“Il giorno è fatto
per restare, la notte per fuggire.
Già, perché il giorno appartiene a tutti mentre la notte è solo dei sognatori”.
Non so per quale motivo ma l’altra notte mentre scendevo dalla Grignetta m’è uscita
questa frase che descrive in maniera pressoché perfetta #progettoalbe.
Ho sempre detestato le festività e considero il giorno
di Natale come il giorno dell’ipocrisia. Tutto è bello, colorato, ovattato per
non dire finto e, dulcis in fundo, la gente che fino al giorno prima si odiava
il 25 dicembre si vuole bene.
Per poi tornare ad odiarsi il 26… naturalmente!
Non sto a spiegarvi il motivo di questo pensiero seppur tutto derivi dal non
avere mai festeggiato il Natale durante gli anni forse più belli e spensierati
della mia vita.
Non per una mia scelta naturalmente!
Sotto questo punto di vista le Alpi Orobie e il gruppo delle Grigne, meteo
permettendo, m’hanno sempre regalato una giornata speciale da dedicare
completamente a me stesso; un giorno dove il silenzio, la pace, la solitudine e
la bellezza regnano incontrastate.
Le strade si trasformano in dune desertiche e le cime delle montagne tornano a
respirare la loro dimensione primordiale.
Molte sono le notti di Natale trascorse in vetta alla Grignetta e seppur meno
numerosi sono i ricordi delle traversate delle due Grigne, alta più bassa, compiute
proprio durante il giorno dell’ipocrisia.
Il 2024 come scritto nel post precedete per il sottoscritto è stato un anno
piuttosto devastante e l’unico appiglio che m’ha permesso di non cadere
sono state loro: le Alpi Orobie.
Queste montagne per me NON rappresentano un campo giochi per cibare l’ego (non ne ho bisogno e non mi interessa),
ma sono un vero e proprio rifugio che più di una volta m’hanno salvato la vita.
Sono una persona complicata?
Può darsi.
Il motivo per cui lo sono?
Sicuramente non per colpa mia.
Sovente nella mia vita mi sono trovato a fare a cazzotti con me stesso per
colpe mai volute e mai cercate ma… capitate e LORO in tutte queste occasioni m’hanno
dato modo di sfogare quella rabbia che poco alla volta poteva devastarmi
l’anima.
Confidandomi con amici ho sempre sostenuto che le Orobie mi hanno letteralmente
salvato la vita perciò, e quando sarà il momento giusto, solo loro me la
potranno togliere.
D’altronde se il Maurizio sgangherato e incapace di fare qualsiasi cosa (come
spesso mi ripetevano coloro che dovevano starmi vicino) è diventato il Maurizio
coraggioso e innamorato della vita il merito è SOLO di questo gruppo montuoso.
Orobie 💖💓💖💓
Ho scritto appositamente “gruppo montuoso” giacché le Alpi Orobie non sono solo
cime, pareti, canali e creste, ma un’entità VIVA costituita da un microcosmo
naturale di rara e inestimabile bellezza.
Flora, fauna, storia, cultura, bellezza.
Piacevoli incontri durante #progettoalbe sul Pizzo del Becco.
Per questo motivo ho deciso che tra la fine 2024 e l’inizio del 2025 avrei
fatto qualche salita solitaria sia di giorno che di notte per regalarmi un po’
di serenità.
E qui apro una parentesi dedicata alle scorribande notturne spesso solitarie.
Girovagando per l’Orobia siete in parecchi che mi riconoscete e la domanda che
quasi sempre mi sento porre riguarda proprio le ascese solitarie notturne.
Tengo a precisare che sarebbe buona cosa non emularmi in quanto l’andar per
monti la notte richiede una conoscenza approfondita del territorio nonché la
giusta dose d’esperienza soprattutto come nei casi del Pizzo Arera salito la
notte di Capodanno e il Pizzo Castello goduto” durante i primi giorni del 2025
laddove la tipologia di terreno da affrontare non era proprio banale.
Mi chiedete se essendo solo non provo un senso di paura.
“Bisogna imparare ad avere paura, perché la paura ti salva!”, scriveva
qualcuno tempo fa.
Non ho paura in quanto considero le Alpi Orobie un po’ come una casa e comunque
prima di affrontare una montagna in stile notturno studio bene l’itinerario
(magari andando pochi giorni prima per ricordarmi meglio dove passare) cercando
poi di ricalcare esattamente l’itinerario studiato durante le ore del giorno.
Questo perché non accertandomi quasi mai la percentuale della luminosità della
luna molte volte mi trovo a “giocare” con notti estremamente buie e… poco
accoglienti!
