giovedì 5 aprile 2018

Monte Lago - SkiAlp

“Le nostre Orobie, belle a vedersi da lontano, sono più belle a percorrersi; ne vi ha (non dubito di asserirlo) porzione del gran rilievo delle Alpi che presenti tante bellezze di paesaggio, tante ricchezze per la scienza”.
A. Stoppani


Un minuto e quaranta secondi di bellezza!




“Grossa cima a Nord del Monte Pedena dal quale si staccano i due rami che chiudono il Vallone di Talamona”.

Aprile 2018.
Le Alpi Orobie -finalmente- traboccano di neve e le gite scialpinistiche possono essere considerate "d'altri tempi". 
Da parecchio tempo puntavamo al Monte Lago, sono letteralmente innamorato di quel "fazzoletto" di cime che corrono dal Monte Fioraro al Monte Lago passando per il Monte Pedena, e le copiose nevicate di questo freddo inizio di primavera sono state l’input decisivo per correre a visitarlo.

In testa, in loop, quella citazione di Angelo Manaresi scritta poco prima della metà del '900: "e l'inverno, che era, fino a pochi anni or sono, la stagione del silenzio e della solitudine fra monti, è oggi tutto un trionfo di vita, nello sciamare, per vette e pendii, di lunghe teorie di sciatori; nello scintillio delle luci, di alberghi accoglienti; nel vocio assordante di tutta una folla ebbra di sole, di gelo, di vento, di felicità.
Montagne orobiche: scrigno di bellezza!".

Partenza poco sopra Albaredo per San Marco, dal bivio per il Rifugio Alpe Piazza, con spallaggio modesto e salita velocizzata da una buona traccia seppur in parte rovinata dai numerosi ciaspolatori che salgono al rifugio; un po’ scomodo il lungo traverso nel bosco comunque sciabile durante il rientro.
Da qui il percorso diviene intuitivo e superato il rifugio bisogna puntare a vista allo spallone del Monte Lago
per poi risalirlo fino in vetta (meraviglioso il colpo d'occhio a noi riservato).
Con poca neve l'itinerario potrebbe risultare noioso mentre in presenza di molta neve la gita diventa assai remunerativa.
Neve fantastica dall'inizio alla fine tranne per la pala finale che ha richiesto l'utilizzo dei ramponi poiché ghiacciata; molti SkiAlper hanno rinunciato alla vetta in quanto ne erano sprovvisti.

Le basse temperature della notte hanno trasformato lo spallone terminale in un lastrone di ghiaccio laddove era vietato scivolare.
Impossibile scendere dai canali esposti a Nord per l'alto rischio valanghivo; gli importanti accumuli resi instabili dal vento erano da "guardare ma non toccare".
Giornata favolosa da conservare tra le più belle di sempre; la classica gita fuori porta di Pasquetta impreziosita da un’ascesa simpatica e di tutto rispetto.
Vedere per credere!
P.S. La mia sciata "scrausa" è risultata ancor più scrausa per la rottura di una rotellina del bastoncino.


Resterà una Pasquetta da ricordare!


Durante la percorrenza del lungo traverso inizialmente boscoso e via via più aperto che corre verso il rifugio.


Il dosso panoramico dove sorge il Rifugio Alpe Piazza.


Il ripido spallone finale. 
Che giornata favolosa!


Nei pressi dello spallone Filippo si gode la bellezza!


Il Monte Pedena quest'oggi è bellissimo ma troppo carico.
Vige il proverbio "guardare ma non toccare"!


Il vento del giorno di Pasqua ha lavorato e modellato; il pendio finale è una lastra di ghiaccio da salire con i ramponi ai piedi.


Quasi impossibile non immortalare; impossibile non godere!


La neve lucida nasconde l'insidia del ghiaccio.


Gli ultimi metri a sfondo linea insubrica alias... Valtellina!


La lunga cresta che forma i monti Pisello e Culino impreziosita dal Disgrazia.


La mia terza volta sul Monte Lago e senz'ombra di dubbio la più bella.


Uno sguardo ai monti Pedena e Fioraro dalla vetta del Monte Lago.


La "scivolata" verso l'auto è goduria allo stato puro!


Praticamente il Monte Lago tutto nostro.


Rientro alternativo da godere tutto d'un fiato!


Eh già; resterà proprio una Pasquetta da ricordare!

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