lunedì 7 novembre 2016

Pizzo Torretta - Cresta Nord

Ad oggi era probabilmente una delle creste meno conosciute e più ignote di tutto l’arco orobico; l’osservavo ogni qualvolta salivo al Rifugio Longo e sovente l’avevo esplorata con sguardo discreto sia dal “Vallone” che dal Lago dei Frati.
Nel corso della mia “ossessiva” frequentazione delle Alpi Orobie e nelle antiche pubblicazioni che gelosamente conservo non avevo mai, e sottolineo quel mai, scovato alcuna informazione che la descrivesse in maniera anche generica.
Sul libro del Saglio, la bibbia della Alpi Orobie per intenderci, non v’era nessun accenno mentre sui libri di recente pubblicazione avevo rinvenuto soltanto un breve cenno: “Il Pizzo Torretta offre un’interessante versante Nord costituito da diverse elevazioni e torrioni – almeno due particolarmente spiccate oltre la vetta: la Quota 2399 e la Quota 2230; non si possiedono però relazioni di questo altalenante e sicuramente impegnativo percorso che sembrerebbe avere logico inizio sopra il Lago dei Frati”.
Perfino in rete, dove generalmente si trova tutto, in realtà non esisteva nulla.
L’unico “spiffero” pervenutomi all’orecchio raccontava d’una percorrenza solitaria di un giovane ragazzo di Lenna; percorrenza possibile soprattutto alla luce delle non elevate difficoltà riscontrate in loco (oddio, se si percorre integralmente, è in ogni caso un buon “III° d’Orobia” assolutamente da non sottovalutare).
L’episodio in questione in ogni caso risaliva nondimeno ad una ventina d’anni fa.
La grande riscoperta ha quindi potuto godere dell’ultimo sobbalzo in stile “WOW” di questo straordinario 2016.
Un paio di considerazioni: l’ambiente è superlativo e la roccia, particolarmente nell’ultimo terzo, è da standard molto alto per la Alpi Orobie.
Tuttavia da come abbiamo potuto appurare in loco la primissima parte del crinale, quella più vicina al Lago dei Frati e ben visibile salendo al Rifugio Longo, è di ardua percorrenza poiché parecchio erbosa pertanto poco remunerativa.
E di roccia discutibile.
Poco male però in quanto la vera Cresta Nord inizia dalla Quota 2230 raggiungibile, verificato in loco e via utilizzata per accedere al crinale, da un costolone (W) che si origina nel “Vallone”.


Ma andiamo per gradi.
Ottobre inoltrato 2016.
L’intenso freddo di questi ultimi giorni ha ridotto qualsiasi attività alpestre e in giro ci siamo soltanto noi.
Solitamente il sentiero è fangoso ma quest’oggi scrocchia tutto al minimo carico di peso; sembra di camminare su un leggero strato di fette biscottate!
Tenui cristalli di ghiaccio disegnano forme incredibilmente perfette per non dire straordinarie. 

