giovedì 20 luglio 2017

Monte Alben - Punta della Croce - Via Clipper

Una bella via per sfuggire alla canicola di questo rovente luglio; una via davvero divertente e altamente consigliata poiché poco affollata e di buona remunerazione.
Vi posto direttamente la descrizione tratta da “gulliver.it” perché secondo il mio parere è ben fatta e descrive perfettamente i sei tiri della via. La sopracitata relazione e è stata tratta e modificata da "sassbaloss.com": http://www.sassbaloss.com/pagine/uscite/alben3/alben3.htm
Con me il Peppo e Filippo!

Località partenza:
Conca dell'Alben (Oltre Il Colle, Bergamo)
Bibliografia: descrizione e relazione tratta da “Sass Baloss” e modificata
Accesso:
Dal centro di Oltre il Colle seguire le indicazioni per lo skilift e la conca dell'Alben; cartello con la scritta “pista di fondo”. Parcheggiare in prossimità dell'impianto nei pressi di un vecchio albergo abbandonato con le inferriate alle porte.
Risalire la pista da sci e raggiungere prima la stazione del nuovo impianto e poi, seguendo un sentiero sulla destra la stazione superiore della seggiovia dismessa.
Proseguire ora lungo un sentiero (bolli rossi) e poco prima che il segnavia pieghi sulla destra abbandonare la traccia e spostarsi a sinistra. La via sale quasi al centro della parete lungo un evidente sperone che forma uno spigolo. Uno spit e la scritta rossa "CL" daranno la certezza del giusto attacco.
Attenzione; la scritta è ormai invisibile perciò aguzzate la vista!
Note tecniche:
La Punta della Croce è una vetta secondaria del Monte Alben che, a Nord, precipita verticalmente verso la Conca dell'Alben. La via Clipper sale quasi al centro della parete lungo un percorso a tratti discontinuo ma di soddisfazione. È protetta con spit, chiodi e clessidre (segnalate da vecchi cordini). Tutte le soste sono attrezzate con doppio spit tranne la S4 (doppio chiodo), e l'ultima che è da attrezzare su friend e clessidra.
Descrizione itinerario:
1° tiro: salire lungo il filo dello spigolo su roccia articolata ma semplice. Traversare verso destra per circa 5 metri indi proseguire in verticale su terreno facile sino alla sosta (2 chiodi con cordini) che si trova leggermente sulla sinistra. 60 Mt., III, IV, II, 7 spit, 3 clessidre con cordino. Attenzione al forte attrito delle corde. Consigliabile alternare le protezioni se si hanno 2 mezze corde.
2° tiro: superare la paretina verticale sopra e a destra della sosta (IV+ un po' atletico). Continuare lungo il filo dello spigolo passare sopra un masso incastrato e abbassandosi e raggiungere un diedro inciso da una fessura oltre il quale si continua su terreno semplice sino a raggiungere la sosta (2 spit). 40 Mt., IV+, III, IV, II, 3 spit, 2 clessidre con cordino.
3° tiro: stare a destra dello spigolo; vincere la paretina (ottimi appigli) indi spostarsi a sinistra. Per terreno più semplice proseguire sino a aggiungere masso con un tetto che si evita sulla destra. Sostare (1 chiodo + 1 spit) poco dopo. Presenti sulla roccia le scritte rosse "CL" e "HC" con delle frecce. Sosta in comune con la via "Hotel California". 30 Mt., IV°, III°, 3 spit, 1 clessidra con cordone.
4° tiro: salire a sinistra della sosta e proseguire per terreno facile a sinistra di un gendarme. Entrare in un vago canale e risalirlo, appena possibile spostarsi sulle placche a sinistra per evitare il centro franoso del canale. Passare a sinistra di un masso incastrato nel canale [volendo è possibile passarci sotto cercando di non smuovere i numerosi sassi] e cercare la sosta poco sopra, sempre sulla sinistra (2 chiodi). 60 Mt., II-III, discontinuo, 3 spit, 1 clessidra con cordone (essendo passati sotto il masso non abbiamo trovato la sosta e abbiamo proseguito unendo quindi il 4° con il 5° tiro; avevamo due mezze corde da 60 metri).
5° tiro: proseguire in verticale lungo lo spigolo, qui appoggiato e simile a una rampa. Appena possibile uscire a destra fino a una selletta (in vista della croce) dove si sosta su di un mugo. 35 Mt., III, 1 clessidra con cordone altre 2 da cercare. Tiro bellissimo!
6° tiro: continuare ancora lungo il filo dello spigolo su terreno via via più semplice sino a giungere su una sella erbosa in prossimità della vetta. Qui attrezzare una sosta su friend (4) e clessidra. 35 Mt., II, 1 chiodo quasi invisibile!
In 2 minuti slegati si raggiunge la croce... della Punta della Croce!


