martedì 4 agosto 2015

Corni di Sardegnana - Giro dei 5 Corni

Non amo l’affollamento, non mi piace l’inflazione.
"Ciao Mauri domani... Corni"? 
Il plurale non è buttato li caso poiché dei Corni di Sardegnana tutti ne scalano solamente uno –il più tranquillo- ma gli altri, credetemi, sono "tanta roba". Verosimilmente tra i dieci “giri”, per non dire viaggi, più belli dell’Orobia.
Quella selvaggia.
Da un sms è quindi nata l'ennesima grandiosa avventura di stampo classico: il giro completo di tutti i Corni di Sardegnana.
In poche parole non uno ma ben cinque sogni realizzati.

 Unire elementi storici alla più stretta attualità è sempre stato il mio pallino e questo itinerario, se non è il top poco ci manca. Ridare appeal a “viaggi” magari fuori moda che, badate bene, nulla hanno da invidiare ad itinerari magari più blasonati è parte fondamentale del mega progetto che da svariati anni sto coltivando.
Una grande idea ormai divenuta impresa.
Come spesso asserisco le Alpi Orobie sono un microcosmo straordinario e una vita intera quasi non basterebbe per visitarle tutte.
Il giro che oggi vi racconterò è qualcosa di unico; senz’ombra di dubbio una delle cavalcate più particolari e meno conosciute di tutto il gruppo delle Alpi Orobie.
In rete e su libri di ultima pubblicazione si trova meno di zero (ma il tizio che diceva di aver scritto e fatto tutto?!?!) mentre le ripetizioni sono indiscutibilmente sporadiche se non addirittura rarissime.
Grazie a questa recente nonché inconsueta conquista, portata a termine con l’importante e prezioso aiuto del “Parimba”, il mio grande progetto di vita sta volgendo al termine anche se come sosteneva un noto allenatore di calcio “non dire gatto…”.
La strada è ancora lunga e l’estate del 2015 si sta rivelando eccezionale perciò… avanti così con tanto entusiasmo verso il grande traguardo.
Di seguito qualche info storica e l’unico itinerario trovato, come ultimamente accade, nel mio piccolo diario ricco di preziosi tesori rivelatosi fondamentale anche per questa nuova e fantastica avventura.
Un po’ di storia.
Sono arditi pinnacoli della cresta che si stacca tra la Bocchetta del Vallone e il Passo di Sardegnana. Tale cresta scende verso il L. di Sardegnana separando la V. di Sardegnana dal Vallone. La roccia, sovente umida e perciò viscida e fredda per il condensarsi della nebbia, rende le arrampicate, di media difficoltà, alquanto sgradevoli; ben diverse sono le condizioni e il godimento quando brilla il sole.
I corni sono 5: il primo domina il Passo di Sardegnana
(quello che salgono tutti nda); gli altri sono più a N schierati come segue: il Terzo Corno a sinistra, il Secondo Corno nel mezzo, il Quarto Corno a destra.
Il Quinto Corno è ancora più a N del Terzo Corno, appena staccato e si presenta con una bella parete settentrionale”.

