domenica 19 marzo 2017

Cima Vallocci - SkiAlp

"Si erge con linee più ardite di quelle dei monti circostanti a Nord del Passo di Dordonella, con un versante orientale alquanto roccioso, con detriti".
Ho un legame profondo con la Cima Vallocci poiché in tempi non sospetti l'ho sempre considerata una vetta particolare, non troppo frequentata, e contraddistinta da scorci alquanto istruttivi.
Ho inoltre splendidi ricordi delle numerose ascese, in particolare della lunga cresta che partendo da Tartano unisce una serie di cime interessanti come il Pizzo Torrenzuolo, il Pizzo Gerlo, il Monte Seleron, la Cima della Sciura (quest’ultima da non sottovalutare), le Cime di Cuminello (altresì "pepate") e naturalmente la Cima Vallocci.
Una bella cavalcata che può ancora offrire quella tipologia di alpinismo a me tanto cara e perfettamente descritta da tre aggettivi: tradizionale, avventuroso ed esplorativo.

Ma veniamo a noi.
In questo strampalato inverno poco prolifico di neve ogni uscita SkiAlp è quasi una manna dal cielo.
Se poi la neve oltre che divertente è pure commovente allora il bingo è servito!
Nonostante le alte temperature facevano presagire il peggio quando Andrea m’ha messaggiato: “Vallocci con gli sci” ho risposto subito di si.
Anzi, sci!
E debbo dire che ne è uscita una sciata semplicemente fantastica.
Qualche info; dal Passo di Dordona l’itinerario è facilmente intuibile e soltanto nel traverso poco oltre il Rifugio Dordona (parallelo alla Val Madre, direzione Nord) bisogna prestare una buona dose di attenzione in quanto in presenza di neve ghiacciata è severamente vietato scivolare.
Il Passo di Dordonella, valico posto tra la Cima Vallocci e la Cima del Lupo, si raggiunge a vista risalendo un largo vallone con direzione Ovest mentre la parte finale della vetta richiede un’ulteriore buona dose di cautela laddove, specialmente in caso di abbondante innevamento, sono utili piccozza e ramponi.
Ocio anche ai cornicioni che in quel tratto spesso -e volentieri- la fanno da padrone.
Con me i “brembana’s boys”: Andrea, Marco, Paolo, Luciano e Simon!


La Cima Vallocci catturata nei pressi del Passo di Dordona. 
In basso è visibile il Rifugio Dordona...


Dopo una prima breve sciata dal Passo, conviene togliere le pelli per poi ripellare, ci dirigiamo verso il Rifugio Dordona...


Casera e/o Rifugio Dordona. 
C'è una roulotte sommersa dalla neve; mica ci sarà dentro il tipo di "Into the wild"?!?!


Usciti dal traverso poco oltre il Rifugio Dordona compare l'inconfondibile forma piramidale del Monte Toro!


Andrea con alle spalle la Cima Cadelle...


Marco in vista della calotta terminale...


Uno sguardo dalla parte finale molto bella e panoramica. 
Dirimpetto la Cima Cadelle!


La piccola croce quasi sommersa dalla neve a sfondo Cime di Cuminello percorse integralmente qualche anno fa con Filippo.
Vedi link inserito nella descrizione...


Andrea a sfondo bellezza!


Pendii spettacolari e neve fotonica durante la discesa. 
Oggi spallaggio e ravanaggio praticamente zero. 
STU.PEN.DO!


Non potevano mancare i classici traversi in "boschina" sotto attenta osservazione del Monte Toro!


Sembra di stare sulla luna.
Cheddire, un'altra mega sciata da ricordare!



mercoledì 1 marzo 2017

Grignetta - Canale Pagani

Sarò eternamente grato alla Grignetta; montagna delle mille opportunità, vetta dalle mille possibilità.
Durante il periodo più “strano” della mia vita s’è sempre dimostrata un rifugio perfetto nonché l’amica con la quale parlare e… confidare.
Ho vaghi ricordi di una cosa come 150 ascese nell'arco di un anno solare e fu proprio lei a forgiarmi per quella che, nel corso degli anni, s’è rivelata la ragione della mia vita: le Alpi Orobie.
Eh già; sarò eternamente grato alla Grignetta.
Il colpo di fulmine con i “Ragni” trasformò poi le semplici “Cermenati”, “Direttissima”, “Sinigaglia” e “Scarettone” in conquiste più entusiasmanti e indelebili: il Fungo, la Lancia, la Torre, il Campaniletto, i Magnaghi, la Torre Cecilia, il Sigaro, la Portineria, la Monachella (Cinquantenario), la Piramide Casati, il Torrione Fiorelli, la Torre Maria, il Pilone Centrale alla Segantini, la Punta Giulia, il Torrione Clerici, la Bastionata e soprattutto la Torre Costanza.
Insomma, se ho potuto realizzare il grande sogno della mia vita il merito è della Grignetta e dei suoi “custodi”: i Ragni di Lecco.
Senza scordare i miei compagni di cordata naturalmente: Yuri, Filippo e Peppo in primis.
Nel corso di questi ultimi anni il mio cuore è stato rapito dalle Alpi Orobie snobbando, ahimè, la Grignetta ma, siccome primo amore non si scorda mai, tornare in vetta dopo così tanto tempo m’ha riempito l’anima di pura emozione!