Dalla conca dell'Alben, Indicativamente, la linea di salita della Clipper.


La partenza della L2, un muretto verticale e abbastanza fisico, è semplicemente spettacolare!


Il Menna e l'Arera viste tra la prima e la seconda lunghezza. 
In basso la spianata erbosa da dove siamo partiti.


Due secondi, pardon due porconi, e sono su!


Giochi di macro durante la salita della L2.


Ambiente decisamente carino e roccia SUPER saranno le prerogative di tutta l'ascesa.


Sotto attenta osservazione della Cima della Spada!


Filippo impegnato sulla paretina poco oltre la partenza della terza lunghezza.


Buona esposizione durante la salita della L3; è quasi vietato guardare verso il basso.
Oggi ho scelto di scalare con le scarpette di avvicinamento per testarle in vista dell'ingaggiosa Orobia DOP!


Peppo controlla i giochi alla partenza della quarta lunghezza.


 Il caratteristico masso incastrato della L4. 
Ambiente davvero spettacolare!


La via offre scorci spettacolari sulla Val Serina e il Monte Menna!


Il caratteristico masso incastrato della L4; davvero particolare questo passaggio tra le rocce!


Una bella finestra dalla sosta della Quinta lunghezza.


Saltiamo la sosta della L4 e proseguiamo in verticale lungo lo spigolo; appoggiato e simile ad una rampa.


Qui, Quo e Qua!


Senz'ombra di dubbio la nostra più bella Punta della Croce.


Il rientro è pura armonia!


venerdì 14 luglio 2017

Monte Ferrante - Cresta Nord

Una bella alternativa alla noiosa via comune del Monte Ferrante è la Cresta Nord; non difficile, esposta quanto basta e su roccia decisamente buona.
Molte relazioni garantivano passaggi di II+ mentre a noi è sembrata decisamente più semplice.
Per raggiungerla il percorso è assai intuitivo: saliti allo Chalet dell’Aquila partendo da Colere si segue il Sentiero delle Orobie in direzione del Rifugio Curò e, superata la rampa erbo/rocciosa della via normale del Monte Ferrante, si costeggiano le erte bastionate della parete Est.
Terminate le bastionate si abbandona il segnavia rimontando a sinistra un dosso erboso giungendo all’attacco del crinale.
La prima parte del filo è decisamente divertente e appigliato dopodiché l’ascesa diviene aerea e “simpatica”.
Alcune placche appoggiate ed esposte si prestano al gioco dell’aderenza mentre la parte finale, a blocchi pressoché orizzontali, conviene affrontarla direttamente sul filo.
La roccia è sempre buona e anche in questo caso il divertimento è assicurato.
Insomma, se volete qualcosa di veloce e inedito, questo post fa per voi!



Il lento e ripido avvicinamento al Monte Ferrante; oggi lo "scontorneremo" salendo da destra per poi scendere da sinistra.


La lunghissima Cresta del Lazaret con l'omonima Corna e le 4 Matte. 
Splendidi e selvaggi ricordi mi legano a quel meraviglioso crestone!


