“Sono
quel tratto di cresta che va dalla Forcella del Camino alla Cima Moren,
separando la Foppa di Varicla ad ‘E’ dalla Foppa del Negrino a ‘W’. Prendono il
nome dalla Conca che si stende alla base della loro parete orientale e vengono
designate dagli alpinisti dalla Cima Moren come, Prima Cima di Varicla, Seconda
Cima di Varicla e Terza Cima di Varicla che i vecchi valligiani designano anche
come Cima della Volpe. La vicinanza del più elevato Pizzo Camino e la conformazione
delle alte pareti a placche e rocce erbose, solcate da canali, offrono scarso
incentivo alla salita che più comunemente viene compiuta per cresta dal Pizzo
Camino”.
Questo invece l’itinerario originale scovato su Prealpi
Comasche-Varesine-Bergamasche del Saglio, Milano 1948: “dalla Cima Moren ci si abbassa sul versante di Varicla per una
trentina di metri. In parte in un canaletto ripido di sfasciumi fino
all’intaglio che separa la Cima Moren dalla Prima Cima di Varicla. Di qui, sia
per un largo canale di roccia instabile (via dei primi salitori), sia per rocce
verticali, per una cengia erbosa si obliqua a sinistra o per il filo della
cresta si giunge ad un secondo intaglio che domina la Foppa del Negrino. Si
continua per pochi metri lungo la cresta, poi, quando questa diventa
leggermente strapiombante, si percorre a sinistra un ripido pendio erboso e ci
si porta al di sotto di alcune placche. Si superano le placche, sia attraversa
un’altra piastra e si risale per alcuni metri su rocce friabili, in direzione
di un intaglio della cresta. Si percorrono le placche del crinale (oppure ci si
arrampica un poco al di sotto di esse, sul versante di Varicla) e per una gobba
erbosa si arriva sulla Prima Cima di Varicla. Si scende per facili rocce erbose
ad una sella, si evita una paretina friabile, abbassandosi per pochi metri nel
canale di destra (N) e, per un ripido pendio erboso, ci si porta sulla Seconda
Cima di Varicla (1.30). Si discende sulle rocce friabili del filo di cresta,
onde evitare le placche lisce dei versanti laterali e si riesce a una larga
depressione. Si supera uno spuntone, che a prima vista sembra più difficile di
quanto non lo sia effettivamente, si percorre a cavalcioni una crestina di
rocce friabili (oppure si attraversa a destra al di sotto del filo per cenge
erbose) e si guadagna un facile pendio che conduce sulla sommità della Terza
Cima di Varicla (2.15). Si scende per una dozzina di metri a un chiodo e ci si
cala a corda doppia (18 metri circa) a una selletta. Si evita il successivo spuntone sul versante E, su terreno pericoloso, si segue
una cengia in leggera salita, ci sia abbassa sulle paretine di un ripido canale
e ci si porta su una crestina friabile che conduce alla Forcella del Camino”.
Ottobre 2015.
Ottobre 2015.
L'incantesimo è stato spezzato.
Cima Moren + Cime di Varicla & Pizzo Camino.
Premetto che nel 2012 lo stesso percorso l’avevamo fatto in stile “trad” -quindi senza tutti gli spit posati quest'anno- ed era stata tutt'altra cosa, alias: decisamente più avventuroso e impegnativo.
Questo il significato di “Cime di Varicla 2.0”.
Addomesticare una montagna alquanto inospitale [e severa] è un po’ come togliere la “A” maiuscola al termine avventura e in questo caso l’obiettivo –ahimè- è stato centrato.
Bene per la sicurezza; un po’ meno bene per il gusto esplorativo-avventuroso che, secondo il mio modesto parere, è il sale dell’andar per monti.
Detto questo c’era giunta voce che avessero sistemato buona parte della cresta del gruppo del Pizzo Camino con spit e calate –via attrezzata Attilio Gheza- e, visto che quel percorso l’avevamo esplorato qualche anno prima proteggendo i tratti più difficili in maniera “pulita”, la curiosità di tornare ad abbracciare quell’angusto mondo roccioso ha tuttavia prevalso sui brutti ricordi collegati all’incidente capitato a Filippo durante la calata a corda doppia dalla Terza Cima di Varicla.
Avevamo un conto in sospeso con le Varicla e finalmente l’abbiamo chiuso.
Qualche modesto suggerimento; il percorso Cima Moren, Cime di Varicla e Pizzo Camino è sicuramente più ingaggioso e impegnativo (IV°) rispetto al percorso inverso: Camino – Varicla – Moren (più eventualmente Corni del Negrino e Corna di San Fermo). Noi l’abbiamo portato a termine con qualche rinvio, una corda da 50 metri, alcuni ghiera e una piastrina.
Il caschetto è semplicemente OBBLIGATORIO!
Un ultimo appunto.
Il termine “via attrezzata” si potrebbe confondere facilmente con “via ferrata” e in questo caso sarebbe stato più appropriato utilizzare il termine “via alpinistica”. Dico ciò poiché di ritorno all’auto siamo stati interpellati da un paio di persone che volevano informazioni sulla nuova via ferrata?!?!?!?
Sentita la nostra risposta… bè, non vi dico la loro risposta.
