Come nella più classica delle favole l’incantesimo m’ha
restituito la realtà nell'istante in cui l’ultima doppia c’ha depositato sui
ripidi -e finalmente facili- pendii del Camino Baroni.
Gli occhi ammirati ma dubbiosi quasi non credevano in quelle straordinarie
ultime 12 ore trascorse tra il freddo respiro dei “Giganti”.
Resterà un meraviglioso ricordo; un elegante souvenir ricco di neve, ghiaccio,
roccia e soprattutto bellezza.
Tanta bellezza.
Delle cinque vie che fino ad ora ho percorso per raggiungere la “Punta delle
punte”, dopo la cresta Corti, questa è senz'ombra di dubbio la più divertente e
variegata.
La più voluta e forse la meglio preparata.
Il sogno… a Valbondione.
<Rifugio Coca>
<Canale Centrale di Scais>
<Torrione Curò>
<Punta di Scais>
<Camino Baroni>
<Rifugio Baroni al Brunone>
Il risveglio… a Fiumenero.
Attimi indelebili; momenti da conservare gelosamente tra i ricordi più
emozionanti di sempre.
Una Punta di Scais così al 7 di dicembre è stato un gran bel regalo di Natale.
Qualche considerazione a margine.
Il canale centrale di per sè non è difficile tuttavia il proseguimento verso la Punta di Scais richiede condizioni pressoché perfette e poco innevate.
Pongo l'accento su quest'ultima considerazione poiché lo scavalco del Torrione Curò potrebbe nascondere svariate insidie, una su tutte l'impossibilità di trovare l'ancoraggio per la calata a corda doppia alla breccia del Camino Baroni.
Perciò: in presenza di molta neve il canale diviene semplice mentre il tratto di crinale che porta in vetta risulta di difficile percorrenza.
Al contrario con pochissima neve l'ascesa del canale richiede alquanta attenzione mentre il proseguimento per la vetta sarà più abbordabile.
Con tutte le attenzioni del caso dato che il III° orobico "balla dentro" un po' dappertutto.
Insomma, se si punta alla vetta, è un'ascesa delicata e assolutamente da non sottovalutare
L'indimenticato Mario Merelli precipitò proprio durante la realizzazione di questo giro.
Con me il "Parimba", instancabile maestro e super compagno di cordata!
Qualche considerazione a margine.
Il canale centrale di per sè non è difficile tuttavia il proseguimento verso la Punta di Scais richiede condizioni pressoché perfette e poco innevate.
Pongo l'accento su quest'ultima considerazione poiché lo scavalco del Torrione Curò potrebbe nascondere svariate insidie, una su tutte l'impossibilità di trovare l'ancoraggio per la calata a corda doppia alla breccia del Camino Baroni.
Perciò: in presenza di molta neve il canale diviene semplice mentre il tratto di crinale che porta in vetta risulta di difficile percorrenza.
Al contrario con pochissima neve l'ascesa del canale richiede alquanta attenzione mentre il proseguimento per la vetta sarà più abbordabile.
Con tutte le attenzioni del caso dato che il III° orobico "balla dentro" un po' dappertutto.
Insomma, se si punta alla vetta, è un'ascesa delicata e assolutamente da non sottovalutare
L'indimenticato Mario Merelli precipitò proprio durante la realizzazione di questo giro.
Con me il "Parimba", instancabile maestro e super compagno di cordata!
Da tempo mi balenava in testa l'insana idea di salire il "trittico orobico": Pizzo di Coca, Pizzo di Redorta e Punta di Scais in giornata e durante gli ultimi giorni di questo indelebile 2015.
Avevo pertanto asceso da solo il Pizzo di Coca e il Pizzo di Redorta, album pubblicati "silenziosamente" soltanto sul mio profilo FaceBook, soprattutto per valutare da vicino le condizioni della Punta di Scais; vetta notoriamente non semplice da salire soprattutto con freddo e ghiaccio.
Qualche giorno fa il Canale Centrale alla Punta di Scais si presentava così, vedi foto qui sotto, e sentito Yuri -compagno fondamentale di queste mie "pazzie" orobiche- abbiamo deciso di tentare la salita.