Lo spettacolo della natura non delude mai; freddo o caldo che sia.
Sarà una giornata di tentativi poiché, come scrivevo all’inizio, del negletto crinale non abbiamo alcuna informazione.
Saliamo con passo rapido curiosi di scoprire cosa c’ha riservato lo chef di turno e pressoché all'istante capiamo che l’antipasto verrà servito con una buona dose di “ravano”.
Ah… le Orobie: montagne che non regalano niente e non guardano in faccia a nessuno.
Superato il lago artificiale dei Frati, lato sinistro orografico, individuiamo un ripidissimo canaletto d’erba che sembrerebbe portare ad un colletto posto alla base della Quota 2230 e dopo una breve ma infida lotta col gelido terreno, siamo intorno ai cinque gradi sottozero, giungiamo al colletto infreddoliti e dubbiosi.
In effetti siamo ancora un po’ troppo bassi e l’inizio del lungo crinale si presenta poco roccioso e molto erboso.
Troppo erboso, tant’è che dopo un rapido consulto decidiamo di cambiare strategia.
Il colletto dove ci troviamo separa le valli dei Frati e il “Vallone” perciò con l’aiuto di una breve doppia, il canaletto che scende dal lato opposto non è difficile ma estremamente pericoloso soprattutto per la presenza di brina e verglas, ci caliamo nel “Vallone” per cercare una via di salita alternativa.
A dirla tutta è stata piuttosto azzeccata come strategia in quanto, così facendo, abbiamo evitato di percorrere l’ingaggiosa -per non dire disgustosa- prima parte del Vallone.
Per la cronaca al colletto abbiamo lasciato uno spezzone di corda arancione “abbracciato” ad un sassone.
Scesi nel Vallone e stando radenti le pareti della Quota 2230 con stupore e dinanzi ai nostri occhi s’è materializzato un costolone roccioso: l’inaspettato lasciapassare per la Quota 2230 o, se meglio preferite, l’inizio vero e proprio della Cresta Nord del Torretta.
Il costolone è facilmente individuabile giacché nella parte medio alta viene solcato da un canale erbo-roccioso discretamente comodo.
Insomma, girovagando all’infinito abbiamo pescato il Jolly!
Effettivamente del costone in questione, direzione Ovest, ne ignoravamo l’esistenza perciò la sorpresa è giunta come una “manna dal cielo”.
Con passi relativamente facili e tutto sommato divertenti, max II°, il costolone c’ha depositato direttamente in vetta alla Quota 2230 da dove, finalmente, abbiamo intravisto l’intero sviluppo della cresta.
Sembra esposta ed altalenante e, se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, appare elegante.
Dalla Quota 2230 fin da subito il percorso si fa altalenante e impegnativo; la roccia non è delle migliori e alcuni torrioncelli, il primo aggettante è giocoforza aggirarlo, devono essere affrontati col coltello tra i denti.
E le uova sotto i piedi!
E’ possibile stare leggermente bassi, versante Lago dei Frati, ma con estrema attenzione giacché l’esposizione è grandiosa ed il minimo errore potrebbe risultare fatale.
Più ci alziamo, però, più l’ambiente diviene singolare.
E chi se l’aspettava un gioiello del genere?
Terminato questo 
tratto “divertente” finalmente compare la rampa finale della Quota 2399; non è difficile ed anzi, volendo, si può giocare con la fantasia alternando tratti facili a tratti più impegnativi.
Sulla Quota 2399 nessun ometto e/o segno di passaggio umano ad attenderci ma… tanta bellezza!
Raramente il colpo d’occhio ha catalizzato il mio sguardo mai come quest’oggi voglioso di inedite prospettive.
In direzione Sud la parte finale del Pizzo Torretta spicca tra alcuni torrioni che tra poco dovremo scalare; ad Ovest l’intero gruppo dei Corni di Sardegnana fa bella mostra di sé mentre la conca del Calvi sprigiona incanto da ogni singola rupe.
Sono visibili i monti sopra Foppolo, il gruppo dei Tre Signori e buona parte delle Alpi Retiche.
Immortalo col l’anima.
E con la digitale!
A picco una piccola “perla” quest’anno un po’ in sofferenza per colpa del gran caldo estivo: il laghetto del Vallone.
La prima stretta di mano con Yuri, qualche veloce scatto fotografico, e poi via… senza colpo ferire.
Disarrampicchiamo dalla Quota 2399 fino a raggiungere un piccolo colletto dal quale si innalzano un paio di torrioncelli estetici ma poco rilevanti; il vero torrione si trova poco più avanti e precede la vetta, propriamente detta.
Questi due torrioncelli possono essere scalati o aggirati sulla destra, lato Vallone, per poi riguadagnare subito la cresta.
E qui si materializza una gran bella sorpresa.
La roccia, fino ad ora “scistosa”, d’improvviso diventa Verrucano: una “Verruca” da leccarsi i baffi.
Anzi le dita!
Decidiamo quindi di scalare il torrione prospiciente alla vetta “giocando” con una solida paretina seguita da una fessurina, III°?, al limite della commozione.
Che spettacolo!!!
Altresì il panorama gentilmente offerto da questo pinnacolo non lascia spazio ad alcun dubbio: oggi abbiamo riscoperto, o forse proprio scoperto, un piccolo angolo di Paradiso.
La vetta è ormai prossima e un’acuminata nonché estetica guglia segna e… disegna l’Est.
Fortunatamente quest’ultima resta spostata dalla linea logica della cresta poiché scavalcarla non sarebbe stato semplice.
Infine per approdare all’ultima breccia antistante il cupolone della vetta scegliamo uno spigolo quasi verticale di roccia ME.RA.VI.GLIO.SA.
Funghetti e fessurine da puro orgasmo sono l’ultimo gradito regalo della giornata.
Qui ci si diver[te] –seriamen[te]- e sinceramen[te] [!!!] pagherei oro per avere questa tipologia di roccia sull’intero arco orobico!
L’ultima balza lascia spazio alla fantasia: si può decidere se muoversi sul facile –comunque prudenza- oppure scalare alcuni massi accatastati anche in questo caso di buona roccia.
In vetta la seconda stretta di mano e una frase di Yuri: “mi è proprio piaciuta questa cresta e percorrerla durante la stagione fredda sarebbe il massimo”.
Sorrido e annuisco (OH, non ciulateci l’idea).
Decidiamo di tornare disarrampicando
la Cresta Est, direzione Aviasco, per velocizzare il rientro e dopo una fugace occhiata all’orologio scopriamo di avere quasi realizzato un record di velocità.
Il giorno seguente quelle creste verranno vestite col candido mantello della dama bianca.
Carpe diem… enunciò il saggio!