“La Grigna Meridionale o Grignetta (2177m) è situata nel gruppo delle Grigne - San Martino, compreso tra la Valsassina ad Est ed il Lago di Lecco ad Ovest. Famosissima per il magnifico ambiente naturale, l’ottima rete di sentieri si cui si svolgono indimenticabili escursioni, e le numerose arrampicate di gran classe, è caratterizzata da un terreno molto scosceso solcato da profondi canaloni e disseminato da decine di formazioni rocciose: esili elevazioni contorte, guglie slanciate dalle sembianze più strane e poderosi torrioni che precipitano con notevoli pareti e spigoli verticali, sempre in grande esposizione”.

Febbraio 2017.
Ravanare, ravanare e… ancora ravanare.
Questa è la formula magica per godere d’attimi indelebili.
In tutti i sensi!
Doveva essere un canale di neve mentre invece s’è rivelata una via di roccia… quasi marcia.
Ma si sa, a noi non piace vincere facile e l’avventura non la consideriamo tale se nel contesto non viene inserita la sopracitata parola magica: ravanage!
Tuttavia ci siamo divertiti un casino nonostante le condizioni che solitamente appartengono al Pagani s’erano trasformate da “facili” in “non banali”.
Da parecchio tempo non abbracciavo la Grignetta, montagna dalle mille opportunità… vetta dalle mille possibilità, e quale occasione migliore per tornarci salendola, perché no, da un canale che non avevo mai percorso.
Oddio… con quelle condizioni di “ravano selvaggio” il canale somigliava più un budello roccioso costituito da una miriade di salti rocciosi da scalare con movenza guardinga; un dedalo nivo/roccioso ricco di sorprese!
“V’è gioia per tutti i cuori, fatica per tutti i muscoli, meta per tutte le conquiste” e noi, con me SuperPeppo, abbiamo sperimentato pressoché tutti questi elementi in un’unica uscita!

E dell’aurora poi, vogliamo parlarne?
E’ stato uno spettacolo ammirare quei preziosi istanti in religioso silenzio.


P.S. Il canale inizia un metro prima della scaletta in ferro del "Camino Pagani" - Direttissima- e con queste condizioni risulta più impegnativo del solito; dall’inizio alla fine sono presenti una serie di salti rocciosi, i primi due veramente goduriosi, laddove il piglio avventuroso è condizione indispensabile per poterlo affrontare. Le nevicate di questi ultimi giorni tuttavia cambieranno totalmente le carte in tavola.
Con me, SuperPeppo.


Dinanzi a certi spettacoli è quasi difficile trovare le parole...


La partenza del canale è magrissima e ci mettiamo il cuore in pace; dovremo ravanare!


Pronti, via e veniamo subito accolti da un'alba spaziale baciata dal mare di nuvole...


In assenza di neve, bisogna "scalicchiare". 
Le picche oggi le utilizzeremo giusto per grattarci la schiena!


Sarà una giornata ricca di finestre inedite...


 Uno sguardo verso il basso superato il primo salto di misto!


Più che un canale di neve sembra una via in roccia. 
Tutto sommato divertente!


La seconda parte del canale è meno magra della prima. 
Meno per modo di dire!


BombProof. 
O quasi!


Uno spettacolare mare di nuvole cinge i Corni di Canzo!


Peppo su uno dei tanti saltini con neve poco portante a prova d'infarto!


L'ennesimo tratto roccioso superato con la consueta dose di "reazione fisica" mattutina!


Bello, bello. 
Per non dire bellissimo!


L'ultimo risalto e poi sarà... ravanage selvaggio.
Alé... duri!


Il guardiano dei Corni di Canzo!


Lo scivolo terminale alternato da saltelli rocciosi "profumati" di divertimento...


Semplicemente... mi piace!


Al raccordo con la Cermenati. 
No words, only Wow!


Quasi al termine della strettoia soddisfatto. 
Anche un po' stanco!


Laggiù la Torre Costanza, solo per intenditori, regna questo angolo di Grignetta...


Da moltissimo tempo non venivo quassù; sono quasi emozionato!


E' tutta un'esplosione di colori!


Peppo pronto per planare.
"Buttati che è morbido"!


C'è poco da dire, serve solo godere!


BimbiMinkia on the peak!