lunedì 18 luglio 2016

Pizzo Strinato - Cresta Est [Nord-Est]





Il "filo aereo" forse più intricante del Barbellino; un crinale scorbutico e affilato, per certi versi stronzo, che non concede la benché minima disattenzione.
Usando un eufemismo: è severamente vietato distrarsi e/o inciampare.
Questa è la Cresta Est del Pizzo Strinato: una linea orizzontale sporadicamente interrotta da panoramiche e profonde brecce, una delle quali da affrontare con attenzione III°,  che offre colpi d’occhio eccezionali.
Un aggettivo che potrebbe descriverla in maniera univoca? 
Inusitata.
A noi è piaciuta molto anche se, come scrivevo poc'anzi, per il 90% della percorrenza è severamente vietato sbagliare.
Una lama di rasoio rocciosa contrassegnata da timorosi balzi a destra e manca.
Affilatezza ma anche raffinatezza, concentrazione, fatica e molta soddisfazione si fondono all'unisono in questo percorso a fil di cielo.
Insomma, un altro importante tassello collocato nell'infinito puzzle denominato: “Orobie montagne di una vita”.
Per farvi però capire quant'erano forti i vari “Corti, Saglio, Credaro, Albani, Curò, Baroni” ecc. vi scrivo il breve itinerario scovato su “Alpi Orobie” del 1956.
A. Corti e S. Schiantorelli durante il luglio 1903 per la Cresta Nord-Est.
“Dal Passo del Grasso di Pila si sale direttamente un largo pendio di rocce facili, poi di sfasciumi e da ultimo ancora di rocce sempre facili, fino alla prima sommità della cresta (m 2728). 
In seguito per lungo tratto (aggiungerei acuminato visto che l’80% del lungo crinale è affilatissimo) si corre quasi orizzontalmente, superando brevi intagli, uno solo dei quali un po’ più pronunciato, richiede più sforzo (in questo tratto c’è un bel III°).
 In corrispondenza della piramide estrema si può appoggiare leggermente sul versante del Barbellino (qui è un buon II° su roccia fortunatamente discreta).
In questa veloce descrizione v’è quasi tutta l’essenza della Cresta Est.
Riassumendo: raggiunto il Passo Grasso di Pila si rimonta un ripidissimo pendio erbo/roccioso giungendo in cresta.
 In corrispondenza della prima profonda breccia, attenzione durante la breve ma delicata discesa, c’è il punto chiave della cresta: una paretina alta una decina di metri di un buon III°. 
Maurizio Piffari, storico gestore del Rifugio Barbellino, ha pensato bene di rendere sicura la breve scalata piazzando uno spit a metà paretina e altri due spit con maglie veloci al termine di essa (molto utili per chi volesse fare la cresta al contrario e calarsi a corda doppia).
Grazie al Mauri basterebbe quindi portare una ventina/trentina di metri di corda per superare in sicurezza questa paretina. 
Corda, naturalmente, più la normale dotazione alpinistica: imbrago, casco, un paio di rinvii, piastrina, tre o quattro ghiera, ecc.
Superato questo “divertente” tratto la cresta non concede comunque tregua fino alla vetta; come scritto in precedenza il crinale, oltre ad essere molto lungo, è alquanto affilato.
In certi punti oserei dire affilatissimo e con roccia da tastare per bene di passo in… passo.
Non è concesso errore, vedi filmato in apertura del blog!
La calotta finale è facilmente scalabile appoggiando leggermente sul versante del Barbellino per buona e divertente roccia (penso II°).
La discesa l’abbiamo fatta dalla via normale con breve sosta, e saluto al Mauri Piffari, al Rifugio Barbellino.
L’intero giro partendo da Valbondione è lungo quasi 30 km ed ha un dislivello di 2000 metri.
 Per questo motivo il mio consiglio è di pernottare al Rifugio!


