Da tempo l’ammiravamo e difficilmente pensavamo di
riuscire a scalarla ma poi, come ogni tanto può accadere, il “volere s’è trasformato
in potere” e in questo caso la determinazione –unita comunque alla giusta preparazione-
c’ha regalato lo sguardo tanto ambito!
“La Torre Costanza è la struttura più imponente della Grignetta, in posizione
dominante sopra profondi canaloni (a tal proposito l’avvicinamento non è per
nulla banale) incassati tra ripidissime coste erbose, e le sue pareti sono
state teatro di salite molto significative per l’arrampicata nelle Grigne. Gli
itinerari di salita sono tutti impegnativi, alcuni di notevole sviluppo, e
richiedono provata esperienza alpinistica; ognuno ha il suo carattere: dalla
Normale che segue un profondo camino, alla Cassin che supera una parete
impressionante dal sapore dolomitico”.*
Per l’accesso bisogna seguire il sentiero delle Foppe che conduce al Rifugio
Rosalba (9) e superato il ghiaione della Val S. Cepina si abbandona il sentiero
per salire il Canalone del Diavolo, cartelli indicatori in loco. Come scrivevo
poc'anzi l’avvicinamento non è per nulla semplice (come minimo II°): si segue il
canalone nel solco principale tralasciando la deviazione per la Punta Giulia e
superati diversi salti rocciosi si giunge ad un ripiano con massi. Da qui
bisogna salire uno stretto canalino a sinistra -attenzione soprattutto perché
solitamente si percorre slegati- oltre il quale si percorrono ripidissimi prati
culminanti alla Forcella Costanza-Cecilia.*
La via di salita è caratterizzata da una suggestiva arrampicata in camino decisamente
non adatta ai principianti. Inizia poco sotto la Forcella Costanza-Cecilia nei
pressi di una lama staccata; bisogna salire su rocce articolate poi spostarsi a
sinistra –friabile- entrando nel camino che si segue interamente superando
faticose nonché bastarde strozzature.*
Le difficoltà sono continue e secondo noi –con me c’era Super Filippo- i due tratti
di IV°+ sembravano più un bel V° umido (d'altronde si percorrono una serie di
camini). La rampa finale che viene data come II° noi non l’abbiamo
proprio vista e siamo usciti completamente a sinistra dalla vetta (IV°?).
Per la discesa bisogna abbassarsi con facile arrampicata –attenzione procedere
assicurati- prima in direzione Ovest e poi per un canalino con bolli
arancio/rossi verso nord fino alla prima delle 3 calate da 25 metri. Noi
avevamo due mezze da 60 metri perciò abbiamo fatto una prima doppia corta e poi
una seconda doppia lunga (ocio).
Spettacolare la seconda doppia di 60 metri completamente in aperta parete.
Insomma è stata un’avventura muy faticosa!
* Cenni tratti da “Grignetta e Medale – Arrampicate nel giardino di pietra.
Qualche altro cenno storico.
Nel 1937 sulla “bibbia” delle Grigne di Silvio Saglio comparve questa narrazione: “si erge robusta e liscia ai piedi del versante meridionale della Torre Cecilia, formando il più imponente e massiccio monolito della Grigna Meridionale, caratteristico per l’arditezza, la forma arrotondata e la levigatezza delle sue pareti; una delle maggiori attrattive per chi percorre il sentiero della Direttissima o scende per quello dei Colonghei. Offre diversi itinerari di grande interesse, dal difficile all’estremamente difficile”.
Nel libro “Lario Rock Pareti” Eugenio Pesci scrive: “in effetti, la Torre Costanza può essere considerata la struttura più imponente della Grignetta: imponente, alta quasi 250 metri, arcigna e severa, ubicata in cima a ripidissimi canali che la difendono da sempre dalla ressa e la rendono piuttosto solitaria. Una qualità di roccia variabile, seguita da vie di diverso livello, nessuna delle quali facili”.
Sempre Eugenio Pesci nell’edizione rivista e corretta della “bibbia” dedicata alle Grigne pubblicò: “splendida torre calcarea –la più importante della Grignetta- che si erge subito a S della Torre Cecilia e che presenta su ogni lato pareti impressionanti per verticalità e conformazione. In particolare la parete S precipita verso i canaloni sottostanti con un magnifico e liscio appicco giallastro, che spicca in maniera netta nel panorama della Grignetta”.
Insomma, la Torre Costanza è la Torre Costanza!
Qualche altro cenno storico.
