domenica 13 settembre 2015

Monte Lorio + Monte Nembra & Monte Frera

Sono queste le avventure che mi piacciono e le emozioni che vorrei vivere ogni qual volta abbraccio l’Orobia posta a Nord.
Vallate dominate da cime raramente visitate, calma preziosa e natura allo stato brado sono le componenti che rendono il gruppo del Telenek semplicemente unico. 
Ed è proprio grazie al silenzio profondo, rotto unicamente dal ruscellare delle acque e dal verso solitario di qualche animale selvatico, che la montagna si rivela tutta la sua incontaminata bellezza.
Il Monte Nembra “è una piccola ed allungata elevazione che sorge a ponente del Monte Lorio.
Il pendio meridionale di pascoli digrada verso la Valle di Pisa, mentre il versante settentrionale forma una parete rocciosa, alla cui base si stendono i ghiaioni della Valle del Latte. La sommità è costituita da un roccione di bell'aspetto. – Non è nominato ma solamente quotato dalla tav. 19 III NE (Aprica) dell’IGM, ed. 1934, la quale pone il toponimo in corrispondenza della Quota 2678 che è noto come Monte Lorio. Il nome adottato, in uso presso i valligiani, è giustificato dal fatto che sul suo sperone ‘N-W’ giacciono la Baita e la Malga Nembra, che furono anche chiamate ‘Membra’ (Gnecchi). Lo sperone occidentale di questa cima, che domina come da un pulpito la testata della Valle di Belviso è indicato come Monte Frera, forse per qualche antica cava di ferro, o per il Ponte Frera esistente la dove è in costruzione la diga del bacino di Belviso”.
Insomma; ore preziose… attimi incancellabili.
Il mio solitario giro:
<Diga di Frera – Lago di Belviso>
<Alpe Frera – Valle di Pisa>
<Lago di Pisa>
<Monte Lorio (2678)>
<Monte Nembra (2665) – attenzione il passaggio dal Monte Lorio comporta passi di almeno II° >
<Monte Frera (2608)>
<Diga di Frera – Lago di Belviso>
Un paio di raccomandazioni… ma anche più.
Per salire al Monte Lorio dal laghetto di Pisa occorre puntare alla depressione che lo separa dal Monte Telenek sfruttando erti prati e scoscese gande (facile). Il passaggio in cresta tra il Lorio e il Nembra non è da sottovalutare. Cavalcata la cresta “W” e scavalcata una specie di anticima ci si abbassa ad una breccia –Sella di Nembra- dalla quale è giocoforza spostarsi sul lato Nord per individuare un erto canalino (II°) che sbuca in prossimità della vetta (attenzione… roccia non proprio bella).
Concatenare il Nembra al Frera continuando a percorrere la cresta è assai difficile per difetto di salti e torrioncelli malsicuri pertanto il mio consiglio è di tornare alla “Sella di Nembra” e scendere un ripido canale (lato Sud) puntando verso un laghetto innominato. Giunti sulle gande del lato meridionale s’intraprende un lungo traverso in leggera salita (W), il percorso logico bisogna cercarselo in loco ma si passa un po’ dappertutto, che termina sulla pianeggiante dorsale del Monte Frera.
Quasi certamente il pulpito più panoramico che s’affaccia sulla meravigliosa Valle di Belviso.
La discesa dal Frera io l’ho fatta a vista puntando in direzione delle baite di Monte Campo… serve solo un po’ di intuito alias bisogna essere “animali” d’Orobia.
P.S. In rete –soprattutto su On-Ice, si trovano molti report sci alpinistici del Monte Nembra. In realtà sul Nembra non si sale con gli sci, come scritto pocanzi ci sono passi di II°, e gli itinerari sono quindi sbagliati. 
Il Monte Nembra descritto in quei percorsi non è altro che il Monte Lorio.
Quello si che è fattibile con gli sci!


Per fugare ogni dubbio eccoVi le giuste denominazioni del tratto di cresta che ben pochi percorrono (foto scattata dalla Cresta Sud del Monte Tenelek).
Molti itinerari di "on ice" relazionano -erroneamente- il Monte Nembra confondendolo con il Monte Lorio.
Ebbene, il Lorio è semplice mentre il Nembra è un po' più impegnativo e soprattutto non si sale in sci alpinismo!


Dal Rifugio Cristina parte questa nuova avventura "made in Orobia selvaggia"...


Candide nubi cingono il "lato B" del Monte Torena quest'oggi più bello che mai!