L'ammmmore sulle piste di Colere!


Il facile sentiero che sale per la via normale ossia la Cresta Sud.


Per giungere all'attacco della dorsale bisogna rimontare un dosso erboso. 
Geologicamente, dice Filippo, è una zona molto importante. 
Quelle pieghe ne sono la testimonianza!


Alla partenza una corta ma ripida rampa di roccette miste ad erba in forte esposizione sia a destra che a manca!


Filippo a sfondo "Giganti delle Orobie".


"Alcune placche appoggiate ed esposte si prestano al gioco dell’aderenza mentre la parte finale, a blocchi pressoché orizzontali, conviene affrontarla direttamente sul filo".


Poco prima della parte finale.


Si vede la croce di vetta; la cresta è molto veloce.


Il tratto forse più bello di tutta la cresta; i blocchi orizzontali.


C'è ancora un po' di sole in vetta!


La Presolana dal Rifugio Albani.


Scendendo verso Pian di Vione vince la bellezza!


giovedì 6 luglio 2017

Monte Cadelle - Cresta Nord

Dopo un marzo travestito da maggio e un inizio maggio camuffato da gennaio di certo non poteva mancare un mese di giugno contrassegnato da temperature tipicamente tropicali.
Insomma; è proprio vero che non esistono più le stagioni di una volta e l’unico modo per ovviare alla calura è fuggire per monti!
Ciao Filippo, domani per caso sei libero”?
“Che ne dici se saliamo a Foppolo; con ogni probabilità ho trovato un’altra perla da ‘lucidare’!
Superfluo ammettere che ne è scaturita l’ennesima avventura di stampo pionieristico.
Il sentiero per l’avvicinamento (CAI 102), come nel caso della Cresta Est, parte in fondo a via Rovera ossia la prosecuzione di via Cortivo - possibilità di parcheggio a 1650 metri circa.
Si svolta dopo pochi metri a sinistra iniziando a risalire la valle sul lato orografico destro, arrivando al pianoro della Baita Cornellini, a circa 1800 metri di quota.
Si oltrepassa quindi il torrente su un ponticello di legno e si sale ancora per il ripido versante opposto giungendo, infine, alle antiche trincee della Linea Cadorna edificate al Passo di Dordona (ne consiglio vivamente la visita).
Dal valico, seguendo la comoda strada carrareccia, si scollina in direzione del Rifugio Dordona e poco prima di raggiungerlo, seguendo il segnavia 201A zizzagando tra erti pascoli e pietrame e superato un grazioso laghetto, si raggiunge la Bocchetta dei Lupi (2316 m).
Non vi faccio volutamente partire dal Passo di Dordonella giacché la parte alpinistica del crinale parte proprio dalla Bocchetta dei Lupi in corrispondenza di un robusto torrione.
Questo torrione, che potremmo definire come “Torrione del Cadelle”, si scala seguendo inizialmente l’affilato spigolo che parte alla destra della bocchetta. Raggiunta una piccola selletta, ai piedi della breve paretina finale, conviene traversare destra e superata un’esposta cengetta prevalentemente erbosa seguita da un passo un po’ duro (II+) si guadagna la panoramica vetta del torrione (2330 circa). La roccia in questo primo frangente è molto buona; bisogna solamente prestare attenzione ad un accumulo di massi instabili nei pressi della selletta.
La discesa dal torrione si effettua puntando alla vetta del Monte Cadelle tramite breve saltelli rocciosi intervallati da ripidi tratti erbosi; cautela!
Il crinale quindi prosegue non difficile ma assai affilato fino a giungere ai piedi di una paretina rocciosa contraddistinta da una corta fessurina verticale posta al centro della stessa.
Con un traverso un po' delicato, la roccia è comunque ottima, si tocca la spaccatura/fessura scalandola con passi di III. Poco sopra un breve tratto affilato ed aereo si vince appoggiando sul versante Sud-Est sfruttando piccoli ma buoni appoggi; possibilità di proteggersi grazie ai numerosi spuntoni (potrebbe essere utile qualche friend medio/piccolo).
Siffatto tratto è semplicemente meraviglioso; uno dei passi più belli di tutti i monti che racchiudono la conca di Foppolo.
La cresta prosegue affilata ma comunque divertente offrendo un’agevole arrampicata tra paretine rocciose e numerosi spuntoncini fino a giungere nei pressi di un saltello verticale e povero di appigli dov’è giocoforza allestire una breve calata a corda doppia di una quindicina di metri.
Quando l’abbiamo percorsa noi, con me c’era Filippo, abbiamo scorto un vecchio cordone prontamente rimesso in sesto e utilizzato per la calata. Il cordone era snodato e quasi al limite della praticabilità tant’è che c’ha fatto presagire che da quelle parti non passava più nessuno da moltissimi anni.
L’essenza della riscoperta!
Terminata la calata il crinale torna divertente e di bona roccia toccando l’ultima breccia precedente la vetta.
L’ultimo pendio, ripido ma in prevalenza erboso, s’è mostrato di facile percorrenza.
Due persone hanno seguito le nostre peripezie dalla vetta congratulandosi con me e Filippo e ricoprendoci di numerose domande.
Dalla loro espressione abbiamo compreso d’aver riscoperto un’altra perla di rara bellezza!
La discesa conviene effettuarla dal comodo versante Sud-Ovest della montagna; segnavia CAI pressoché ovunque.
Restate in contatto perchè tra non molto ci saranno novità succulente; questo blog con ogni probabilità diverrà un libro.
Il libro "definitivo" delle Alpi Orobie!


