mercoledì 22 agosto 2018

Monte Corte - Spigolo Nord

“Si distende tra il Passo del Farno e il Passo dei Laghi Gemelli e si presenta con imponenza dalla Valsanguigno, dalla Valcanale e dai Laghi Gemelli. È formato esclusivamente da sedimenti arenacei e conglomerati del Permiano”.

Il percorso dello Spigolo Nord aperto da A. Belotti e S. Calegari il 16 giugno 1957 non viene giustamente menzionato nella “bibbia” orobica per eccellenza: Alpi Orobie di Saglio, Corti e Credaro per ovvi motivi cronologici. L’anno di pubblicazione della sopracitata guida è difatti il 1956 e nessun itinerario impegnativo era stato dedicato al Monte Corte; tutti gli percorsi menzionati sono stati infatti classificati come “facili”.
La via, seppur breve, non è da sottovalutare e segue fedelmente lo spigolo; soltanto alla partenza del secondo tiro ci siamo spostati leggermente sulla sinistra scalando un diedro piuttosto impegnativo. Inoltre la cattiva qualità della roccia la rende adatta alle persone che hanno confidenza con una tipologia di terreno spesso infido.
E’ un itinerario avventuroso che potrebbe riempire una giornata trascorsa ai Laghi Gemelli specialmente durante le giornate con la meteo stabile soltanto durante le prime ore del giorno.
Nel corso dei primi giorni di dicembre 2008 e poco prima di iniziare la grande esperienza dedicata allo “Scrigno” venne pubblicato il mio primo libro dal titolo “Avventure e concatenamenti nelle belle Orobie – Appunti per scalare 130 vette”. Fu un’operazione totalmente solidale che portò i proventi delle vendite alla sezione di Bergamo della LILT (Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori).
Inutile dirvi che le 1500 copie stampate andarono esaurite in pochissimo tempo ed anzi a tutt’oggi ricevo continue richieste da persone che vorrebbero acquistarlo.
Sono molto legato a quella pubblicazione che senza chissà quali pretese ebbe un inaspettato nonché ottimo riscontro; da qui l’idea di riproporvi l’avvicinamento allo Spigolo Nord.
“Da Roncobello, paese raggiungibile percorrendo la strada della valle Brembana, si sale alla frazione di Capovalle, al termine della quale ci si immette sulla stretta strada -vedi indicazioni poste sul muro di un’abitazione- che in pochi chilometri raggiunge l’assolata prateria delle baite di Mezzeno. Sistemata l’automobile, in questi ultimi anni il transito è divenuto a pagamento, si inizia a percorrere il segnavia CAI numero 215 che, attraverso una comoda salita e dopo essere passato nelle immediate vicinanze di due baite (baita delle Foppe e baita Croce), guadagna l’ampio colle erboso del Passo di Mezzeno (2142m, croce in ferro, 1h dalla partenza).
I baluardi calcarei che corrono dalla Cima del Fop al Pizzo Arera, alle nostre spalle durante la salita, meritano uno scatto fotografico.
A questo punto Bisogna abbandonare il segnavia CAI numero 215, il quale scende verso il rifugio Laghi Gemelli, per immettersi verso destra, direzione Est, all’interno di un altro ben segnalato sentiero. Attraverso un percorso prevalentemente pianeggiante si guadagna, in soli 20 minuti, il Passo dei Laghi Gemelli (2139m, 1h 20m dalla partenza).
Dall’ampio valico seguendo sempre con direzione Est evidenti tracce coadiuvate da alcuni ometti e da svariati bolli bianchi si transita sotto la parete Nord-Ovest del Monte Corte giungendo infine al Passo Ovest di Valsanguigno (per taluni Passo del Farno)”.
La via è composta da quattro tiri di corda; in verità il quarto, in base alla linea che si vorrà seguire, può essere fatto in conserva!
Dal Passo di Valsanguigno raggiungere lo spigolo per facili balze erbose.
1° tiro: 25 metri salire sulla sinistra dello spigolo per fessure di roccia delicata e rossastra (più rosa che rossa) fino ad arrivare ad una balza erbosa con una buona spaccatura per fare sosta; un chiodo sulla placca rossastra e sosta da attrezzare (III-IV).
2° tiro: salire a sinistra della sosta tramite rocce rotte risalendo un diedro molto esposto fino a toccare un vecchio cordone in una clessidra/spuntone buono per proteggersi e successivamente salire verticalmente forzando la parete con un passo un po’ duro di IV ma su roccia compatta (in alternativa è possibile seguire il filo dello spigolo ma su roccia non troppo affidabile).
Proseguire su rocce ben appigliate fino ad un terrazzino sullo spigolo dove sostare (un chiodo in loco da rinforzare).
3° tiro: seguire il divertente diedro a destra della sosta lungo trenta metri pervenendo su di un comodo pulpito che segna la fine dello spigolo.
Da qui si può scegliere se salire la calotta terminale direttamente, in questo caso è consigliato fare un ulteriore tiro di corda, oppure proseguire in conserva tenendo inizialmente la destra per poi salire tosto alla vetta.
Bellissimo il panorama a 360° che spazia dalle Prealpi Bergamasche alle Alpi Orobie.
Per la discesa sussistono due possibilità: percorrere la facile anche se esposta Cresta Sud-Ovest, un solo passo in discesa su di uno spigoletto richiede un po’ di attenzione, tornando quindi al Passo dei Laghi Gemelli oppure cavalcando il più selvaggio crestone/settore Est del Monte Corte.
Scegliendo la seconda possibilità poco oltre la vetta si incontra l’ostacolo forse più impegnativo vale a dire
un salto abbastanza esposto a sfioro del III che andrebbe disceso con una breve calata a corda doppia (chiodo con maglia veloce in loco).
Oltrepassata siffatta difficoltà una seconda balza piuttosto ostica va scesa con cura, pochissimi metri di II+, per poi continuare lungo la dorsale alquanto dentellata ed esposta fino a guadagnare l’ultima cima della lunga costiera del Monte Corte quotata 2403 metri.
Da quest’ultima senza itinerario obbligato, un facile canalone si presta alla discesa, e traversando erti pendii erbosi cercando di non allontanarsi troppo dalle pareti meridionali del Monte Corte si rientra al Passo dei Laghi Gemelli.