Lunghissima e scorbutica. 
La Cresta Est (o se meglio preferite Nord-Est) del Pizzo Strinato immortalata dalle Cime di Caronella in un mio scatto effettuato l'anno scorso...


Salendo al naturale del Barbellino il classico scatto che non delude mai...


Diretti al Passo Grasso di Pila ecco la Cresta Est in tutta la sua estensione. 
Che bella!


Una giornata semplicemente fantastica. 
Una giornata che ricorderemo per un bel po'!


La Quota 2728 dal Passo di Pila. 
Siamo in giro già da un "tot" di ore e ne mancano ancora molte...


One step back. 
Rifugio Barbellino; un caffè veloce e poi si riparte!


Eccomi in vetta alla Quota 2728. 
Tra poco partirà un lungo viaggio...


Il Monte Torena assume le forme del Monte Torena!


Luca spunta dalle facili roccette della Quota 2728...


Il "tagliente" universo della Est del Pizzo Strinato...


Panorami mozzafiato...


Giornate del genere ultimamente son merce rara. 
Per non dire rarissima!


 Il "cupolone" dello Strinato sembra vicino mentre invece è ancora lontano...


I primi spettacolari passi sul "simpatico" crinalone!


Lago Naturale del Barbellino con Diavolo di Malgina e gruppo del Coca...


Finestre inedite... meravigliose!


Luca passeggia allegramente sulla Quota 2700 -e rotti- dello Strinato...


La prima marcata breccia è da discendere con piglio avventuroso!


Dalla prima breccia il Naturale del Barbellino sovrastato dal Diavolo di Malgina...


Filippo sulla divertente paretina di III° che si incontra alla prima profonda breccia dell'infinita cresta!


Uno sguardo "Gigantoso" che lascia senza fiato...


Dall'alto verso il basso nel mentre della prima divertente paretina...


Tratti affilati e discretamente marci richiedono molta attenzione!


Per buona parte della sua estensione il crinale è praticamente una lama di rasoio...


Angolazioni per me diverse quest'oggi!


Un Pizzo Strinato decisamente inedito...


La sottile linea del paradiso. 
Non scenderei più da quassù!


Un'altra bellissima finestra gentilmente offerta dalla Cresta Est dello Strinato...


Meglio non tirare troppo quella roba!


Alle spalle l'affilato, per dire tagliente, percorso da poco affrontato...


Alcuni punti son davvero spettacolari!


Posso quasi dire che è fatta. 
L'ultimo muro è un II° divertentissimo e, era ora, su buona roccia...


Eccomi impegnato sulle divertenti placconate finali...


Filippo si gode l'affilato universo della Est del Pizzo Strinato...


Lago Artificiale del Barbellino e Giganti delle Orobie...


Ma quanto sono belle queste Orobie?
 Non so voi, ma io le amo!


Finalmente la piccola croce di vetta. 
Lancio un URLO di felicità!


Luca a sfondo Lago di Belviso. 
Spettacolo!


Particolare dedicato alla croce di vetta...


Dalla "vera vetta", la croce resta più bassa di qualche metro, il Monte Torena e la Cresta Est, da poco percorsa!


 (Tanto)³ Happy!


L'elegante Pizzo Strinato e la Cresta Est ben visibile sulla sinistra.
Penso sia un addio visto che l'ho salito praticamente da tutte le vie percorribili!







