Sono letteralmente affascinato dal Monte Legnone; ci
sono moltissimi episodi che mi legano a Lei.
Si, Lei, perché a discapito del nome resta comunque una montagna.
Elegante.
Durante questi ultimi anni ho come consuetudine visitarla durante il passaggio
di testimone tra la stagione calda e quella fredda e quest’anno l’abbraccio s’è
rivelato speciale.
Per non dire memorabile.
Vi racconto brevemente la storia del Monte Legnone; la prima vetta dell’arco
orobico che si incontra partendo da Ovest.
“Si alza isolato e imponente
all’estremità superiore del Lago di Como formando il poderoso pilastro
meridionale dell’ingresso della Valtellina. A questa cima convergono cinque
creste principali: la cresta NE scende in Valtellina tra Colico e Delebio; la
cresta SE degrada verso la Bocchetta del Legnone; la cresta S s’abbassa su
Pagnona in Val Varrone; la cresta O si allunga in direzione dei Roccoli Lorla e
si allaccia a quella del Monte Legnoncino. Tra la cresta NE e la cresta SE si
stende un ampio versante, articolato dal Dosso di Zocche, che spiove nella
parte occidentale della Val Lesina; tra la cresta SE e la cresta S si sprofonda
la testata della Valle del Legnone; tra la cresta S e la cresta O si apre la
ripidissima e dirupata Val d’Aveno, la movimentata Val Rasga e la profonda Val
Fosasco; e, tra la cresta O e la cresta NE, si stende il selvaggio Valliscione
e si stende la parete nord-occidentale ardita e severa, costituita da
micascisti e talcosiscti, disposti verticalmente che dall’ampio boscoso e cespuglioso
basamento si alza per 400 metri nuda e ripidissima, a camini, crestine e
costole, ricchi di strapiombi, dovuti al distacco di falde rocciose, per la
continua azione di disgregamento da parte degli agenti atmosferici.
Sul Legnone si sono trovati tormaline, stauroliti, distene (cianiti nda) e mercurio solforato. La cima offre un estesissimo panorama: il Lago di Como, le valli bergamasche, la Val di Chiavenna, la Valtellina e la pianura lombarda fino agli Appennini, che formano la base dell’immenso quadro.
Sul Legnone si sono trovati tormaline, stauroliti, distene (cianiti nda) e mercurio solforato. La cima offre un estesissimo panorama: il Lago di Como, le valli bergamasche, la Val di Chiavenna, la Valtellina e la pianura lombarda fino agli Appennini, che formano la base dell’immenso quadro.
LA BASE DELL’IMMENSO QUADRO.
Ma che figata!
Come avrete facilmente compreso il Monte Legnone non è soltanto un rilievo ma
bensì un universo roccioso e di tutti i suoi versanti mi mancava quello posto a
Nord; il fianco sicuramente più scorbutico e scenografico della montagna.
Ero già salito da Sud, una bellissima cresta che s’alza leggiadra dal paese di
Pagnona, tramite il canale Ovest nel mentre della stagione fredda, da Est durante uno dei
miei numerosi progetti legati alle Alpi Orobie, dalla via normale -ovviamente- ma il lato Nord proprio mi mancava.
Quindi... eccolo!
Per volontà ho deciso di dare più spazio alla descrizione della montagna
piuttosto che alla narrazione dell’itinerario poiché quest’ultimo è ottimamente
segnalato e bollato.
Soltanto un punto richiede attenzione: il “Caminetto del Selvatico” laddove
sono stati posizionati un paio di resinati utilissimi in caso si decidesse di
portare uno spezzone di corda. Alcune relazioni affermano che dovrebbe esserci
una piccola catena in loco per agevolare il passo di III° che però, ahimè, non
ho visto siccome ho preferito scalare la breve paretina posta alla destra del
caminetto.
Di conseguenza non so dirvi se lo spezzone di catena esiste oppure no.
Ho soltanto intravisto un resinato un paio di metri sopra il caminetto e,
uscito dalla paretina scalata stando sul lato del caminetto, ho “toccato” un
altro resinato con anellone utile per un’eventuale sosta e/o calata. Avendo
percorso in solitaria l’itinerario non avevo nulla di tecnico nello zainetto.
Un secondo resinato è stato posizionato poco oltre il caminetto per agevolare
una breve paretina di II° grado. In questo caso la roccia oltre che ottima
offre numerosi appoggi e appigli.
Il resto dell’itinerario, soprattutto durante la prima parte, richiede passo
sicuro e assenza di vertigini. Un piede messo in fallo significherebbe cadere
in un canalone erto e ripidissimo.
La partenza dell'itinerario si trova alle spalle del Rifugio Scoggione, cartelli in loco con la scritta "Direttissima", mentre per raggiungere il rifugio bisogna salire alla Chiesa di Colico, attraversare Villatico e seguire le indicazioni per Robustello e Fontanedo.
