sabato 3 agosto 2013

Punta Stefania e Torrione "Sud"

Il lungo crinale che dal Passo del Bondione si spinge fin verso il Monte Sasna dividendo la valle del Gleno dalla valle di Bondione, oltre che un congruo numero di quote assai facili, nel punto di maggiore elevazione  è costituito da due vette ardite ed eleganti.
La Punta Stefania e il Torrione “Sud” che superano, seppur di poco, i 2700 metri.
Avendo trovato pochissime informazioni ho voluto visitarle da vicino scoprendo, anzi riscoprendo, un angolo di Alpi Orobie che pochi conoscono.
Gran bella esposizione e roccia delicata sono le componenti essenziali di questa nuova e solitaria avventura!
P.S. L’ascesa, seppur di gradi non elevati, è comunque alpinistica.
 
 
Le austere linee della mia cavalcata.
Laddove finisce la linea verde inizia la lunga cresta che termina sul Monte Sasna...
 
 
Prospettiva da un grazioso laghetto posto poco prima del laghetto di Bondione...
 
 
Atmosfera e ambiente (ben) poco ospitali verso lo spallone "N" della Punta Stefania...
 
 
Not alone...
 
 
Impennata terminale della Punta Stefania.
Non è difficile ma estremamente delicata per difetto della bruttissima roccia...
 
 
La marcissima placchetta d'attacco alla cresta della Punta Stefania.
Apro una piccola parentesi.
Siccome ogni cosa che toccavo veniva giù ho deciso di fare un po' di pulizia. Salta un appoggio, vola un appiglio, si sgretola un appoggio e... espode un appiglio.
Morale della favola, al termine delle pulizie la placca era quasi completamente liscia!
Quel sassone la sopra poi incute timore.
 
 
Tre Confini carezzato dalle nebbie e Recastello immerso in un cielo che più blu non si può!
 
 
Finalmente minuta vetta della Punta Stefania!
 
 
Parte dei Giganti delle Orobie!
 
 
Con cautela, giocando col marcio, in direzione del Torrione...
 
 
Durante il collegamento tra punta e torrione lancio uno sguardo all'intricato sistema dei laghetti di Bondione.
Quasi impressionante il salto che ci divide: 400 metri...
 
 
Il muretto terminale che culmina sulla vetta del torrione "Sud".
Mooolto delicato!
 
 
Superati con cautela i primi metri il crestone s'abbatte divenendo un po' più sano e gradonato. 
Lancio uno sguardo verso il basso.
"Co Diaz", cit. Robssss!
 
 
Ecco la cresta che prosegue verso il Monte Sasna.
Purtroppo qui c'è un salto di un centinaio di metri che dovrò forzatamente aggirare.
Ravanando non poco, naturalmente...
 
 
L'ardita Punta Stefania dal torrione...
 
 
Bella esposizione.
Non sembrerebbe ma se volo m'aspettano un bel "duecentinaio" di metri.
Concentrazione ai massimi storici...
 
 
L'ultimo saluto alla un po' troppo marciotta paretina finale del torrione.
Bella... bella.
Forse... forse!
 
 
In direzione Nord un po' d'azzurro...
 
 
Ha tutt'altro sapore lo sguardo dopo la conquista!
 
 
Un'insolita prospettiva su lago e Diga del Gleno dalla Quota 2200 (circa).
Tutto, ora, è dannatamente facile e la lunghissima traversata s'appresta a concludersi...
 

3 commenti:

  1. mi sono sempre chiesto chi andasse su quelle cime sconosciute guardandole dal basso dei laghetti di Sasna... e ora ho trovato qualche ardito avventuriero. Complimenti!

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  2. Che bel post! La cima è stata dedicata a me da mio padre, Gianmaria Righetti, che la scalò per la prima volta insieme all'amico e guida alpina Placido Piantoni di Colere. Il torrione è dideciato a mio fratello Luigi e ha in effetti il nome di Torrione Gigiù! :-)
    Cordiali saluti.
    Stefania Righetti Nilsen
    (di Gromo, ora residente in Norvegia)

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    1. WOW, che bello! Grazie per le preziose informazioni, un caro saluto!

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