lunedì 20 gennaio 2014

Alla riscoperta delle Valli di S. Antonio

Sottotitolo: tutti i "Paloni" che profumano di Torsoleto e Torsolazzo!
In questo periodo di forti piogge in pianura e copiose nevicate in montagna finalmente ho trovato il tempo per sistemare un’altra SUPER avventura in una zona d’Orobia ai più sconosciuta.
Un album che mai avevo pubblicato.

Il comprensorio delle Valli di S. Antonio [Val Brandet + Val Bondena + Val Torsolazzo + Val Lizzia + Valle di Piccolo + Valle di Campovecchio] è indubbiamente uno degli angoli più incantevoli e ignoti delle Alpi Orobie. Laghi di singolare bellezza, vette che spesso superano i 2600 metri denominate “Palone” e lunghi crinali sono l’essenza di queste zone neglette che, seppur lontane, appartengono comunque all'arco orobico.
Non solo Pizzo Coca, Pizzo Redorta e Punta di Scais quindi, ma anche Palone del Torsolazzo, Zinglo Bernù, Palone del Sopressà, Piz Svolt, ecc.
Quel giorno di tanto tempo fa l’idea era di concatenarne un congruo numero di cime e per gioco ne scaturì siffatta epocale cavalcata estremamente disagevole impreziosita (!) da un timoroso temporale scoppiato a 2700 metri.
Il “breve”, si fa per dire, concatenamento: Monte Forcella (2069), Monte Forcellone, Corno di Barbione (2385), Cima Concordia (2507), Palone di Bondena (2530), Palone del Sopressà (2583), Monte Zinglo Bernù (2594), Cima Cadino (2576), Palone del Torsolazzo (2670), Quota 2617 e per finire il bucolico Piz Svolt (2642).
Ho fatto quasi fatica a scriverle immaginatevi a concatenarle.
Il tutto grazie al prezioso aiuto di Luca che m'ha accompagnato su metà del percorso rinunciando al concatenamento intero per riuscire a recuperare il sottoscritto da tutt’altra parte e ormai a sera inoltrata.
Ah… quasi dimenticavo; sopra il paese col nome più strano: “Corteno Golgi” è situata la vetta orobica col nome più strampalato: lo “Zinglo Bernù”.
E’ proprio vero che l’avventura si può trovare anche fuori dall’uscio di casa…

Direttamente dalla mia cartina "truccata" il mega giro.
Molto carino quel "5" con la frecciona.
 Una scommessa che magari un giorno... racconterò!



Ordinati cartelli accolgono il visitatore all'imbocco delle Valli di S. Antonio...



Luca studia la  lunghissima e faticosissima cresta!



Il grazioso laghetto di Sonno (voglia di dormire visto che siamo in giro dalle 03.00)!



Il bell'omino di Cima Concordia...



 Piccoli segreti d'Orobia selvaggia. 
L'ingegnoso sistema per nascondere il libro di Cima Concordia!



Arriviamo da quel "crapone" erboso la in fondo (Forcella)!



Leave no traces...!!!



Senza colpo ferire sulle comode creste del Palone di Bondena...



Il piccolo omino del Palone di Bondena sorvegliato -la in fondo- dal Palone del Sopressà: V° cima della giornata!



La Val Bondena, dal Passo di Salina, tributaria della sottostante Val Brandet...



Alle prese con la ripida e ingrata cresta S-E del Palone Sopressà...



Zinglo Bernù, che ca**o di nome e dietro il Palone del Torsolazzo (son tutti Palone in questa zona).
Già qui la meteo non prometteva bene.
Tenete a mente quel "Palone del Torsolazzo" perchè sarà lassù che si scatenerà l'inferno!



Flag in the wind on "Palone del Sopressà".
Da non confondere con il "Palone del Torsolazzo".
Son tutti "Palone" in questa zona (eccheccazzo... ripetizione voluta)!



Alla riscoperta di torrioni e torrioncelli tra Palone di Sopressà e Zinglo Bernù.
Il percorso è ancora lunghissimo e bisogna accelerare il passo.
Decidiamo una strategia per non tornare una seconda volta visto che siamo a 300km, tra andata e ritorno, da casa.
Luca torna all'auto... mentre io proseguo.
Ci ritroveremo verso sera...



Salutato Luca proseguo "solo soletto" arrivando nei pressi dello Zinglo Bernù...



Il Palone del Sopressà con la frastagliata e non banale cresta che lo collega allo Zinglo Bernù (dove sono ora)...



In Val di Scalve si sta scatenando l'inferno. 
Decido di proseguire nonostante il buon senso mi suggerisce di SCAPPARE.
Non aveva torto... saran cazzi, vedi scatto di "anfratto provvidenziale"!



Raramente visitato e decisamente colorato eccoVi il laghetto del Torsolazzo dall'omonima cima...



Di nuovo su. 
Dalla vetta del Palone del Torsolazzo son visibili tutte le vette salite in precedenza. 
Il più è fatto ma la storia è ancora lunga.
Il rombo di un tuono mi penetra quasi le ossa. Alle spalle il temporale è ormai giunto.
Non è bello...



Il guardiano del Torsolazzo...



Panoramica dal Palone del Torsolazzo con la prima cima salita in mattinata!



Anfratto provvidenziale per ripararmi dal temporale scoppiato repentinamente. 
Cadevano fulmini dappertutto.
Mi sono cagato letteralmente in mano.
Tra l'altro nel bel mezzo della tempesta m'è giunto un SMS di Luca, ormai in basso e al sicuro, con scritto: SCAPPA GIU' SUBITO!!!



La quiete dopo la tempesta. 
Il bel pianoro dov'è ubicato il lago del Torsolazzo.
Tiro un sospiro di sollievo...



Avanti così!
Quota 2617; penultima vetta del giorno. 
La stanchezza si fa sentire...



Dal Piz Svolt il Castel di Piccolo; monumento naturale di rara bellezza che rappresenta le Valli di S. Antonio...



Finalmente le salite sono terminate.
Transito dal laghetto del Torsolazzo, uno degli specchi lacustri meno conosciuti delle Alpi Orobie...



 Bye bye... Torsolazzo!



 Alla foce del laghetto. 
E' tardissimo e Luca mi sta aspettando in fondo alla vallata.
Devo correre!



Resterà indelebile.
Ciao a tutti!


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