One step back!
E chi se l'aspettava un passo tanto bello! Con un traverso un po' delicato, la roccia è comunque bellissima, si tocca la spaccatura/fessura scalandola con passi tra il II e il III.


Poco oltre il Passo di Dordona si vede buona parte dello sviluppo della Cresta Nord con il primo torrione ben distinguibile.


Nei pressi della Bocchetta dei Lupi il primo torrione fa bella mostra di sè. 
Lo scaleremo dallo spigolo di destra.
Da oggi avrà un nuovo nome: Torrione del Cadelle?


Attacchiamo il primo torrione dallo spigolo di destra. 
L'arrampicata è molto estetica e la roccia per ora è buona.


 Salendo al torrione si vede la vetta del Cadelle. 
Ma sarà ancora lunga.


Al termine del primo "tirello" tutto appare bello!


La vetta del Cadelle dal primo torrione.



Prospettive inedite pure quest'oggi; laghi di Porcile e parte alta della Val Tartano. 
In basso è visibile l'ombra del primo torrione!


Un breve tratto affilato ed aereo si vince appoggiando sul versante Sud-Est sfruttando piccoli ma buoni appoggi.


Uno sguardo verso il basso nel mentre del passo chiave.


Filippo e parte della cresta percorsa.


Passaggi affilati ed aerei sempre su ottima roccia!


Un vecchio cordone ormai snodato ci fa presagire che con ogni probabilità dovremo calarci con una doppia. Oltre a ciò comprendiamo che da qui non passava nessuno da parecchi anni!


Nel frattempo la severità del luogo viene mitigata dalle belle perle dei laghetti del Porcile.


Sistemiamo il cordone e facciamo una bella calata su spuntone; scendere senza corda sarebbe stato difficile.


Terminata la calata ci aspettano altri tratti affilati e spettacolari.


Finalmente si vede bene l'angelo del Cadelle!


"Là in alto si tocca il cielo con un dito e ci si sente più vicini a Dio. 
La montagna è uno dei mezzi che ti permette di scoprirlo; se non immediatamente, lo capisci con il tempo”.
Scusate se sto postando poco in questo periodo ma sono in fase di scrittura del mio secondo libro!