Da un mio vecchio scatto fotografico lo Spigolo Nord del Monte Corte con la linea di salita.
Mister eleganza!


Dal Passo di Mezzeno la mattinata promette bene!


I Laghi Gemelli quest'anno sono in ottima forma.


Lo spigolo visto da vicino; studiamo più o meno da dove passare.


Già durante i primi passi i panorami sono ragguardevoli!


Start Dancing. 
I primi metri sono piuttosto delicati e richiedono parecchia attenzione.


Impegnato sui primi metri facili ma di roccia abbastanza brutta; la costante di oggi sarà proprio la cattiva qualità della roccia che renderà delicato il "balletto" tra gli appigli e gli appoggi!


La verticalità non manca e sinceramente pensavo fosse un po' più abbattuto. 
Davvero un bel posticino!


Prima sosta su chiodo, nostro, tolto alla ripartenza.
In via sono presenti 2/3 chiodi nei punti più critici. 
Un paio dovrebbero essere sulla placca verticale del secondo tiro che però noi non abbiamo visto poiché abbiamo scalato il diedro posto alla sinistra della paretina (passo difficile)!


La prima, anzi la seconda ad essere precisi, di tante prospettive inedite per il Laghi Gemelli.


La partenza scenografica del secondo tiro è bella sostenuta.
Esposizione direi che ne abbiamo!


Alle nostre spalle sempre il Pizzo Farno.
Qualcuno ci segue dalla vetta e penserà... "ma dove cazzo vanno quelli la"?!


Sul secondo tiro la roccia migliora sensibilmente seppur la verticalità non accenna a diminuire.
Esteticamente è davvero bello lo spigolo; senz'ombra di dubbio la via più logica che sale al Monte Corte!


Più ci alziamo e più l'orizzonte si amplia. 
Le previsioni non prevedevano una giornata così bella!


Bouquet veticale del Monte Corte alias... ma che spettacolo questo muretto!


Impegnato sul secondo tiro; il tratto più bastardo è stato superato e d'ora in avanti sarà solo divertimento! 


Vietato guardare verso il basso!


Prospettive inedite per la Valsanguigno e i vari Pradella, Salina, ecc.!


La partenza molto goduriosa del terzo tiro.
Un altro piccolo angolo d'Orobia è stato riscoperto!


Uno dei rari chiodi presenti in via.
La vista sulla conca dei Laghi Gemelli testimonia la bellezza dell'itinerario.


All'uscita dello spigolo la parte finale della salita.
Qui si può decidere se salire diritti, impegnativo, oppure traversare verso destra e poi salire tosto in vetta!


Visto che da qui non sale quasi nessuno si starà sicuramente chiedendo da dove stiamo arrivando!


E qui mi sono quasi commosso... una clessidra di Verrucano; un caso più unico che raro.


Senz'ombra di dubbio il più bel Monte Corte di sempre.
Garantito!


Riprendiamo lo spigolo sotto attenta osservazione della padrona di casa.


Uscita diretta in vetta da un caminetto molto verticale.
Buff... buff!


Salgono i primi cumuli ma tanto ormai manca soltanto la (facile) discesa!


Il finale più bello!



3 commenti:

  1. Ancora una volta vivissimi complimenti

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  2. Scorci per pochi che fanno sognare chi li guarda 😍 Spettacolari le foto impreziosite come sempre dalle tue didascalie. Complimenti 💕

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