Il "filo aereo" forse più intricante del Barbellino; un crinale scorbutico e affilato, per certi versi stronzo, che non concede la benché minima disattenzione.
Usando un eufemismo: è severamente vietato distrarsi e/o inciampare.
Questa è la Cresta Est del Pizzo Strinato: una linea orizzontale sporadicamente interrotta da panoramiche e profonde brecce, una delle quali da affrontare con attenzione III°, che offre colpi d’occhio eccezionali.
Un aggettivo che potrebbe descriverla in maniera univoca?
Inusitata.
A noi è piaciuta molto anche se, come scrivevo poc'anzi, per il 90% della percorrenza è severamente vietato sbagliare.
Una lama di rasoio rocciosa contrassegnata da timorosi balzi a destra e manca.
Affilatezza ma anche raffinatezza, concentrazione, fatica e molta soddisfazione si fondono all'unisono in questo percorso a fil di cielo.
Insomma, un altro importante tassello collocato nell'infinito puzzle denominato: “Orobie montagne di una vita”.
Per farvi però capire quant'erano forti i vari “Corti, Saglio, Credaro, Albani, Curò, Baroni” ecc. vi scrivo il breve itinerario scovato su “Alpi Orobie” del 1956.
A. Corti e S. Schiantorelli durante il luglio 1903 per la Cresta Nord-Est.
“Dal Passo del Grasso di Pila si sale direttamente un largo pendio di rocce facili, poi di sfasciumi e da ultimo ancora di rocce sempre facili, fino alla prima sommità della cresta (m 2728).
Usando un eufemismo: è severamente vietato distrarsi e/o inciampare.
Questa è la Cresta Est del Pizzo Strinato: una linea orizzontale sporadicamente interrotta da panoramiche e profonde brecce, una delle quali da affrontare con attenzione III°, che offre colpi d’occhio eccezionali.
Un aggettivo che potrebbe descriverla in maniera univoca?
Inusitata.
A noi è piaciuta molto anche se, come scrivevo poc'anzi, per il 90% della percorrenza è severamente vietato sbagliare.
Una lama di rasoio rocciosa contrassegnata da timorosi balzi a destra e manca.
Affilatezza ma anche raffinatezza, concentrazione, fatica e molta soddisfazione si fondono all'unisono in questo percorso a fil di cielo.
Insomma, un altro importante tassello collocato nell'infinito puzzle denominato: “Orobie montagne di una vita”.
Per farvi però capire quant'erano forti i vari “Corti, Saglio, Credaro, Albani, Curò, Baroni” ecc. vi scrivo il breve itinerario scovato su “Alpi Orobie” del 1956.
A. Corti e S. Schiantorelli durante il luglio 1903 per la Cresta Nord-Est.
“Dal Passo del Grasso di Pila si sale direttamente un largo pendio di rocce facili, poi di sfasciumi e da ultimo ancora di rocce sempre facili, fino alla prima sommità della cresta (m 2728).
In seguito per lungo tratto (aggiungerei acuminato visto che l’80% del lungo crinale è affilatissimo) si corre quasi orizzontalmente, superando brevi intagli, uno solo dei quali un po’ più pronunciato, richiede più sforzo (in questo tratto c’è un bel III°).
In corrispondenza della piramide estrema si può appoggiare leggermente sul versante del Barbellino (qui è un buon II° su roccia fortunatamente discreta).
In questa veloce descrizione v’è quasi tutta l’essenza della Cresta Est.
Riassumendo: raggiunto il Passo Grasso di Pila si rimonta un ripidissimo pendio erbo/roccioso giungendo in cresta.
In corrispondenza della prima profonda breccia, attenzione durante la breve ma delicata discesa, c’è il punto chiave della cresta: una paretina alta una decina di metri di un buon III°.
In questa veloce descrizione v’è quasi tutta l’essenza della Cresta Est.
Riassumendo: raggiunto il Passo Grasso di Pila si rimonta un ripidissimo pendio erbo/roccioso giungendo in cresta.
In corrispondenza della prima profonda breccia, attenzione durante la breve ma delicata discesa, c’è il punto chiave della cresta: una paretina alta una decina di metri di un buon III°.
Maurizio Piffari, storico gestore del Rifugio Barbellino, ha pensato bene di rendere sicura la breve scalata piazzando uno spit a metà paretina e altri due spit con maglie veloci al termine di essa (molto utili per chi volesse fare la cresta al contrario e calarsi a corda doppia).
Grazie al Mauri basterebbe quindi portare una ventina/trentina di metri di corda per superare in sicurezza questa paretina.
Grazie al Mauri basterebbe quindi portare una ventina/trentina di metri di corda per superare in sicurezza questa paretina.
