge fin verso il Monte Cabianca, transitando dai Corni del Madonnino e dal “Naso”, per poi tornare e spegnersi sul negletto ma estremamente rimunerativo Monte Sucotto.
Non troppo difficile ma neppure troppo banale.
Insomma, salire dall’afoso Sud per saziarsi con un lungo viaggio in direzione Ovest. Un altro piccolo sogno realizzato nell’immenso universo delle Alpi Orobie.
 
 
Monte Maddonino e Corni del Madonnino con piccolo scorcio sul rifugio-baita Cernello.
Guardate bene quella freccia bianca perché è il punto in cui vedrete Luca felicemente incastrato!
 
 
Laghi Cernello, Sucotto e Resentino dalla Costa d'Agnone...
 
 
Corni del Madonnino (in primo piano) con un estetico Monte Pradella...
 
 
L'ultimo saluto alla graziosa Madonnina.
Tra poco "sotto" con tutta quella cresta che arriva fin sul Cabianca...
 
 
Divertente paretina finale al Corno del Madonnino Orientale...
 
 
Panoramica dal Corno Orientale del Madonnino con laghi della conca del Calvi e Corno Occidentale + Cabianca.
Belle sensazioni...
 
 
Supervisionati da un bell'aquilotto che stava curando un piccolo di camoscio per poterselo "pappare".
Fortuna che siamo arrivati noi a mò di "guastacibo"...
 
 
Con cautela poco sotto la breccia tra cima e anticima, poco prima del passaggino bastardello!
 
 
In primo piano il Corno Occidentale...
 
 
Ricordate la freccia bianca del primo scatto?!?!?!?
Luca felicemente incastrato nel passaggio più fico tra i due corni!
 
 
Sotto l'occhio vigile del lago Campelli Alto...
 
 
E... al cospetto del Corno Occidentale...
 
 
Nei pressi del Corno Occidentale il contorto crinale con Corno Orientale, Monte Madonnino e gruppo dei Diavoli...
 
 
Bella esposizione e paretine decisamente divertenti!
 
 
Diga del lago Nero e vetta del Monte Sucotto.
Sarà la nostra ultima "ciliegina" della fantastica giornata...
 
 
Straight to the sky.
Roccia super in questo piccolo angolo di paradiso!
 
 
Lo sgangherato e minuto omino sul Corno Occidentale del Madonnino (2478)...
 
 
Lago Nero e lago Campelli Alto.
Mai visti così belli e così pieni!
 
 
Sella della Tacca dei Curiosi e "Naso di Cabianca"...
 
 
Vi lascio immaginare il tratto del "Naso" e del Monte Cabianca visto che lo conoscono in molti (sennò l'album in questione diverrebbe infinito).
Ora soffermiamoci su questo monumento naturale di rara bellezza.
Austero e slanciato.
Davvero bellissimo il Monte Sucotto da questa prospettiva.
Arriviamo!
 
 
Ed Infatti, dopo un bel po' di creste e un canaletto a dir poco infido, ecco Filippo all'uscita del muretto che porta in vetta al Monte Sucotto.
A sfondo lago Cernello!
 
 
Dopo molti laghi il "barcaiolo sul dito" non ha prezzo.
Felice d'aver scritto la mia minchiata!
 
 
Ma... vaffanbagno.
Un tuffo di soli 300 metri e... via così!
 
 
Scatta l'ora del rientro.
Luca VIP inteso come -Very Imp(r)egnated Person- in discesa alternativa.
Ocio però che tra poco arriva il temporale.
Feeega via di corsa!