Io ho parcheggiato PandOrobica nei pressi di Fontanedo, volendo si potrebbe salire anche a Rusico ma è consigliato avere un 4x4, e poi tramite strada sentiero ho raggiunto il Rifugio Scoggione transitando dall'Alpe Prato (958), dalla Piana di Formica (1218) e Bancol (1400 ottimo balcone panoramico vedi primo scatto dell'album).
Inoltre da quello che ho potuto vedere a Rusico ci sono pochissime possibilità di parcheggio.
Il dislivello è moltissimo, più di 2000 metri, ma se trovate una giornata come questa il gioco -anzi lo sforzo- vale non una ma dieci candele!
Come scrivevo poc'anzi l'itinerario è ottimamente segnalato con numerosi bolli rossi, superato il Rifugio Scoggione e oltrepassata dall'Alpe Lago state solo un po' attenti e costeggiate il laghetto sulla destra dato che i bolli si perdono un po', e comunque nonostante i numerosi segni l'ascesa non è assolutamente da sottovalutare.
Il rientro l'ho effettuato tramite sentiero "1B" che si incontra all'intersezione con la via normale (anche la Direttissima si congiunge con la via normale).
Bisogna seguire le indicazioni per Delebio -ulteriori segnali per Colico più in basso- e al Passo Colombano si devia a sinistra -indicazioni- rientrando così al Rifugio Scoggione.
Insomma, è molto intuitivo.
That's all.
Folks!
Salendo al Rifugio Scoggione Colico baciata dal primo sole del giorno...
All'Alpe Scoggione il Monte Legnone fa bella mostra di sè!
Prime indicazioni per la Cresta Nord - Direttissima...
La bella paretona dove si snoda buona parte dell'itinerario...
Laghetto Scoggione e Alpe Lago...
Inizia la ripidissima ascesa tra crestine, caminetti, dedali rocciosi e chi più ne ha più ne metta!
Sarà una giornata spettacolare; da ricordare!
Finalmente vedo cosa m'aspetterà.
Dirimpetto in basso si vede il "Caminetto del Selvatico", freccia rossa.
Li sarebbe utile avere uno spezzone di corda visto che ci sono dei resinati in loco.
Io però ho preferito scalare la paretina alla destra del caminetto su roccia un po' discutibile ed esposizione paurosa.
Non so il perchè ma... mi piaceva!
Non si vede ma sotto il caminetto prima c'è un salto secco di una ventina di metri e poi un canalone infinito...
Il colpo d'occhio gentilmente offerto dal caminetto!
Giochi di macro e sfocature dalla parte alta del caminetto.
Ecco perchè consiglio di avere uno spezzone di corda.
Alcune relazioni dicono che dovrebbe esserci una piccola catena in loco per agevolare il apsso di III° che però, ahimè, non ho visto perchè, come scritto sopra, ho preferito scalare la paretina esterna al caminetto.
Di conseguenza non so dirvi se lo spezzone di catena esiste oppure no.
Io sinceramente non l'ho visto...
Ogni immagine oggi lascia senza parole.
L'inizio della Valtellina e il Lago di Mezzola...
La divertente fessura, in basso sulla destra, seguita dalla paretina di 7-8 metri anch'essa divertente e di roccia bellissima!
Monte Colombano e bassa Valtellina...
Non sembra, ma sotto i miei piedi c'è un saltone di centinaia di metri...
Verso Nord-Est...
Laddove l'Adda abbraccia il lago!
Divertito sulla paretina con resinato e di roccia sanissima a tre quarti di cresta...
Particolare sul resinato con anellone che si trova al termine della breve paretina...
Circondato da erte pareti!
Il Legnoncino e l'insenatura di Piona.
Ma quanta bellezza!
Gendarme a guardia del Lago di Mezzola...
Finalmente la croce!!!
Poche ombre e tante luci (e colori) quest'oggi...
Nei pressi della congiunzione con la via normale...
Laghetto di Piona e Lago di Como da prospettive che proprio mi mancavano!
Zoomata da "ortofoto" per capire la migliore via per il rientro...
Un Legnone semplicemente meraviglioso.
Sono partito da solo e sono giunto in vetta da solo.
Solo 5 tedeschi saliranno dalla via normale!
Una giornata del genere in vetta al Legnone non ha proprio prezzo...
"Si alza isolato e imponente all'estremità superiore del L. di Como".
Ricordate la descrizione?
Il "biscione" dell'Adda e il Lago di Mezzola...
Al cospetto del Monte Disgrazia...
2610 oppure 2609?
In realtà la giusta altitudine sarebbe 2609!
Durante la lunghissima discesa in basso s'intravedono la Baita del Lago e il Rifugio Scoggione...
Sentiero (1b) utilizzato per il rientro---
L'ultimo saluto alla Baita del Lago...
Socializzo con un bell'esemplare di "Highlander"; una razza scozzese importata da alcuni ragazzi in quanto resistente alle basse temperature!
Piana del Rifugio Scoggione...
Lo stesso scatto di stamattina mentre (quasi) tutto dormiva.
Il più bel Legnone della mia vita è giunto al termine!
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