Ascoltando i loro commenti parrebbe che in molti siano convinti che lassù abbiamo fatto una nuova via ferrata.
No good!
Cima Moren + Cime di Varicla & Pizzo Camino.
Premetto che nel 2012 lo stesso percorso l’avevamo fatto in stile “trad” -quindi senza tutti gli spit posati quest'anno- ed era stata tutt'altra cosa, alias: decisamente più avventuroso e impegnativo.
Questo il significato di “Cime di Varicla 2.0”.
Addomesticare una montagna alquanto inospitale [e severa] è un po’ come togliere la “A” maiuscola al termine avventura e in questo caso l’obiettivo –ahimè- è stato centrato.
Bene per la sicurezza; un po’ meno bene per il gusto esplorativo-avventuroso che, secondo il mio modesto parere, è il sale dell’andar per monti.
Detto questo c’era giunta voce che avessero sistemato buona parte della cresta del gruppo del Pizzo Camino con spit e calate –via attrezzata Attilio Gheza- e, visto che quel percorso l’avevamo esplorato qualche anno prima proteggendo i tratti più difficili in maniera “pulita”, la curiosità di tornare ad abbracciare quell’angusto mondo roccioso ha tuttavia prevalso sui brutti ricordi collegati all’incidente capitato a Filippo durante la calata a corda doppia dalla Terza Cima di Varicla.
Avevamo un conto in sospeso con le Varicla e finalmente l’abbiamo chiuso.
Qualche modesto suggerimento; il percorso Cima Moren, Cime di Varicla e Pizzo Camino è sicuramente più ingaggioso e impegnativo (IV°) rispetto al percorso inverso: Camino – Varicla – Moren (più eventualmente Corni del Negrino e Corna di San Fermo). Noi l’abbiamo portato a termine con qualche rinvio, una corda da 50 metri, alcuni ghiera e una piastrina.
Il caschetto è semplicemente OBBLIGATORIO!
Un ultimo appunto.
Il termine “via attrezzata” si potrebbe confondere facilmente con “via ferrata” e in questo caso sarebbe stato più appropriato utilizzare il termine “via alpinistica”. Dico ciò poiché di ritorno all’auto siamo stati interpellati da un paio di persone che volevano informazioni sulla nuova via ferrata?!?!?!?
Sentita la nostra risposta… bè, non vi dico la loro risposta.
Ascoltando i loro commenti parrebbe che in molti siano convinti che lassù abbiamo fatto una nuova via ferrata.
No good!
Da una foto trovata nel mio archivio, già postata nel blog dei Corni del Negrino, il tratto di crinale visto dal versante bergamasco.
Davvero splendida la cresta del Camino!
Partiamo da Borno col freddo abbraccio del buio.
Lo spettacolo dell'aurora colora il cielo e tutto ciò che ci circonda...
InfoPoint sulla nuova via che percorre buona parte delle creste del Pizzo Camino...
La chiesetta degli Alpini posta alle pendici della Cima Moren....
Ma quant'è bella quest'oggi la Cima Moren!
Il meraviglioso ma severo mondo di Varicla.
L'itinerario percorre integralmente la cresta fino al Pizzo Camino e i punti più impegnativi si trovano sullo spigolo roccioso che s'intravede in basso sulla sinistra...
La breve scalata alla Prima di Varicla è senz'ombra di dubbio il tratto più sorprendente di tutta la cavalcata!
Lo scarponcino si gode il baratro.
Questo il passo più bello che se fatto al contrario, quindi provenendo dal Pizzo Camino, si "salta" con una corda doppia.
Il mio consiglio, per dare più senso "alpinistico" alla traversata, è di farlo in salita...
Verso Sud-Est... puro spettacolo!
Davvero spettacolare il primo tirello tutto ben protetto a spit.
Nel 2012 avevamo scalato direttamente lo spigolo restando più sulla sinistra in libera con difficoltà più o meno uguali (IV°).
Be, debbo dire che in libera era stata tutt'altra cosa!
La Cima Moren ormai alle spalle.
Siamo in ballo e... balliamo!
(Tanto)³ happy sulla Prima Cima di Varicla...
Ampia finestra con protagonisti il Passo di Corna Busa e il cuore della Val di Scalve...
Filippo ormai in vista della Seconda di Varicla.
In basso, sulla sinistra, Colere!
Lui c'è ancora e... che emozione rivederlo!
Nel 2012 era l'unico chiodo tra la Moren e la Terza di Varicla.
Altri tempi; altre emozioni!
La Terza Cima di Varicla si destreggia tra luci e ombre "nebbiose".
Il "cammino per il Camino" è ancora lungo!
Il passo chiave nonché aereo tra la Seconda e la Terza di Varicla...
Un Pizzo Camino "ombroso" ci aspetta al varco!
Il gendarme del Pizzo Camino.
Lassù qualcuno ci sta osservando...
Filippo impegnato sulla calata dalla Terza di Varicla.
L'incantesimo è stato spezzato e gli sventurati ricordi vengono cancellati in un sol colpo!
Come da relazione: su terreno pericoloso si segue una cengia in leggera salita...
L'ultimo scatto è per Filippo che caparbiamente quest'oggi ha spezzato l'incantesimo malefico delle Cime di Varicla!
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