Questo invece l’itinerario originale compiuto nel settembre del 1922 da E. Luchsinger, B. Sala e F. Perolari (Boll. Sez. di Bergamo 1922, ottobre 4). Occhio al “ronchione”; una delle particolarità più incredibili contenute nel piccolo diario segreto.
“Dal Passo di Sardegnana si sale per un pendio erboso alle gande e all’attacco della crestina, a sinistra del Primo Corno di verrucano violetto; si procede obliquamente a destra per scaglie di roccia compatte e, superato un facile salto, ci si mette su una breve cengia erbosa che porta a destra verso la cresta di rocce ripide ma facili. – Dal Primo Corno si discende per il versante N lungo un canalino, passando al disotto di un masso incastrato e si riesce ai massi accatastati che adducono alla pietraia separante dagli altri corni. Di qui si raggiunge la breccia che separa il Secondo Corno dal Quarto Corno e, dal lato NE, si lancia la corda verso un ronchione per aiutarsi a salire a sole braccia (fantastico questo passaggio della descrizione nda) e proseguire poi nella sovrastante placca.
Raggiunto uno spuntone si traversa obliquamente a destra su di una placca fino alla base di una fessura lungo la quale si raggiunge la bifida vetta del Quarto Corno. – Ritornati alla breccia che separa il Secondo dal Quarto Corno, con salita diagonale verso una concavità della placca (
roccia superba in questo tratto nda), si tocca la cresta e la si percorre fino al culmine del Secondo Corno.
Si discende per la stessa cresta fino a una breccia (
chiodo in loco nda), dalla quale si origina un camino (quello da utilizzare poi per il rientro nda), stretto e liscio che sfocia in un canale che separa dal Terzo Corno”.
E qui termina la narrazione storica; indubbiamente una delle descrizioni più belle e particolari pubblicate sul gioiello CAI-TCI intitolato “Alpi Orobie”.
Per completarla aggiungerei che l’ascesa al Terzo Corno –provenendo dal Secondo- è semplice e intuitiva (piccolo omino in vetta) mentre il Quinto Corno è soltanto un cornetto alto pochi metri (5-6), unito tramite cresta al Terzo Corno, dalla salita brevissima ma un po’ ostica (IV°+?).
Come asserito all’inizio il giro completo conta pochissime ripetizioni; non è assolutamente da sottovalutare e si sviluppa in questa successione: si sale dal Vallone seguendo la “normale” per la Cima dei Corni di Sardegnana e raggiunta la grande ganda di massi accatastati che adducono alla pietraia che separa la Cima dei Corni di Sardegnana (o Primo Corno) dagli altri corni si risale un breve canaletto (III°+) culminante alla profonda breccia che divide il Quarto (dx) dal Secondo (sx) Corno. Si scalano quindi in serie: Quarto, Secondo, Terzo, Quinto e Primo Corno (quest’ultimo nella relazione storica viene scalato come primo mentre noi l’abbiamo tenuto come atto conclusivo “a mò” di ciliegina). La successione dei Corni non ha logica numerica poiché i primi salitori hanno deciso di nominarli in base all’altezza e non alla sequenza.
Il rientro alla pietraia di massi accatastati si effettua con una doppia nel profondo camino che separa il Secondo dal Terzo Corno (attenzione la calata è da realizzare in loco). L’ascesa al Primo Corno, quello che fanno tutti per intenderci denominato pure “Cima dei Corni di Sardegnana”, è di modesta difficoltà.
Il bellissimo verrucano riserva passi molto esposti e affilati; III° penso con qualche breve passo di IV°. Soste e doppie sono tutte da creare e lungo la bella cavalcata c’è soltanto un vecchio chiodo per facilitare la discesa alla breccia che separa il Secondo dal Terzo Corno (vedi primo scatto dell’album). E’ vivamente consigliato quindi portare un bel set di “friend” e qualche chiodo… con martello naturalmente. Le nostre soste/doppie le abbiamo tutte smontate nel mentre della cavalcata.
Il Quinto Corno è un “pimpolotto” alto pochissimi metri che prima o poi verrà giù perciò… affrettatevi a scalarlo.
Sorrido quando mi dicono “ma tu vai solo sulle Orobie”?!
Certe vette dimenticate dell’Orobia, credetemi, nulla hanno da invidiare a molti (MOLTI) 4000 METRI.
Oltre a ciò non amo l’affollamento e… non mi piace l’inflazione.
Buone vacanze a tutti e che i vostri sogni si realizzino.
Squadra [orobica] che vince non si cambia pertanto con me, su questo nuovo (grande) desiderio realizzato, “m&m’s” ovvero il maestro di montagna Yuri “Parimba” Parimbelli.


InfoPoint del gruppo dei corni negletti. 
Freccia rossa canaletto di salita e freccia gialla canaletto di discesa.
Un nuovo sogno s'appresta ad avverarsi!


Nel mentre della paurosa ravanata del "Vallone".
Oggi la ravanata ha un suo perchè...


L'attacco al canalino che culmina alla breccia tra il Secondo e il Quarto Corno presenta subito un breve passo di III° +(ma +++)!


One step back. 
L'incredibile mondo dei Corni di Sardegnana. 
Oggi lo esploreremo tutto; oggi una delle giornate più belle e appaganti degli ultimi anni...


Decisamente scenografica la turrita vetta del Quarto Corno.
Yuri "tanto happy" è salito come un razzo!


Il Primo Corno (quello che salgono tutti) dal Quarto Corno. 
Nuove prospettive pure oggi!


Gli ultimi verticali metri al Quarto Corno. 
Da dove mi trovo bisogna saltare fuori sulla (mia) sinistra -lato dove s'intravede la corda-  doppiando lo spigolo con un passo un po' delicato...


Il Secondo Corno dal Quarto Corno. 
Sono visibili anche il Terzo e il Quinto (spuntoncino sulla sx)...


Da un vecchio schizzo il Corno Orientale o Quarto Corno con la breve via di salita utilizzata nel 1922.
Noi qui siamo stati sulla sinistra, parte opposta delle linea (attenzione è MOLTO ESPOSTO), e risalita una breve fessura abbiamo scalato lo spigolo "doppiandolo" in prossimità della vetta (III°-IV°?)...


Uno spettacolo la piccola perla del Vallone dalla vetta del Corno Orientale!


In vetta al Quarto Corno. 
Il giro più conveniente sarebbe; Quarto, Secondo, Terzo, Quinto e infine Primo. 
La sequenza dei Corni non sembra logica poiché venne decisa in base alla quota...