Risultato: il mio piccolo progetto s'è realizzato!
Il canale ovviamente -visto le condizioni di scarso innevamento- è molto magro e in un punto presenta un ripido salto ghiacciato dove sono utili due piccozze e un paio di viti da ghiaccio.
Insomma: PRONTI... VIA!!!
Avevo pertanto asceso da solo il Pizzo di Coca e il Pizzo di Redorta, album pubblicati "silenziosamente" soltanto sul mio profilo FaceBook, soprattutto per valutare da vicino le condizioni della Punta di Scais; vetta notoriamente non semplice da salire soprattutto con freddo e ghiaccio.
Qualche giorno fa il Canale Centrale alla Punta di Scais si presentava così, vedi foto qui sotto, e sentito Yuri -compagno fondamentale di queste mie "pazzie" orobiche- abbiamo deciso di tentare la salita.
Risultato: il mio piccolo progetto s'è realizzato!
Il canale ovviamente -visto le condizioni di scarso innevamento- è molto magro e in un punto presenta un ripido salto ghiacciato dove sono utili due piccozze e un paio di viti da ghiaccio.
Insomma: PRONTI... VIA!!!
La tanto attesa aurora ci accoglie nella Conca dei Giganti.
E' stata una notte fredda; sarà una giornata lunga!
Subito una sorpresa "bbbrrrividosa"; il centrale oggi è qualcosa di straordinariamente bello.
Cioè freddo.
Cioè ghiacciato!
Cioè freddo.
Cioè ghiacciato!
Finalmente un po' di sole dopo tanta notte!
Ogni tanto fa capolino qualche strozzatura di sano divertimento!
Il "re" col suo dente ammirato dal Canale Centrale di Scais...
Superato un breve saltello roccioso il terreno torna ad essere abbastanza semplice...
La "goulottina" finale; ormai ci siamo!
La strozzatura finale vista dall'alto...
Questa invece l'uscita semplicemente "SuperSpettacolosa"!
Nei pressi della Fetta di Polenta il Coca pretende d'essere immortalato!
Alcuni punti esposti a Nord vanno affrontati con estrema attenzione...
Senza colpo ferire giochiamo col Torrione Curò.
Esposizione buona; cielo SUPER!
Fetta di Polenta e Pizzo di Redorta dal Torrione Curò...
L'uscita diretta sulla vetta al Torrione Curò da una variantina bastarda!
La "seconda celebratissima vetta delle Alpi Orobie" catturata dal Torrione Curò.
Che spettacolooo!
Calata dal Torrione Curò per raggiungere la breccia del Camino Baroni...
Una cornice [naturale] per il più bel quadro dedicato al Pizzo di Coca!
E' stata una notte molto lunga ma la felicità cancella ogni fatica...
Sempre spettacolare la finestra del Camino Baroni...
Torrione Curò, Fetta di Polenta e Pizzo di Redorta vestite a festa!
Sulla vetta più bella durante la giornata perfetta.
Ma che bello... che bellissimo!
Quasi non sembra d'essere a dicembre...
Per me la vera crocetta della Punta di Scais è questa!
Nel cuore dei "Giganti"...
La mia quinta via alla Punta di Scais; un gran bel regalo del Natale 2015...
Tratto finale alla Cresta Corti scalata esattamente un anno prima!
Buttati che è morbido.
No, no, forse è meglio di no!
Il Torrione Curò, gendarme silenzioso fin verso la "Regina"...
Che le danze abbiano inizio.
Le giornate sono cortissime e dobbiamo essere velocissimi!
Che meraviglia di ambiente!
Dall'alto verso il basso durante l'ultima calata dal Camino Baroni.
Sarà ancora lungo il rientro...
Sarà ancora lungo il rientro...
Ad attenderci al Rifugio Brunone Luca e Filippo; un veloce rifocillo e poi scenderemo tutti assieme.
Abbiamo visto sorgere e spegnersi il giorno.
Abbiamo visto sorgere e spegnersi il giorno.
La tenue luce del tramonto cinge il Pizzo di Redorta proprio mentre rientriamo.
Resterà una giornata indelebile!
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