Ci sono giorni durante i quali la solitudine è sinonimo di bellezza.
Ebbene, questo è uno di quelli.
Da parecchio tempo mi balenava in testa l’idea di partire dal Passo di Aviasco
ed arrivare in vetta al Pizzo del Becco percorrendo integralmente quel lungo crinale.
Sottolineo "integralmente" in quanto l’idea racchiude volutamente l’essenza di partire dallo “spigoletto S-E” del Torretta, senza quindi attaccare il lato erbo-roccioso della montagna (versante Sud), per poi percorrere completamente la Cresta Est del Pizzo del Becco senza quindi stare bassi… come prassi vorrebbe.
Sottolineo "integralmente" in quanto l’idea racchiude volutamente l’essenza di partire dallo “spigoletto S-E” del Torretta, senza quindi attaccare il lato erbo-roccioso della montagna (versante Sud), per poi percorrere completamente la Cresta Est del Pizzo del Becco senza quindi stare bassi… come prassi vorrebbe.
Insomma, una piccola “chicca” che s’è rivelata una splendida sorpresa.
Vi dico fin da subito che le difficoltà tutto sommato sono contenute, massimo
II°+, ma da affrontare con estrema attenzione, vuoi per la conformazione del
terreno –molto buona la roccia durante la salita al Pizzo Torretta- vuoi per
l’esposizione giacché si tratta di un percorso prettamente in cresta, pertanto aereo.
Ma veniamo alla breve relazione della traversata.
Innanzitutto lo spigolo del Torretta l’ho attaccato con un “barbatrucco” sfruttando
pochi ma buonissimi metri rocciosi del versante Nord-Est.
Sul libro del Saglio, la bibbia delle Orobie, la salita viene così descritta “dall’apertura occidentale del Passo
d’Aviasco si risale il ripissimo pendio erboso lasciando a destra la Cresta S-E”.
Ai “ripidissimi pendii erbosi” sinceramente preferisco la roccia e così, prendendo
spunto da quella veloce descrizione, ho deciso di provare a scalare interamente
la breve ma divertentissima Cresta S-E.
Il “barbatrucco” consiste nel raggiungere lo spigolo roccioso, ricordo che
stiamo salendo dall’apertura Occidentale del Passo di Aviasco, e disarrampicare
un paio di metri all’interno di un anfratto roccioso il quale deposita su un
piccolo ballatoio –molto esposto- a sbalzo sul versante N-E della montagna.
Dal minuscolo ballatoio parte una breve paretina/camino di roccia SPLENDIDA che consente di rimontare i pochi ma un po’ impegnativi metri dello spigolo.
Questo è il punto chiave dell’intera traversata e, secondo il mio modesto
parere, il più divertente.
La roccia come scritto poc'anzi è meravigliosa, un Verrucano da leccarsi le dita, anche se è severamente
vietato sbagliare.
Pena un saltone di almeno duecento metri.
Pena un saltone di almeno duecento metri.
Figata però!
Superati questi pochi e divertenti metri la brevissima cresta si abbatte
divenendo facile, I° max II° se seguita integralmente, fino alla vetta del Pizzo Torretta.
Anche la discesa verso il Passo di Sardegnana non è assolutamente da
sottovalutare.
Scesi pochissimi metri di cresta conviene disarrampicare sul versante Sud un muretto di buona
roccia, anche in questo caso I° max II° attenzione l’esposizione è grande, fare
un breve traverso verso sinistra, faccia a monte, e risalire l’anticima Occidentale del Torretta.
Per facili erti pendii erbosi infine si perviene al Passo di Sardegnana.
Per facili erti pendii erbosi infine si perviene al Passo di Sardegnana.
Per rendere la traversata integrale dal passo bisogna ascendere direttamente all’anticima
Est del Becco perciò, senza immettersi nel sentiero basso percorso dalla quasi totalità delle persone, e raggiunta l’anticima si continua a percorrere il crinale oltrepassando un tratto affilatissimo e delicato (possibilità di stare
bassi a sinistra –versante Sud- sfruttando una minuta traccia).
Superato questo tratto –omino in loco- la cresta risulta "sbarrata" da un salto che, se fatto in discesa, non è proprio il massimo.
Poco prima del salto però, sulla destra, ecco comparire il “lasciapassare”: una placca/pioda inclinatissima da discendere con un po’ di
attenzione.
Non c'è nulla di tecnico; serve una buona suola e... bisogna fidarsi dei piedi.
Al termine un breve traverso verso sinistra porta nei pressi di un canaletto
sdrucciolevole culminante all’uscita della via
ferrata.
La salita al Pizzo del Becco a questo punto è cosa fatta!