Rammento che durante le salite notturne dell’Arera e del Pizzo Castello la
temperatura mediamente si attestava attorno ai 15 gradi sotto zero.
Nello zaino naturalmente porto tutto, anche il superfluo, in quanto e
soprattutto durante la stagione invernale il terreno può cambiare in base
all’altitudine, all’esposizione e alla temperatura.
Notoriamente il pericolo oggettivo durante la stagione fredda non deve essere
sottovalutato.
Anche in presenza di un inverno poco nevoso com’è stato fino al 5 gennaio 2025
i ramponi e la piccozza sono stati compagni inscindibili; lastre di ghiaccio
dovute alle bassissime temperature si potevano nascondere anche ad altitudini
piuttosto basse.
Un’altra domanda che frequentemente mi viene posta riguarda il motivo
dell’andare solo e per lo più di notte.
Dunque, all’inizio del progetto e in ogni caso durante la stagione più calda ho
sempre avuto una piccola squadra formata da due amici per me storici Luca e
Filippo che però ultimamente vuoi per impegni, vuoi per la stagione non proprio
consona a questa tipologia di ascensioni hanno deciso di sospendere la
continuazione di questa idea un po’ bizzarra!
Tutto ciò per me non rappresenta un problema dato che m’è sempre piaciuto andar
per vette da solo, ma qui sorge un problema legato alla sicurezza.
Già, perché sinonimo di squadra/cordata è sicurezza; in effetti se dovesse succedere
qualcosa quando si è in compagnia l’autosoccorso potrebbe risolvere molti problemi,
mentre se si è soli è un bel casino alias… son cazzi!
Naturalmente questi sono calcoli che non faccio mai prima di partire sennò
resterei nel letto al calduccio.
Pertanto che si fa?
Come prima cosa cerco di abbassare la percentuale di rischio (il rischio zero
in montagna non esiste… figuriamoci in inverno, di notte e da soli).
Come?
Studiando l’itinerario, preparandomi
fisicamente e mentalmente magari cercando di pianificare in maniera pressoché perfetta
l’orario dell’arrivo sulla cima cosicché da non patire troppo il freddo.
Mettendo nello zaino come scrivevo poco sopra tutto l’occorrente e… anche di
più!
Senza forzare a tutti i costi l’ascesa ma prefissandomi una serie di “check
point” per fare il punto della situazione: intensità del freddo, presenza di
ghiaccio, velocità del vento (durante l’inverno il vento è quasi sempre
presente al di sopra di una determinata quota), ecc.
In estate tutto ciò viene ridimensionato anche se c’è il rovescio della
medaglia, ossia che la nascita del nuovo giorno avviene prestissimo, non
lasciando quindi spazio al sonno!
L’idea di #progettoalbe partita un po’ in sordina e un po’ per gioco durante
l’estate del 2020 col passare del tempo è diventata un vero e proprio progetto
di vita che mi sta sorprendendo sempre più.
L’ennesima perla da custodire gelosamente il quel contenitore di meraviglie
chiamato “scrigno delle Alpi Orobie”.
[A tal proposito: tra non molto riceverete notizie fresche per quanto riguarda
il libro]!
😊 😊 😊 😊
Ero partito con l’idea di fare 4 al massimo 5 albe ma mi sono fatto prendere un
po’ (troppo) la mano e attualmente il numero di ascese accompagnate dal “freddo
respiro della notte” è divenuto importante: 50/60!
Un numero inimmaginabile all’inizio del progetto che, come scrivevo poc’anzi, è
nato casualmente principalmente per fuggire dalla montagna post lockdown presa
d’assalto da troppa gente.
Con l’arrivo della prima neve (siamo al 15 gennaio 2025) purtroppo il progetto
andrà in stand-by per qualche mese, ma l’idea che mi sono preposto è di
portarlo avanti anche nel 2025.
Questo è quanto!
Aga
Qualche scatto di #progettoalbe:
Il "Re" delle Alpi Orobie baciato da #progettoalbe.
#progettoalbe a spasso per la Grignetta in inverno.
#progettoalbe gioca con la Regina!
Il Diavolo di Tenda abbraccia #progettoalbe.
#progettoalbe "incornicia" il Monte Valletto.
#progettoalbe sul secondo Diavolo: quello della Malgina!
#progettoalbe2025!
La prima alba del 2025 grazie a #progettoalbe2025.
Pizzo Arera 01/01/2025
Anche le notti più buie, fredde e lunghe hanno una fine con #progettoalbe.
#progettoalbe2025 al Pizzo Castello.
La "pecora nera" di #progettoalbe.
Tramonto sulla Grignetta!