lunedì 11 luglio 2016

Pizzo Torretta [Est + Ovest] & Pizzo del Becco - Est

Ci sono giorni durante i quali la solitudine è sinonimo di bellezza.
Ebbene, questo è uno di quelli.
Da parecchio tempo mi balenava in testa l’idea di partire dal Passo di Aviasco ed arrivare in vetta al Pizzo del Becco percorrendo integralmente quel lungo crinale.
Sottolineo "integralmente" in quanto l’idea racchiude volutamente l’essenza di partire dallo “spigoletto S-E” del Torretta, senza quindi attaccare il lato erbo-roccioso della montagna (versante Sud), per poi percorrere completamente la Cresta Est del Pizzo del Becco senza quindi stare bassi… come prassi vorrebbe.
Insomma, una piccola “chicca” che s’è rivelata una splendida sorpresa.
Vi dico fin da subito che le difficoltà tutto sommato sono contenute, massimo II°+, ma da affrontare con estrema attenzione, vuoi per la conformazione del terreno –molto buona la roccia durante la salita al Pizzo Torretta- vuoi per l’esposizione giacché si tratta di un percorso prettamente in cresta, pertanto aereo.
Ma veniamo alla breve relazione della traversata.
Innanzitutto lo spigolo del Torretta l’ho attaccato con un “barbatrucco” sfruttando pochi ma buonissimi metri rocciosi del versante Nord-Est. 
Sul libro del Saglio, la bibbia delle Orobie, la salita viene così descritta “dall’apertura occidentale del Passo d’Aviasco si risale il ripissimo pendio erboso lasciando a destra la Cresta S-E”.
Ai “ripidissimi pendii erbosi” sinceramente preferisco la roccia e così, prendendo spunto da quella veloce descrizione, ho deciso di provare a scalare interamente la breve ma divertentissima Cresta S-E.
Il “barbatrucco” consiste nel raggiungere lo spigolo roccioso, ricordo che stiamo salendo dall’apertura Occidentale del Passo di Aviasco, e disarrampicare un paio di metri all’interno di un anfratto roccioso il quale deposita su un piccolo ballatoio –molto esposto- a sbalzo sul versante N-E della montagna.
Dal minuscolo ballatoio parte una breve paretina/camino di roccia SPLENDIDA che consente di rimontare i pochi ma un po’ impegnativi metri dello spigolo.
Questo è il punto chiave dell’intera traversata e, secondo il mio modesto parere, il più divertente. 
La roccia come scritto poc'anzi è meravigliosa, un Verrucano da leccarsi le dita, anche se è severamente vietato sbagliare.
 Pena un saltone di almeno duecento metri.
Figata però!
Superati questi pochi e divertenti metri la brevissima cresta si abbatte divenendo facile, I° max II° se seguita integralmente, fino alla vetta del Pizzo Torretta.
Anche la discesa verso il Passo di Sardegnana non è assolutamente da sottovalutare. 
Scesi pochissimi metri di cresta conviene disarrampicare sul versante Sud un muretto di buona roccia, anche in questo caso I° max II° attenzione l’esposizione è grande, fare un breve traverso verso sinistra, faccia a monte, e risalire l’anticima Occidentale del Torretta.
Per facili erti pendii erbosi infine si perviene al Passo di Sardegnana.
Per rendere la traversata integrale dal passo bisogna ascendere direttamente all’anticima Est del Becco perciò, senza immettersi nel sentiero basso percorso dalla quasi totalità delle persone, e raggiunta l’anticima si continua a percorrere il crinale oltrepassando un tratto affilatissimo e delicato (possibilità di stare bassi a sinistra –versante Sud- sfruttando una minuta traccia).
Superato questo tratto –omino in loco- la cresta risulta "sbarrata" da un salto che, se fatto in discesa, non è proprio il massimo.
Poco prima del salto però, sulla destra, ecco comparire il “lasciapassare”: una placca/pioda inclinatissima da discendere con un po’ di attenzione.
Non c'è nulla di tecnico; serve una buona suola e... bisogna fidarsi dei piedi.
Al termine un breve traverso verso sinistra porta nei pressi di un canaletto sdrucciolevole culminante all’uscita della via ferrata.
La salita al Pizzo del Becco a questo punto è cosa fatta!
La discesa dalla breve ferrata è veloce; un saluto al mio rifugista preferito, il Mauri dei Laghi Gemelli, e la giornata resterà indelebile.
Come ripeto da molti anni l'Avventura -scritto appositamente con la A maiuscola, si può trovare anche fuori dalla porta di casa!
Orobie, montagne di una vita; Orobie, montagne del mio cuore!

