martedì 14 gennaio 2014

Pizzo del Salto + Pizzo dell'Omo

Uno dei “viaggi” più belli che, chissà per quale strampalato motivo, non avevo mai stato pubblicato.

 Un pochetto di tempo fa… neppure troppo lontano a dir la verità.
Una galleria… due gallerie… trecento mila gallerie ed ecco comparire la vasta piana che immette nella buia Valtellina.
Arrivare a Sondrio più o meno dormendo è sicuramente gratificante -visto che il 99% delle volte guido io- mentre salire ad Agneda prendendo per il culo il “Robsssss” non ha proprio prezzo.
Unico neo: l’entusiasta “chauffeur” esigeva d’una vigorosa svegliatina ogni “3x2”.
Pena… la morte nel burrone.
Partenza pertanto da Agneda (Sondrio) e poi su… “al Salto” dal ripidissimo canalone “W”.
Non banale il passaggio tra il Pizzo del Salto e la prima anticima dell’Omo e indiscutibilmente rocambolesco il rientro dalla Bocchetta del Diavolo “giocando” con gli ertissimi pendii, spesso “vedrettati”, della Valle del Salto.
Una delle avventure più belle che difficilmente scorderò.
Giornata comunque da cartolina… vedere per credere.
Con me, su almeno metà del percorso, il “Robsssss” che quel giorno decise di farmi salire sul Pizzo del Salto per ben 3 volte.
Non ho sbagliato a scrivere: TRE VOLTE.
Il motivo? Per sua fortuna l’ho rimosso!
 
 
Una bella linea per un nuovo desiderio.
Meravigliosi... si presentano il Diavolo e l'Omo se ammirati dal Pizzo del Salto...
 
 
Vi tralascio la "dolce agonia" dell'avvicinamento.
Il Rob sbuffa ma è quasi in vetta...
 
 
Una piccola perla, il lago di Scais, e le Alpi Retiche gentilmente offerti dal Salto.
GIORNATONA!
 
 
Saluto Rob (visibile la in lato) e silenziosamente scendo verso il Passo dell'Omo.
M'aspetterà una lunga e in certi tratti non banale traversata...
 
 
Dal Passo dell'Omo (del Salto) il mio sguardo un pochetto titubante cerca di individuare una ragionevole via di salita.
Sono solo e... speranzoso.
Tra pochissimo "START DANCING"!
 
 
Il primo tratto è facilmente scalabile (II°/III°) ma con roccia brutta che obbliga ad alzare le antenne.
Mi concedo uno scatto.
Rondenino e Aga visti dalle creste dell'Omo...
 
 
Raggiunta la cresta, per poco, le difficoltà diminuiscono.
M'affaccio da un'erta finestra naturale di rara -e ambita- bellezza.
La in fondo il Disgrazia...
 
 
I meravigliosi e "gIgAnToSi" Redorta, Scais e Scotes.
Mamma mia che roba oggi!
 
 
Il punto ostico della traversata. Una paretina verticale che divide la prima anticima dalla cima vera e propria. Penso un bel III° (da fare in discesa)...
 
 
Et... voilà!!!
Dalla vetta primaria dell'Omo mi concedo l'autoscatto supervisionato da un maestoso nonché atipico Diavolo di Tenda.
Che bello il Diavolo da questa prospettiva!
 
 
"L'arco del Rondenino", severo baluardo della conca del Calvi...
 
 
Pure il passaggio tra la cima e l'anticima posta verso "W", quella bicolore visibile da Podavitt, non è banale.
Sul punto più alto uno strano "pimpolotto roccioso" posto a guardia dei Giganti!
 
 
Di nuovo in marcia... sul marcio!
L'esile ballatoio che corre verso la Bocchetta del Diavolo. Spero di "rampar giù" senza colpo ferire e troppo tribolare...
 
 
Come non detto.
Tribolerò poiché la qualità della roccia fa davvero cagare.
La linea della rocambolesca discesa.
Cazzarola Robsssss... URKO DIAZ (cit.)!!!
 
 
Ormai è pomeriggio inoltrato.
Ritorno in vetta al Salto, la terza volta in un giorno, ma Rob non c'è.
Lo stramaledico!
 
 
I "gIgAnToSi" guardiani catturati dal lago di Scais.
Arrivederci... posto semplicemente meraviglioso.
 

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