Cresta Nord del Pizzo Torretta con Quota 2399; completamente e in basso sulla destra il canaletto di attacco. 
La freccia rossa di destra indica l'inizio della nostra percorrenza dopo aver salito il "costolone nel Vallone"!


Nei pressi della Quota 2399 il costolone utilizzato per "agguantare" la Quota 2230 e la Cresta Nord del Torretta...


Dall'intaglio non si sale; troppa erba e roccia pericolosa. 
Decidiamo di scendere con una breve doppia nel "Vallone" per cercare un'altra via di salita...


Roccette divertentissime durante la salita alla Quota 2230.
Bingo!


Corni di Sardegnana riflessi nel laghetto del Vallone...


Dalla Quota 2230 iniziano i primi simpatici torrioncelli che disegnano l'articolata cresta. Sullo sfondo la Quota 2399.  
Il Pizzo Torretta resta dietro...


Tutto il gruppo dei Corni di Sardegnana da una nuovissima prospettiva per il sottoscritto!


Terminato l'articolato ed esposto tratto di crinale compare la Quota 2399, secondo step di giornata...


La Quota 2230 con Lago dei Frati a sfondo gruppo dei Masoni...


In vetta alla Quota 2399 con alle spalle il Pizzo Torretta!


Una spettacolare finestra sui Corni di Sardegnana...


Dalla Quota 2399 i torrioni finali -di ottima roccia- con il Pizzo Torretta...


Solo protezioni velocissime quest'oggi. 
La cresta diversamente da come pensavamo non è molto difficile e inoltre abbiamo poco tempo a disposizione!


Torrioncelli di roccia meravigliosa scalabili oppure aggirabili sulla destra. 
La roccia da metà cresta in poi diventa SU.PER.BA.!


Seffiesss in stile BimboMinkia in compagnia del Pizzo del Becco (il vero motivo del sefiesss)!


Un'altra incantevole finestra con protagonisti i Diavoli. 
Ma che bel posticino è saltato fuori dal cilindro!


Un altro straordinario angolo d'Orobia è stato riscoperto. 
Un piccolo angolo di paradiso!


Tutto il gruppo dei 5 Corni di Sardegnana da una nuovissima prospettiva per il sottoscritto. 
Oggi ho chiuso e percorso tutto il severo e negletto anfiteatro del gruppo Torretta-Corni. 
Un sogno realizzato!


Basta un salto e finisco direttamente nel laghetto del Vallone!


Quota 2399, finalmente ti ho salito, con Diavoli in bella vista. 
Non pensavamo di trovare una giornata tanto bella quanto nitida!


Verrucano fantastico verso la vetta. 
D'improvviso è cambiata la tipologia della roccia!


Laghetto del Vallone e monti di Foppolo...


Dalla Valgoglio salgono le prime nuvolacce. 
La Presolana "inquadrettata" dalle nebbie!


Dall'ultimo torrione ecco come si presenta la vetta del Torretta...


Immersi in un meraviglioso ambiente che proprio non conoscevamo. 
Quel torrione fortunatamente resta leggermente spostato dalla linea della cresta. 
Non sarebbe stato semplice scavalcarlo!


Tutto d'un tratto gli scisti si trasformano in Verrucano. 
Una splendida "Verruca". 
La discesa disarrampicata dall'ultimo torrione è stata qualcosa di meravigliosamente divertente. 
SUPER!


Puro spettacolo. 
E chi se l'aspettava tanta bellezza. 
Lo spigolo dirimpetto l'abbiamo disarrampicato su roccia fantastica!


Certamente il mio più bel Pizzo Torretta. 
(Tanto)³ Happy! 
(Tanto)³ Happy!!
(Tanto)³ Happy!!!


Dalla vetta il gruppo del Cabianca e Conca del Calvi...


Puro spettacolo dalla vetta del Pizzo Torretta!


Ogni immagine oggi lascia senza fiato!


Penso la mia ultima volta sul Pizzo Torretta (ormai ho fatto tutto quello che c'era da fare)


Scendiamo al Passo di Aviasco tramite la divertente Cresta Est sotto attenta osservazione. 
L'unico incontro di tutta la giornata!


La Quota 2399 nei pressi del Lago di Aviasco ha un suo perchè!


Nei pressi del Lago dei Frati la giornata termina con un ricordo indelebile e gli occhi colmi d'incanto. 
Orobie, montagne di una vita... Orobie montagne del mio cuore!


Resterà un bellissimo ricordo; la ciliegina di un'altra stagione che difficilmente scorderò.
P.S. Quando mi chiedono se è ancora possibile fare dell’alpinismo avventuroso ed esplorativo sulle Alpi Orobie nel 2016 la mia risposta è… questo racconto!


2 commenti:

  1. Wooowww un racconto coinvolgente e che lascia senza fiato,come le tue foto!!Sempre Super ragazzi!!! Grandi :-)

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    1. Grazie carissima, il miglior modo per chiudere un'altra bellissima stagione!

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