martedì 17 maggio 2016

Chateau Blanc (3408) - SkiAlp

Proprio quando pensi che sia arrivato il momento di smontare il porta sci dalla macchina e mandare in letargo “le assi di legno” ecco giungere l’ascesa scialpinistica forse più bella della stagione.
“Ciao Aga, noi sabato andiamo in Valle d’Aosta per tentare il Chateau Blanc; se vuoi venire sei il benvenuto”.
Dunque… non siamo sulle Alpi Orobie e sinceramente mi spiace tradire le “mie” tanto amate montagne ma c’è quel nome “Chateau Blanc”, il significato in francese è “Castello Bianco”, che mi attizza assai.
Però, nella vita c’è sempre un però, ci sono un paio di circostanze che mi fanno riflettere; la prima è che la sera prima dell’ascesa devo tenere un incontro sopra Zogno per raccontare le mie “scorribande” montane ad alcuni baldi giovani vogliosi d’avventura e poi ci sono quei 2000 metri di dislivello per me forse un po’ tantini visto che da quasi un mese non metto gli sci ai piedi.
Però… se nella vita si dà retta a troppi però non si combina niente perciò la mia risposta è “ok”!
L’incontro di Zogno si conclude tardissimo e giungo a casa alle 24.45; la sveglia suona alle 02.10 in quanto “canno” clamorosamente a puntarla e, morale della favola, non dormo neppure un’ora dato che la partenza è fissata per… la notte.
Tuttavia mi sono regalato un meraviglioso giorno di compleanno.
Faticoso ma comunque meraviglioso!
Grazie quindi ai soci del CAI Alta Valle Brembana: Andrea, Marco, Luca, Luciano e Jessica.
Il “moscatino” a fine sciata non era poi così male!
Questo il report scritto da Andrea: “bellissima montagna e pendii ideali per lo scialpinismo. Circa 30/40 minuti (a seconda del passo) di portage, mettiamo gli sci alle baite di Orfeuille (1950 m.), ottimo rigelo (anche un po’ inaspettato), saliamo veloci per il vallone del Rio Orfeuille su pendii non troppo dolci (itinerario primaverile, da fare con neve sicura!), tocchiamo il ghiacciaio e poi sci in vetta senza problemi.
Oggi pochissima gente (ci precedono solo 2 con l'eliski), sverginiamo perciò quasi interamente tutto il pendio su neve di tutti i tipi: sulla pala finale neve riportata dal vento ma non pericolosa, sul ghiacciaio da curvoni larghi a tremila all’ora, nei canali sottostanti ancora trasformata, poi inizia ad essere più pesante ma sempre sciabile, e nella parte bassa il muro sopra di Orfeuille ottimo marciotto primaverile”.


Dopo mezz'ora di "spallaggio selvaggio" si parte.
Le pendenze fin da subito sono sostenute e la forte rigelata della notte ci costringe ad una danza delicata sulle lamine. 
Finalmente un po' di cielo azzurro dopo tanto -pure troppo- grigio!


Prima del Chateau Blanc le désert blanc!


Spettacolo di ambiente, nulla da dire...


Io sul Glacier du Chateau Blanc.
Merry BirthDay to me!


Semplicemente meraviglioso ma non chiedetemi i nomi perchè non siamo sulle Alpi Orobie!


Finalmente si vede il Chateau Blanc. 
E' tutto intonso, saremo i primi a salirlo presumo dopo un tot di tempo...


Jessica e Luca con l'inconfondibile piramide del Cervino alle spalle...


Monts Doravidi punta Sud...


L'anticima del Chateau Blanc dal colletto finale.
Meno male che manca poco; sono praticamente morto!


Dall'anticima verso la cima in versione spettacolooo!


E' fatta!


Alle spalle tanto "embè"!


Tête du Rutor, teatro di un gravissimo incidente sci-alpinistico poco tempo fa,  dal Chateau Blanc...


E' già tempo di tornare...


Prime curve sotto la calotta terminale. 
Sembra un Monte Madonnino gigantesco!


La discesa è semplicemente da URLO!


Glacier du Chateau Blanc e Monts Doravidi. 
Addio bel posticino...


Andrea "the president" scende con stile a mille all'ora!


Giochi di lamine con distribuzione quasi perfetta!


Abbiamo vissuto quattro stagioni in poche ore. 
Quest'oggi non ci siamo fatti mancare proprio nulla!






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