…vale a dire la prima tranche dello “Sperone Basso” del Pizzo di Redorta: dalla Punta Santa Maria alla Sella dei Secreti.
Carissimi amici,
tramite codesto piccolo viaggio fotografico riscopriremo una delle curiosità più bizzarre e meno conosciute delle Alpi Orobie.
Premetto che il “Tacchino dei Sogni” non è un termine inventato dal sottoscritto ma esiste realmente nella storia dell’alpinismo delle Alpi Orobie. E’ una “piccola tacca” che divide il Monte Bello (Punta di S. Maria) dall’inizio della prima lunga parte dello Sperone Basso del Redorta laddove s’alzano due massicce ed estetiche sommità quotate 2590 e 2686.
Bene, abbiamo capito il perché di “Tacchino” ma il motivo “dei sogni”? Facile, perchè scalare la Punta Santa Maria e cavalcare la magnifica prima parte dello Sperone Basso è… un sogno! Ok, ok, quest’ultima citazione è frutto della mia mente bacata.
Una seria raccomandazione però: la cresta Est della Punta Santa Maria, ossia l’inizio della cavalcata, è costituita da un tratto abbastanza impegnativo da affrontare con estrema attenzione e inoltre la prima parte dello Sperone Basso non è assolutamente da sottovalutare. Un consiglio è di (ri)percorrere questo itinerario con uno spezzone di corda.
Poche informazioni ad oggi descrivevo questa nuova ‘A’vventura ricca di forti sensazioni e solitarie emozioni.
Il “Tacchino dei Sogni” è una stretta incisura basale dello “Sperone Basso” del Pizzo di Redorta, dominata verso occidente dalla bella piramide del Monte Bello (quest’oggi denominata anche Punta Santa Maria); mette in comunicazione l’alto vallone di Secreti con la V. Antica e di Avert. Il Monte Bello è il pilone basale dello “Sperone Basso” del Pizzo di Redorta individuato per le sue robuste e belle forme, arieggianti, viste dal Rifugio della Brunone. Dalla vetta si gode una bellissima vista istruttiva sui monti e sulle valli (cenni tratti da “Alpi Orobie” del 1957).
Con me… soltanto io…
Carissimi amici,
tramite codesto piccolo viaggio fotografico riscopriremo una delle curiosità più bizzarre e meno conosciute delle Alpi Orobie.
Premetto che il “Tacchino dei Sogni” non è un termine inventato dal sottoscritto ma esiste realmente nella storia dell’alpinismo delle Alpi Orobie. E’ una “piccola tacca” che divide il Monte Bello (Punta di S. Maria) dall’inizio della prima lunga parte dello Sperone Basso del Redorta laddove s’alzano due massicce ed estetiche sommità quotate 2590 e 2686.
Bene, abbiamo capito il perché di “Tacchino” ma il motivo “dei sogni”? Facile, perchè scalare la Punta Santa Maria e cavalcare la magnifica prima parte dello Sperone Basso è… un sogno! Ok, ok, quest’ultima citazione è frutto della mia mente bacata.
Una seria raccomandazione però: la cresta Est della Punta Santa Maria, ossia l’inizio della cavalcata, è costituita da un tratto abbastanza impegnativo da affrontare con estrema attenzione e inoltre la prima parte dello Sperone Basso non è assolutamente da sottovalutare. Un consiglio è di (ri)percorrere questo itinerario con uno spezzone di corda.
Poche informazioni ad oggi descrivevo questa nuova ‘A’vventura ricca di forti sensazioni e solitarie emozioni.
Il “Tacchino dei Sogni” è una stretta incisura basale dello “Sperone Basso” del Pizzo di Redorta, dominata verso occidente dalla bella piramide del Monte Bello (quest’oggi denominata anche Punta Santa Maria); mette in comunicazione l’alto vallone di Secreti con la V. Antica e di Avert. Il Monte Bello è il pilone basale dello “Sperone Basso” del Pizzo di Redorta individuato per le sue robuste e belle forme, arieggianti, viste dal Rifugio della Brunone. Dalla vetta si gode una bellissima vista istruttiva sui monti e sulle valli (cenni tratti da “Alpi Orobie” del 1957).