La discesa dalla breve ferrata è veloce; un saluto al mio rifugista preferito, il Mauri dei Laghi Gemelli, e la giornata resterà indelebile.
Come ripeto da molti anni l'Avventura -scritto appositamente con la A maiuscola, si può trovare anche fuori dalla porta di casa!
Orobie, montagne di una vita; Orobie, montagne del mio cuore!
La discesa dalla breve ferrata è veloce; un saluto al mio rifugista preferito, il Mauri dei Laghi Gemelli, e la giornata resterà indelebile.
Come ripeto da molti anni l'Avventura -scritto appositamente con la A maiuscola, si può trovare anche fuori dalla porta di casa!
Orobie, montagne di una vita; Orobie, montagne del mio cuore!
Anticamente il Pizzo del Becco veniva chiamato la “Cima
del Becco”.
Lo sapevate?
Il versante Sud del Pizzo Torretta con -sulla destra- la cresta che salirò.
I puntini indicano il breve appoggio sul Versante Nord...
Salendo all'apertura Occidentale del Passo di Aviasco.
Va che bello il Lago dei Frati con il gruppo del Venina-Masoni...
“Dall’apertura occidentale del Passo d’Aviasco si risale il ripissimo pendio erboso lasciando a destra la Cresta S-E”.
Io salirò il divertente spigolo sulla destra...
Lago Colombo dall'apertura Occidentale del Passo di Aviasco...
Particolare sulla spettacolare finestra-fendituta dell'anfratto roccioso che ho oltrepassato per attaccare la cresta dal versante Nord!
Parte medio-alta della breve ma divertente cresta...
Poco sopra la prima paretina un po' ostica, penso un buon II°, di ottima roccia.
Se fate attenzione in basso si vede la traccia del sentiero che sale al Passo di Aviasco.
Se fate attenzione in basso si vede la traccia del sentiero che sale al Passo di Aviasco.
Sbagliare qui significava fare un balzo di almeno 300 metri.
O forse più!
O forse più!
Sotto attenta osservazione dei torrioncelli della Cresta Nord...
Lago Colombo, gruppo del Farno e in lontananza l'Arera...
Vetta... e finalmente una giornata come di deve!
Corni di Sardegnana in primo piano con dietro la costiera del Monte Secco-Pegherolo...
Comincia la discesa dall'opposto crinale...
Dopo un breve tratto di cresta scendo da questo articolato muro di buona roccia.
Non difficile ma assai esposto...
In effetti è decisamente vietato sbagliare...
La tormentata Cresta Ovest del Torretta...
Spettacolo il laghetto del Vallone ancora semi ghiacciato!
La cresta del Torretta da poco discesa con molta cautela...
Il "Vallone" impreziosito dall'omonimo laghetto naturale...
Corni di Sardegnana; arditi, eleganti e... severi.
Il giro dei 5 Corni lo porterò per sempre con me!
Laghetto nei pressi del Passo di Sardegnana.
Fa un caldo pazzesco e mi butterei dentro!
Sulla destra il Pizzo Torretta e la cresta da poco percorsa mentre sulla sinistra il Secondo Corno di Sardegnana...
Laghi Colombo e Gemelli salendo all'anticima Est al Pizzo del Becco...
Breve tratto da affrontare con attenzione sulla Cresta Est - aggirabile appoggiando sul Versante Sud.
Cautela in questo caso!
Meraviglioso il Becco dalla sua anticima Est....
La placca molto inclinata consigliata da fare in discesa onde evitare un salto roccioso assai ostico...
Poco prima della placca inclinata una bellissima finestra sul Pizzo del Becco...
La placca/pioda inclinata vista dal basso.
Non è difficile; bisogna scenderla in aderenza fidandosi dei piedi!
Dai che manca poco!
Ed ecco l'ostico salto roccioso evitato grazie alla placca inclinata.
In salita è fattibile mentre per la discesa meglio la placca!
Verso Ovest spuntano le perle dei laghi Casere e Marcio...
Mi volto e ripercorro il bel percorso in cresta con la divertente Cresta Est...
Laghi Colombo e Gemelli impreziositi dalla Nord dell'Arera...
Uno splendido Pizzo del Becco!
Zoomata dedicata al Sardegnana...
Rientro dalla breve ferratina per chiudere un giro ad anello che ricorderò per un bel po' di tempo...
Puro spettacolo...
Sono sceso da lassù!
Il sunto di un giorno bellissimo!
Lago Colombo sovrastato da Cime di Valsanguigno e Pradella...
Rifugio Laghi Gemelli per un saluto veloce al Mauri rifugista!
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