martedì 15 ottobre 2013

Le SETTE cime del Medasc (Cresta "N-W")

Il Piz Medasc [propriamente detto] è certamente “la” vetta bramata, una delle meno scalate delle Alpi Orobie, che appare dalla Valle di Scais come una roccaforte difesa da erte e timorose piodesse.
Sono SETTE le cime… altrettante le Perle!
A tal proposito.
"Dalla linea orografica principale, in corrispondenza della Q. 2647, per sé di scarsa evidenza, si diparte un lunghissimo crestone diretto prima a N e poi a NO, limitante sulla sin. il gran Vallone di Porola, dividendolo dal minore selvaggio alto circo dei Camer. 
Un primo tratto della cresta poco inclinato e inciso a torrioni, va fino ad un’ampia breccia che è stata detta poco propriamente Forcella del Medasc, dalla quale scende verso occidente un canale, per solito nevoso, sulla Vedretta del Medasc, e verso oriente un brutto canale di ripidi rottami. 
Segue una elevazione con due punti sommitali: per il primo e maggiore, con la quota 2603, è stato anche proposto il nome di Punta Scotti mentre il secondo è quasi in corrispondenza della inserzione di una cospicua diramazione orientale della cresta. Più a NO è la elegante q. 2531 che è il Medasc propriamente detto, quasi caratteristica e bella vetta ("meda" nel dialetto locale significa mucchio di fieno e più tipicamente gli accumuli regolari ben disposti, quasi depositi invernali in aperta campagna, dei fusti del grano turco; il nome riflette la forma regolarmente piramidale che la montagna mostra dal fondo valle), che domina con forme regolari e ardite la valle, da Vedello ad Agneda e, soprattutto la conca di Scais. 
L’interesse estetico e alpinistico è tutto offerto dal Medasc propriamente detto”.
Quello che vedrete in quest’album.

La traversata richiede un grande allenamento, alcune relazioni dicono 14 ore, e l’abbiamo portata a termine utilizzando protezioni veloci.
Siamo stati quasi sempre sulla linea spartiacque, in certi tratti è quasi una lama di rasoio, appoggiando sporadicamente vuoi a destra, vuoi a manca.
Il grado seppur non elevatissimo, comunque un bel IV° in ambiente severo, è molto delicato per difetto della non buona qualità della roccia.
Siamo nel regno dell'esposizione e la discesa dal Passo dei Camer ha richiesto l’utilizzo di una doppia per superare la “potente bastionata rocciosa che corre fra il Medasc e il Mottolone”. 
In loco non si trova pressoché nulla e noi abbiamo lasciato un solo cordino adoperato per rendere sicura la calata.
Assieme alla Cresta Corti allo Scais è sicuramente l'itinerario più spettacolare di quella categoria d'alpinismo che unisce avventura ed esplorazione.
Con me il grande Yuri Parimba.
Ma quanto sono meravigliose queste Orobie?


One step back.
Siamo a metà cavalcata e penso di non aver mai visto un Passo dei Càmer così meraviglioso.
Da URLO!


Un primo sguardo a tutto il gruppo del Medasc con la "nostra" linea d'ascesa...


Nel canale trasversale l'arrampicata di per sè non difficile, comunque sempre un bel IV°, ma è resa delicata dalle rocce un po' umide.
Yuri... a sfondo cielo!


L'imponente spigolo "N-W" del Medasc è in nostra trepidante attesa!


Dalla prima cima delle sette, la Quota 2310, un sacco di importanti "istruzioni per l'uso"!


Impegnati sullo spettacolare spigolo del Medasc... propriamente detto...


Le severe terza e quarta cima (Punta Scotti) di questa lunga ma favolosa cavalcata.
L'ambiente è silenzioso e... discretamente severo!


Evitiamo le "cenge esposte" poiché preferiamo continuare a scalare la bella cresta; un po' più impegnativa ma nettamente più remunerativa!


Momenti incancellabili.
In vetta al Medasc!


Presto che è tardi... e la traversata è lunghissima.
Il divertente giuuuoco sulla "piallata" placca che caratterizza la straordinaria cresta del Medasc...


"Quasi caratteristica e bella vetta" scrissero; il Medasc, guardiano silenzioso del lago di Scais...


Grande panoramica dalla terza cima (posta tra Medasc e Punta Scotti)...


Uno dei tanti passaggi aerei tra la terza e la quarta cima...


Finalmente la Punta Scotti.
Ma non c'è tempo e le giornate si stanno accorciando.
Addio... Punta Scotti!


Il traversino più esposto del mondo per raggiungere la Forcella del Medasc...


Mio Dio che spettacolo!
Punta S. Maria e Presolana spuntano dal mare di nuvole!


Piccolo scorcio sulle erte e un tantino "paurose" placconate della Punta Scotti, da poco discese.
Il Disgrazia è spettatore attento!


L'avventura continua.
Anche in questo tratto decidiamo di non abbassarci come vorrebbe l'itinerario ma seguitiamo a percorrere il divertente e un pochetto impegnativo filo di cresta.
Yuri sulla magnifica e un po' duretta pioda "slamata" poco oltre la Forcella del Medasc...


Verso la sesta cima un sussulto.
Piccolo Gro, Pizzo Gro e Pizzo del Salto... fumano bellezza da ogni singola rupe!


Il penultimo intaglio poco prima dell'elevazione più alta del Medasc...


Medasc, cima Sud (2647).
La settima delle sette cime.
Bene, abbiamo ancora fiato per ESULTARE!



"Senza colpo ferire" decidiamo di scendere dal Passo dei Càmer.
Speriamo di passare visto che il valico, al termine di questa morena, è difeso da alte bastionate.
Qui, sui resti dell'antica Vedretta del Medasc...


Infatti l'ultimo salto dobbiamo affrontarlo con una bella doppia.
Oggi ci mancava una bella doppia!


Però... però... ecco la giusta ricompensa... dopo tanta fatica.
Embè...


La doppia per vincere le "potenti bastionate" che separano la parte alta dalla parte bassa del negletto valico...


Addio meravigliosa AVVENTURA che difficilmente scorderò!

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