giovedì 17 ottobre 2019

Pizzo Rondenino - Cresta Est + Ovest (Integrali)

Per svariati motivi ultimamente ho poco tempo da dedicare a questo blog sebbene le uscite “orobiche DOC” certamente non mancano.
Come nel caso della traversata integrale del Pizzo Rondenino; un piccolo “viaggio” di puro orgasmo pionieristico!

“E’ la ben spiccata elevazione della cresta, nel centro della testata di Val d’Ambria. Talvolta nominato Punta di Podavite.
Dal lato valtellinese si presenta quale muraglia di altissime nere piodesse con un potente crestone mediano: sul versante brembano invece è un pendio assai ripido, in gran parte erboso.
La cresta orientale ha due tratti ertissimi. 

Quotata ma senza nome sulla tav. del Pizzo del Diavolo”.

L’itinerario dalla Bocchetta di Podavitt alla vetta del Monte Aga è di rara soddisfazione.
Da Podavitt si percorre il primo tratto di crinale molto affilato ed esposto giungendo alla base del primo erto costolone che può essere salito oppure aggirato sulla sinistra, versante brembano, sfruttando alcune cenge prevalentemente erbose. In caso di salita successivamente è giocoforza calarsi con una breve corda doppia ( 15/20 metri) alla breccia che separa l’anticima orientale alla vetta; la sosta della calata si trova una decina di metri sotto l’anticima - versante Sud.
Se invece non si sale all’anticima, terminata la percorrenza del sistema di cenge erbose, bisogna scendere con estrema attenzione in un profondo canale e successivamente scalare una serie di placche oblique di roccia sana culminanti nei pressi della calotta terminale della vetta (II+).
Noi, con me Filippo, abbiamo optato per la prima soluzione in quanto la percorrenza integrale della cresta proprio ci mancava!
Anche il passaggio al Monte Aga è di buon appagamento; percorrendo la lunga cresta e appoggiando di tanto in tanto su versante bergamasco, soprattutto durante la ripida discesa dalla punta principale, si perviene ad uno stretto bocchetto sovrastato da un salto verticale contrassegnato da una placca appoggiata di buona roccia (II+ chiodo in loco).
Restando quasi sempre sul comodo filo di cresta, o al massimo aggirando le difficoltà sempre sul lato Brembano e mai sul verticale versante Valtellinese, si tocca la bella Madonnina posta sul Monte Aga.
Il tragitto dalla vetta bergamasca alla vetta valtellinese, come scritto sopra, comporta passi “funambolici” accompagnati da una tipologia di roccia molto scadente; prestate perciò estrema attenzione!


"Il lampione di Pagliari nei tuoi diari apre sempre a tanta, tanta roba"!
Cit.


Salendo verso il Rifugio Longo l'aurora ci lascia senza fiato.


Scorci dedicati al Pizzo dell'Omo; siamo già sulla Cresta Est del Rondenino.


All'attacco dello spallone iniziano le vere e proprie difficoltà.
La roccia è comunque ottima perciò... vietato lamentarsi!


Man mano che si sale l'esposizione va aumentando.


Filippo verso l'antecima Orientale.
Alcuni punti devono essere testati e tastati per benino!


La calotta terminale del Pizzo Rondenino.
L'ambiente è veramente spettacolare!


La calata per toccare la breccia che separa l'anticima alla vetta.
SelvaggiOrobia, oggi sei pura magia!


Eh già, oggi ci sembra proprio di toccare il cielo con un dito!


Gli ultimi metri sono sempre i più belli!


La lunghissima cresta che si spinge fin verso il Monte Aga.
E' dura l'avventura!


E vetta fu; il mio secondo Rondenino del 2019!


Finestre al sapore d'Avventura scritto appositamente con la "A" maiuscola!


La vetta del Pizzo Rondenino o Punta di Podavite dalla cresta Occidentale.


Il passaggio più divertente della Cresta Ovest.
Peccato sia troppo breve!


"LA" storia!


Il laghetto di Don Pennati è restato ghiacciato per tutta estate.
Che meraviglia!


Val d'Ambria... bellissima!


Uno sguardo alle spalle con protagonista la lunghissima cresta da poco percorsa.


Nuovamente alla Madonnina del Monte Aga.
Tra una cavalcata e l'altra quest'anno ci saremo visti una decina di volte!


Il Lago del Diavolo. 
Un'altra giornata a ricordare!



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