One step back. 
Giungo sulla vetta del Nembra, sorrido e... studio regalandomi (Vi) tre sguardi istruttivi. 
Il primo con direzione Sud (gli altri due li vedrete più avanti)...


Monti Lorio (sinistra) e Telenek dal laghetto di Pisa. 
Come prima cosa dovrò salire dirimpetto alla bocchetta che divide i due monti...


Dalla bocchetta così si presenta il lungo crinale che collega il Monte Lorio al Monte Frera passando per il non semplice Monte Nembra!


Nei pressi della Bocchetta di Lorio mi volto e lancio uno sguardo ad una delle valli più belle delle Orobie poste a Nord...


Parte finale al Monte Lorio. 
Be, qui è divertimento allo stato puro.
Cioè... purissimo!


Il primo contatto col "roccione di bell'aspetto" del Monte Nembra; così viene descritto nel mio piccolo diario segreto. 
Una bella montagnozza...


Monte Filone (estremamente a sx), con Dosso Pasò, Cupecc, Cima Cadin e Monte Torsolazzo.
Anche quella costiera l'ho percorsa non molto tempo fa.
Cheddire... il cerchio si sta chiudendo e il grande sogno si sta realizzando!


Austero e severo; ecco come appare il Monte Nembra dal crinale che lo collega al Monte Lorio...


Dalla cresta non si passa, è troppo pericoloso, quindi mi sposto sul lato Nord e studio un attimo la situazione...


Poco prima del punto chiave una piccola anticima seguita dalla "Sella di Nembra".
 Dopo questo tratto inizieranno le vere difficoltà!


Non sembra semplice.
L'unica soluzione che mi viene in mente è traversare su terreno ripido e sdrucciolevole per poi infilarmi nel canaletto che s'intravede laggiù...


Ed ecco il lascia passare del Monte Nembra; una paretina-canalino neppure troppo divertente per difetto della roccia un po' schifosetta.
Antenne alte!


E' fatta!
Dalla vetta del Nembra il bel crestone che dal Passo dell'Aprica sale gradualmente fin verso il Monte Telenek...


E per finire ecco le alte vette del Barbellino. 
Da questo balcone decisamente poco conosciuto le prospettive assumono forme inconsuete.
Ma mi devo sbrigare perchè la traversata è ancora lunga!


Chi ha tempo non aspetti tempo.
 La discesa dal canaletto-paretina non è per nulla banale perciò l'affronto con prudenza. 
Davvero tanta attenzione...


Fuori dalle difficoltà mi volto e... esulto. 
Il Monte Nembra è in saccoccia!


Mentre disarrampico rimpiango uno spezzone di corda. 
Scorgo qualcosa sotto dei sassi e trovo una fettuccia vetusta. 
Molto tempo fa qualcuno è sceso con una doppia.
M'era sorto il dubbio che il miglior -e meno pericoloso- modo per scendere fosse in corda doppia.
Ma la corda, ahimè, è restata nel bagagliaio della Panda!


Vabbé, ormai sono fuori e dopo pochi minuti mi ritrovo alla "Sella di Nembra". 
Scenderò a vista il lato meridionale puntando a un laghetto innominato...


Li sotto si vede il laghetto innominato da tenere come riferimento per la discesa dal lato meridionale del Nembra.
Con alcune "istruzioni per l'uso" che non fanno mai male!


Salendo al Monte Frera si capisce perchè sarebbe stato impossibile proseguire tramite cresta.
In effetti il Nembra dev'essere aggirato per raggiungere il Monte Frera.
Soprattutto se la corda sta riposando nella Panda!


Nei pressi della vetta del Monte Frera mi volto e... studio!


Velocemente, visto che la meteo sta peggiorando, mi spingo ad abbracciare il Monte Frera a picco sul lago di Belviso.
Questo il più bel "ballatoio" sulla Val Belviso!


Un ultimo sguardo ai severi torrioni che rendono impraticabile il passaggio in cresta tra Nembra e Frera...


Poi giù di corsa.
Camoscio... d'oro... cioè curioso!


Regalandomi non senza fatica, visto che il lago è lungo 6 km, un rientro alternativo che mi dona altre belle prospettive.
6 km dopo quasi 30 sono poca roba dai.
Soprattutto se pianeggianti!


Scorcio sull'imponente diga di Frera realizzata tra il 1956 e il 1959.
Un po' di storia non gusta mai...


L'unico incontro in tutta la giornata!


L'inquietante diga di Frera ad arco gravità alta ben 138 metri che contiene 50 milioni di metri cubi d'acqua.
Impressionante...





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