La "brividosa" calata che dalla cattedrale rocciosa alias 
Quarto Corno (ri)deposita alla breccia col Secondo.
ATTENZIONE; lassù non abbiamo lasciato nulla perciò se volete fare una ripetizione portate tutto il "necessaire"!


Yuri attaccata il Secondo Corno con salita in diagonale verso una concavità della placca.
TròpBèl!


La bellissima e divertente paretina di roccia fotonica che sale al Secondo Corno. 
Una piacevole sorpresa!


Bé, qui mi sto divertendo come un matto!


Da un antico bozzetto il Secondo Corno. 
Visibile anche il Terzo Corno (sx) col camino da utilizzare per la discesa in doppia...


Nei pressi dello spigolo del Secondo Corno il Terzo e il Quinto Corno di Sardegnana...


Gran bella esposizione... ho portato le scarpette xchè non sapevamo cosa ci aspettava ma il giro è fattibile anche con gli scarponi.
Oddio m'è andata di culo poiché dopo la "ravanata" nel Vallone avevo le scarpe in versione palude!


Lamoni spettacolari. 
Ma non potevano essere così tutte le Orobie?!?!?


Il Quarto Corno visto salendo al Secondo Corno. 
SUPER!


L'estetica (e atletica) uscita in vetta al Secondo Corno. 
Una goduria allo stato puro scalare questa roccia meravigliosa...


Terzo e Quinto Corno visti dal Secondo. 
Da svariato tempo bramavo questa prospettiva!


In vetta al Secondo Corno di Sardegnana...


Ambiente meraviglioso e roccia fantastica!


Testimonianze che raccontano di un alpinismo pionieristico. 
E' sempre un'emozione trovare un vecchio chiodo lungo una via poco ripetuta...


Essì; dovremo arrivare fin lassù!


La partenza dello stretto e liscio camino visibile sulla sx -che divide il Secondo dal Terzo Corno- utilizzato per la discesa.
Se guardate i Corni di Sardegnana salendo ai rifugi Calvi o Longo ne vedrete due slanciati e gemelli; bifidi.
Qui ci troviamo proprio alla breccia che li rende bifidi...


Dalla breccia son pochissimi i metri che ci separano dal Terzo Corno...


Il Quinto Corno (pimpolotto) di Sardegnana tra non molto mi sa che verrà giù!


(Tanto)³ Happy sul Terzo Corno con alle spalle il Secondo e il Quarto...


Il piccolo omino osserva il Primo Corno...


Yuri non scala; danza.
Quest'oggi non ci facciamo mancare proprio nulla e Maria de Filippi ci fa 'na pippa!


Insolita finestra tra il Terzo e il Quinto Corno. 
S'intravede una piccola porzione del Lago di Sardegnana e il sogno del giro completo si sta realizzando...


Praticamente in vetta al Quinto Corno di Sardegnana. 
Meglio scendere subito prima che venga giù!


L'unico sprazzo d'azzurro ci accoglie quasi al termine del giro. 
Yuri sul Quinto Corno; tra poco andremo sul Primo!


Laghetto del Vallone dal Quinto Corno di Sardegnana...


Nel mentre della calata dall'angusto (sissimo) camino con masso incastrato che separa il Secondo dal Terzo Corno...


La Cima dei Corni di Sardegnana (Primo Corno) dallo stretto camino che separa il Secondo dal Terzo Corno. 
Una finestra per pochi!


Un posticino semplicemente spettacolare...


Yuri non conosce la differenza tra arrampicare e disarrampicare; sale e scende dappertutto in scioltezza!


Manca solamente il Primo Corno ovvero quello più facile e conosciuto. 
Il peggio è passato e saliamo all'attacco zizzagando tra pinnacoli e torrette...


Il caratteristico e ormai conosciutissimo buco da oltrepassare che porta sulla vetta della Cima dei Corni di Sardegnana. 
Qui ormai è tutto facilissimo!


In vetta al Primo Corno. 
Il giro è completo; il sogno -anzi i cinque sogni- si sono realizzati!


L'ultima doppia della giornata; che giro spaziale!


Al Lago di Val dei Frati inizia a piovere ma ormai è fatta.
Adoro la pioggia al termine di una giornata che rimarrà indelebile per tantissimo tempo.
Grazie Orobia e grazie Yuri, instancabile compagno di questo lunghissimo viaggio!





1 commento:

  1. Buongiorno Maurizio, ma per attaccare la sequenza, sei salito nelvallone tra la val dei Frati e quello del lago di Sardegnana che porta sotto il Pizzo del becco ? Puoi darmi qualche indicazione più precisa per l'attacco e sulla esatta sequenza ? Grazie
    Alberto

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