domenica 14 maggio 2023

L'inatteso (ma preoccupante) spettacolo della Vedretta di Scais + Pizzo di Redorta W+Normale

Ho vagato per anni tra le belle Orobie, ma mai mi era capitato d’osservare uno spettacolo così meraviglioso.
Uno spettacolo tanto bello quanto preoccupante?
Sono convinto che la natura ci lancia dei segnali e se questo non è un grido d’aiuto… poco ci manca.
Svariate volte sono stato sulla Vedretta di Scais; l’ho sciata durante i mesi freddi, l’ho ammirata nel momento dell’alba e l’ho risalita prestando attenzione ai crepacci, ma quello che s’è presentato dinanzi ai miei occhi proprio non me l’aspettavo.
Una galleria quasi perfetta lunga un centinaio di metri con volte ghiacciate che nemmeno l’architetto più sapiente sarebbe riuscito a realizzare.

“Massiccia montagna, la terza per altezza delle Alpi Orobie, sorgente come forte pilone dove la linea orografica principale piega ad angolo retto.
Con modesto sviluppo sul lato abduano (Caronno), con una maestosa parete verso V. di Coca, e con una cresta lunga e complessa verso mezzodì, che con le sue diramazioni delimita quattro bacini, di Coca e di Fiumenero, maggiori estremi, e gli intermedi minori valloni del Fosso e Antica.
Al Redorta, salito nella prima metà del secolo scorso (‘800 nda) dai Topografi dello Stato maggiore austriaco, la prima visita di alpinisti è stata quella del 15 settembre 1874, dei valtellinesi F. Besta, C.R. Bonfadini, A. Buzzi, L. Ginomi, G. Orsatti a A. Rossi”.


Sabato 6 maggio sono partito solitario nel cuore della notte con l’intenzione di abbracciare il Pizzo di Redorta ancor vestito con l’abito elegante dell’inverno.
Giunto alla 02:00 a Fiumenero mi sono però accorto che la batteria della frontale era praticamente morta!
Non curante del problema (vagabondare durante le ore notturne non mi dà fastidio) ho comunque deciso di salire al rifugio Brunone scortato dal buio abbraccio della notte.
Inutile dire che è stata un’esperienza tra il mistico e il contemplativo; non ne conosco il motivo ma, quando ad accompagnarmi è il roco respiro dell’oscurità, il tempo vola.
Giunto al Brunone, con stupore, mi sono reso conto che il rigelo notturno è stato ospite gradito perciò, senza colpo ferire, ho iniziato la lunga salita che in un paio d’ore mi ha consegnato la panoramica vetta di uno dei tre “giganti delle Orobie”.
Col fiato corto e il cielo azzurro, mentre godevo del colpo d’occhio, ho puntando il binocolo verso NW scorgendo 500 metri più in basso un pertugio proprio nel mezzo della Vedretta di Scais!
Avevo già visto alcuni scatti di questa “anomalia” creatasi durante l’inverno 2022/23, seppur convinto che il caldo dell’ultimo periodo avesse ormai celato IL gioiello di ghiaccio.
Sceso quindi dalla via normale, tutta tracciata dal sottoscritto… buff buff, ho deciso di buttare ulteriori metri di dislivello nelle mie (ormai sante) gambe!
Il resto?
PURA MAGIA o… un grido d’allarme?
Lascio a voi la decisione.

P.S. Entrare nel crepaccio della vedretta comporta un rischio piuttosto elevato, perciò ognuno è responsabile di se stesso.




La perfezione delle volte ghiacciate all'interno della galleria.
Quasi non credo ai miei occhi!


Ho come la sensazione di essere stato scaraventato in un film!


Facciamo un passo indietro.
Transito dal Brunone alle ore 6... regna il silenzio!


Rigelo notturno perfetto... si sale e scende ottimamente.
Con attenzione naturalmente visto che è severamente vietato scivolare!


Nel regno della Punta di Scais


La vetta tutta per me!
Il cielo è azzurro e la goduria la fa da padrona!


Sceso dalla normale mi avvicino al "segreto" della Vedretta di Scais


Bastionate di Scais... bellisimi ricordi!


Lascio lo zaino e le piccozze all'esterno e decido di entrare


Trattengo il respiro godendomi l'attimo.
Speriamo che non crolli tutto adesso!
Ma che spettacolo!


Parallela alla galleria in cui mi trovo corre una seconda galleria che dovrebbe avere i giorni contati.
Lo stupore sale a 1000!


La natura sa essere davvero straordinaria.
In silenzio continuo l'osservazione


Una cinquantina di metri più in basso compare l'uscita della galleria naturale.
Resterei ad ammirare questo spettacolo per ore, ma la sicurezza reclama velocità


L'epilogo di una giornata che ricorderò per tutto il resto della mia vita.
2500/2600 metri di dislivello ottimamente spesi!