Nel 1937 sulla “bibbia” delle Grigne di Silvio Saglio comparve questa narrazione: “si erge robusta e liscia ai piedi del versante meridionale della Torre Cecilia, formando il più imponente e massiccio monolito della Grigna Meridionale, caratteristico per l’arditezza, la forma arrotondata e la levigatezza delle sue pareti; una delle maggiori attrattive per chi percorre il sentiero della Direttissima o scende per quello dei Colonghei. Offre diversi itinerari di grande interesse, dal difficile all’estremamente difficile”.
Nel libro “Lario Rock Pareti” Eugenio Pesci scrive: “in effetti, la Torre Costanza può essere considerata la struttura più imponente della Grignetta: imponente, alta quasi 250 metri, arcigna e severa, ubicata in cima a ripidissimi canali che la difendono da sempre dalla ressa e la rendono piuttosto solitaria. Una qualità di roccia variabile, seguita da vie di diverso livello, nessuna delle quali facili”.
Sempre Eugenio Pesci nell’edizione rivista e corretta della “bibbia” dedicata alle Grigne pubblicò: “splendida torre calcarea –la più importante della Grignetta- che si erge subito a S della Torre Cecilia e che presenta su ogni lato pareti impressionanti per verticalità e conformazione. In particolare la parete S precipita verso i canaloni sottostanti con un magnifico e liscio appicco giallastro, che spicca in maniera netta nel panorama della Grignetta”.
Insomma, la Torre Costanza è la Torre Costanza!
Le nostre linee; rossa la salita, laddove ci sono i puntini si è in camino, e verde l'adrenalinica discesa a corda doppia lunga un'ottantina di metri!
L'avvicinamento è bello stronzo.
Qui siamo ancora sul facile ma più avanti diverrà tutto verticale ancor prima di raggiungere l'attacco della via...
Incassata sulla sinistra ecco la nostra via di salita; 130 metri tosterelli e molto viscidi.
Tutte le vie umide ormai sono nostre!
Tra il masso e la torre si sale per un caminetto e si raggiunge la sommità del rialzo.
L'attacco della via...
Si entra nel camino, lo si risale per rocce nerastre, talvolta umide e si raggiunge un pianerottolo.
Questa l'orripilante veduta dalla prima sosta...
All'inizio la fessura è larga, ma dopo un paio di metri si restringe e obbliga a uscire a sinistra del roccione.
A.I.U.T.O.!
Si risale la paretina verticale di destra, indi si riprende il fondo della fessura, dominata da un tetto che forma una grotta con piano detritico.
Filippo è giunto in quel punto...
L'esposizione proprio non manca!
Il penultimo tratto risulta leggermente strapiombante ma fortunatamente è ben appigliato; l'ennesimo passaggio impegnativo reso bastardo dalla roccia stra umida...
Spettacolo questo passo; praticamente bisogna saltar fuori da un anfratto viscido e aggettante.
Duretto però... soprattutto per uno come me!
All'uscita dell'ultima paretina mi sa che sbagliamo e scegliamo la soluzione più difficile; un camino-diedro con una crepa nel mezzo povero d'appigli.
Qui non era proprio un II°.
Come minimo penso IV°...
Alé duri!!!
Qualcuno sta scalando il Torrione del Cinquantenario.
Pure oggi se ci urlavamo gli indirizzi mail potevamo scambiarci ottimi scatti fotografici!
Tra me e la vetta pochi metri mentre tra le mie scarpette e la "comodità" -si fa per dire- un bel 150 metri tondi tondi.
Mia mal!
Ci siamo fatti pure la Costanza.
Scorbutica, bastarda, ma alla fine s'è concessa!
Se c'è la scritta discesa significa che scenderemo camminando.
Sul verticale però...
Al termine della prima calata sostando sul terrazzino più scomodo del mondo.
E il peggio... cioè il meglio, deve ancora venire!
Ancora un metro e poi sarà... vuoto adrenalinico!
L'orecchio ascolta attentamente il sibilo delle corde che scorrono nel discensore; il rumore della libertà che quest'oggi sembra non finire mai...
Recupero corde... l'è 'ndacia.
Ma anche no visto che il rientro sarà bello impestato!
La nostra parete da poco conquistata.
Well, done!
Si scende tramite canaletti molto ripidi e da non prendere sotto gamba.
Antenne alte per tutto il giorno...
Elegante ed attraente, qui immortalata durante la stagione "fredda".
Ciao ciao, Costanza!
Che mondo meraviglioso la Grignetta !!!Racconti sempre belli e ricchi che fanno vivere quei momenti.Complimenti a te e Filippo Bravi !!! ;)
RispondiEliminaUn mondo davvero meraviglioso e la Torre Costanza è uno dei fiori più belli del "giardino di pietra!
EliminaGrazie cara! :-)