Anticamente il Pizzo del Becco veniva chiamato la “Cima del Becco”.
Lo sapevate?


Il versante Sud del Pizzo Torretta con -sulla destra- la cresta che salirò.
 I puntini indicano il breve appoggio sul Versante Nord...


Salendo all'apertura Occidentale del Passo di Aviasco. 
Va che bello il Lago dei Frati con il gruppo del Venina-Masoni...


 “Dall’apertura occidentale del Passo d’Aviasco si risale il ripissimo pendio erboso lasciando a destra la Cresta S-E”.
Io salirò il divertente spigolo sulla destra...


Lago Colombo dall'apertura Occidentale del Passo di Aviasco...


 Particolare sulla spettacolare finestra-fendituta dell'anfratto roccioso che ho oltrepassato per attaccare la cresta dal versante Nord!


Parte medio-alta della breve ma divertente cresta...


Poco sopra la prima paretina un po' ostica, penso un buon II°, di ottima roccia.
Se fate attenzione in basso si vede la traccia del sentiero che sale al Passo di Aviasco.
Sbagliare qui significava fare un balzo di almeno 300 metri.
O forse più!


Sotto attenta osservazione dei torrioncelli della Cresta Nord...


Lago Colombo, gruppo del Farno e in lontananza l'Arera...


Vetta... e finalmente una giornata come di deve!


Corni di Sardegnana in primo piano con dietro la costiera del Monte Secco-Pegherolo...


Comincia la discesa dall'opposto crinale...


Dopo un breve tratto di cresta scendo da questo articolato muro di buona roccia. 
Non difficile ma assai esposto...


In effetti è decisamente vietato sbagliare...


La tormentata Cresta Ovest del Torretta...


Spettacolo il laghetto del Vallone ancora semi ghiacciato!


La cresta del Torretta da poco discesa con molta cautela...


Il "Vallone" impreziosito dall'omonimo laghetto naturale...


Corni di Sardegnana; arditi, eleganti e... severi.
Il giro dei 5 Corni lo porterò per sempre con me!


 Laghetto nei pressi del Passo di Sardegnana. 
Fa un caldo pazzesco e mi butterei dentro!


Sulla destra il Pizzo Torretta e la cresta da poco percorsa mentre sulla sinistra il Secondo Corno di Sardegnana...


Laghi Colombo e Gemelli salendo all'anticima Est al Pizzo del Becco...


Breve tratto da affrontare con attenzione sulla Cresta Est - aggirabile appoggiando sul Versante Sud.
Cautela in questo caso!


Meraviglioso il Becco dalla sua anticima Est....


La placca molto inclinata consigliata da fare in discesa onde evitare un salto roccioso assai ostico...


Poco prima della placca inclinata una bellissima finestra sul Pizzo del Becco...


La placca/pioda inclinata vista dal basso. 
Non è difficile; bisogna scenderla in aderenza fidandosi dei piedi!


 Dai che manca poco!


Ed ecco l'ostico salto roccioso evitato grazie alla placca inclinata. 
In salita è fattibile mentre per la discesa meglio la placca!


Verso Ovest spuntano le perle dei laghi Casere e Marcio...


Mi volto e ripercorro il  bel percorso in cresta con la divertente Cresta Est...


Laghi Colombo e Gemelli impreziositi dalla Nord dell'Arera...


Uno splendido Pizzo del Becco!


Zoomata dedicata al Sardegnana...


Rientro dalla breve ferratina per chiudere un giro ad anello che ricorderò per un bel po' di tempo...


Puro spettacolo...


Sono sceso da lassù!


Il sunto di un giorno bellissimo!


Lago Colombo sovrastato da Cime di Valsanguigno e Pradella...


Rifugio Laghi Gemelli per un saluto veloce al Mauri rifugista!