Corda, naturalmente, più la normale dotazione alpinistica: imbrago, casco, un paio di rinvii, piastrina, tre o quattro ghiera, ecc.
Superato questo “divertente” tratto la cresta non concede comunque tregua fino alla vetta; come scritto in precedenza il crinale, oltre ad essere molto lungo, è alquanto affilato.
In certi punti oserei dire affilatissimo e con roccia da tastare per bene di passo in… passo.
Non è concesso errore, vedi filmato in apertura del blog!
La calotta finale è facilmente scalabile appoggiando leggermente sul versante del Barbellino per buona e divertente roccia (penso II°).
Superato questo “divertente” tratto la cresta non concede comunque tregua fino alla vetta; come scritto in precedenza il crinale, oltre ad essere molto lungo, è alquanto affilato.
In certi punti oserei dire affilatissimo e con roccia da tastare per bene di passo in… passo.
Non è concesso errore, vedi filmato in apertura del blog!
La calotta finale è facilmente scalabile appoggiando leggermente sul versante del Barbellino per buona e divertente roccia (penso II°).
La discesa l’abbiamo fatta dalla via normale con breve sosta, e saluto al Mauri Piffari, al Rifugio Barbellino.
L’intero giro partendo da Valbondione è lungo quasi 30 km ed ha un dislivello di 2000 metri.
L’intero giro partendo da Valbondione è lungo quasi 30 km ed ha un dislivello di 2000 metri.
Per questo motivo il mio consiglio è di pernottare al Rifugio!
Lunghissima e scorbutica.
La Cresta Est (o se meglio preferite Nord-Est) del Pizzo Strinato immortalata dalle Cime di Caronella in un mio scatto effettuato l'anno scorso...
Salendo al naturale del Barbellino il classico scatto che non delude mai...
Diretti al Passo Grasso di Pila ecco la Cresta Est in tutta la sua estensione.
Che bella!
Una giornata semplicemente fantastica.
Una giornata che ricorderemo per un bel po'!
La Quota 2728 dal Passo di Pila.
Siamo in giro già da un "tot" di ore e ne mancano ancora molte...
One step back.
Rifugio Barbellino; un caffè veloce e poi si riparte!
Eccomi in vetta alla Quota 2728.
Tra poco partirà un lungo viaggio...
Il Monte Torena assume le forme del Monte Torena!
Luca spunta dalle facili roccette della Quota 2728...
Il "tagliente" universo della Est del Pizzo Strinato...
Panorami mozzafiato...
Giornate del genere ultimamente son merce rara.
Per non dire rarissima!
Il "cupolone" dello Strinato sembra vicino mentre invece è ancora lontano...
I primi spettacolari passi sul "simpatico" crinalone!
Lago Naturale del Barbellino con Diavolo di Malgina e gruppo del Coca...
Finestre inedite... meravigliose!
Luca passeggia allegramente sulla Quota 2700 -e rotti- dello Strinato...
La prima marcata breccia è da discendere con piglio avventuroso!
Dalla prima breccia il Naturale del Barbellino sovrastato dal Diavolo di Malgina...
Filippo sulla divertente paretina di III° che si incontra alla prima profonda breccia dell'infinita cresta!
Uno sguardo "Gigantoso" che lascia senza fiato...
Dall'alto verso il basso nel mentre della prima divertente paretina...
Tratti affilati e discretamente marci richiedono molta attenzione!
Per buona parte della sua estensione il crinale è praticamente una lama di rasoio...
Angolazioni per me diverse quest'oggi!
Un Pizzo Strinato decisamente inedito...
La sottile linea del paradiso.
Non scenderei più da quassù!
Un'altra bellissima finestra gentilmente offerta dalla Cresta Est dello Strinato...
Meglio non tirare troppo quella roba!
Alle spalle l'affilato, per dire tagliente, percorso da poco affrontato...
Alcuni punti son davvero spettacolari!
Posso quasi dire che è fatta.
L'ultimo muro è un II° divertentissimo e, era ora, su buona roccia...
Eccomi impegnato sulle divertenti placconate finali...
Filippo si gode l'affilato universo della Est del Pizzo Strinato...
Lago Artificiale del Barbellino e Giganti delle Orobie...
Ma quanto sono belle queste Orobie?
Non so voi, ma io le amo!
Finalmente la piccola croce di vetta.
Lancio un URLO di felicità!
Luca a sfondo Lago di Belviso.
Spettacolo!
Particolare dedicato alla croce di vetta...
Dalla "vera vetta", la croce resta più bassa di qualche metro, il Monte Torena e la Cresta Est, da poco percorsa!
(Tanto)³ Happy!
L'elegante Pizzo Strinato e la Cresta Est ben visibile sulla sinistra.
Penso sia un addio visto che l'ho salito praticamente da tutte le vie percorribili!
Nessun commento:
Posta un commento