Con me… soltanto io…
E' mattina presto quando ci incontriamo.
Mi faccio suggerire alcuni "trick tips" per realizzare questo nuovo sogno ma mi sussurrano che non sarà facile.
In caso di riuscita, dicono, resterà indelebile.
Sarà così...
Mi faccio suggerire alcuni "trick tips" per realizzare questo nuovo sogno ma mi sussurrano che non sarà facile.
In caso di riuscita, dicono, resterà indelebile.
Sarà così...
Dal laghetto di Avert il mio piccolo (GRANDE) desiderio, mutato in idea... quest'oggi divenuta realtà!
Dopo mille peripezie e un pochetto di PAURA posso finalmente URLARE... "From Punta Santa Maria... with love"! Non è stata semplice la salita. Passi esposti di almeno II° su terreno molto infido...
Molto, molto felice in vetta alla Punta Santa Maria.
Fisicamente mi sento bene perciò decido di proseguire fino alla Sella dei Secreti (ma non sarà tranquilla)...
Un passo decisamente esile e delicato m'aspetta durante la discesa dalla cresta "E" (in nessuna relazione era citato, mah).
Esposizione GRANDIOSA.
Lo ammetto, ero più concentrato in questo frangente che durante i tre giorni degli esami di maturità.
Vorrei chiudere gli occhi... ma forse è meglio di no!
L'immenso universo roccioso del Pizzo di Redorta. Semplicemente magnifico da questo straordinario balcone "precipite" da qualsiasi versante...
Il tratto impegnativo della cresta Est.
Bellissima la vetta da questa prospettiva e... che ambiente.
La linea di salita-discesa corre sull'esile spigolo di destra.
Non banale!
Impegnato sull'esile e delicato spigolo.
With a little help from my hand!
A picco [e zoomato] il laghetto di Avert.
Quanto cazzo vorrei essere la sotto... bello sciallato!
Il bizzarro, ripido e assai liscio PIODONE tra la Punta Santa Maria e la Quota 2590.
Anche questa è una primizia d'Orobia.
Ho da poco poco superato il "Tacchino dei Sogni" e il sogno si sta realizzando!
Dalla Quota 2590 appare così: slanciata, ardita ed elegante.
Ci sarà un motivo se l'hanno chiamata pure Monte BELLO!
URKO DIAZ (cit.).
Qui bisogna ragionarla su un attimo.
Tranquilli che si passa.
Ma se cado... muoio!
Ecco, giustappunto!
Passi affilati e d'aderenza che non scorderò per un bel po' di tempo. Tanto per dire la notte a venire avrò incubi precipiti.
Una piccolissima scivolata e sono fottuto!
Che magnifica torre.
Quasi quasi corro a scalarla!
E infatti!
Dalla vetta della torre, vedi scatto precedente, alle mie spalle solamente tanta bellezza...
Da una strettissima breccia tra la Quota 2590 e la Quota 2686 un'incantevole finestra naturale in direzione del "Simàl" (il punto più alto del Sentiero delle Orobie).
Mi concedo un paio di minuti e ammiro.
L'ennesimo torrione da scalare con estrema attenzione.
La cresta è molto articolata ed esposta e -ahimè- sono senza relazioni.
Mi affiderò all'intuito.
CHE AMBIENTE!
E' FATTA!
Dalla Quota 2686 l'articolato e ingaggioso tratto dello Sperone Basso da poco percorso!
Ok, ok, non è il massimo degli autoscatti ma rende bene l'idea di quanto ero stanco al termine della bellissima cavalcatona.
Fortuna che le difficoltà sono finite.
Olé!
La magia dell'autunno conclude una giornata indelebile.
Che annata meravigliosa questo 2013!
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