Visto le pessime previsioni meteo dovevo giocare di anticipo e così, con un “tackle” ai limiti della correttezza, ho rubato il tempo all'avversario.
Qualche ora più tardi il candido mantello della “dama bianca” aveva abbracciato
pressoché tutto.
Mai e poi mai mi stancherò di ripetere che l’Orobia definita “selvaggia” si
sposa perfettamente con il termine avventura.
Siamo sempre nel meraviglioso gruppo del “Telenek”, ultimo baluardo posizionato ad Est e costituito da belle vette, creste, paretine ma soprattutto emozioni che lanciano un deciso messaggio: non esistono soltanto il Pizzo di Coca, la Presolana, Il Pizzo del Becco, il Diavolo, ecc.
Siamo sempre nel meraviglioso gruppo del “Telenek”, ultimo baluardo posizionato ad Est e costituito da belle vette, creste, paretine ma soprattutto emozioni che lanciano un deciso messaggio: non esistono soltanto il Pizzo di Coca, la Presolana, Il Pizzo del Becco, il Diavolo, ecc.
De “i Cupecc” (2535), una vetta bifida salita rarissimamente e dall’ascesa
neppure troppo banale, scrissero: “Sono
due Cimotti dirupati tra il Dosso Pasò a N e la Cima Cadin a S”.
La Cima Cadìn (2575) invece è “un complesso
tratto della costiera che separa la Val di Belviso dalla Valle di Campovecchio
ed è costituita dalle quote 2556, 2471 e 2501 rispettivamente allineate da N a
S”.
Per finire l’articolato Monte Torsolazzo (2610) allorché definito come una “caratteristica montagna tra la Bocchetta del
Torsolazzo e il Monte Nembra che si stende con una larga cresta sommitale”.
Qualche info-point sulla cresta “reportata” in questo album:
Innanzitutto è compresa tra le valli di Campovecchio e Belviso.
Verso il termine di queste due valli (Monte Torsolazzo) si toccano anche le
valli del Latte e Vénet; quest’ultima decisamente poco conosciuta. La cresta
inizia col Monte Palabione (Aprica) e termina con il lungo costolone del Monte
Torsolazzo; il percorso del Palabione l’avevo visitato qualche tempo prima.
Il tratto di crinale che vedrete in questo album richiede buona attenzione;
alcuni punti devono essere affrontati con molta cura, passo sicuro ed assenza
di vertigini (il II° si tocca tranquillamente). In particolare il tratto di
cresta che sale ai “Cupecc” è molto affilato, delicato ed aereo.
Questo il mio giro solitario… proprio come piace a me:
<Passo dell’Aprica>
<Bivacco Aprica>
<I Cupecc (2535), dal bivacco si punta a sinistra e si sale ad una bocchetta
dalla quale inizia la cresta>
<Cima Cadin (2556)>
<Quote 2471 e 2501>
<Monte Torsolazzo (2609)>
Cheddire; altre perle ai più sconosciute sono state inserite nello splendido portagioie.
Cheddire; altre perle ai più sconosciute sono state inserite nello splendido portagioie.
Una minuta scia di un aereo saluta l'aurora.
La sveglia è suonata alle 2.30, aiuto, e sta cominciando un'altra giornata faticosa ma estremamente remunerativa...
La costiera Torena-Fraitina-Lavazza si colora con le prime luci dell'aurora...
Al cospetto dei "Cupecc" visibili lassù; stranezza di nome e guardiani silenziosi del bel Bivacco Aprica.
La freccia rossa indica l'attacco e l'inizio della cresta.
Io sono salito "alla ca**o" lasciando ampio spazio alla fantasia.
Cioè al ravano!
Questa poi mi mancava!
Ultimi passi verso i Cupecc.
Il gioco diviene interessante e la sopra s'intravede una bella paretina di almeno II°.
Antenne alte per via dell'esposizione e della roccia un po' così.
Alé Orobia!
Alé Orobia!
Poco dopo aver "attaccato" la cresta mi volto e lancio uno sguardo.
Faccio due calcoli e capisco subito che è vietato sbagliare...
Cupecc, Cima Cadìn, Torsolazzo e Telenek dalla cresta "N" dei Cupecc.
Da una prima occhiata non sembrerebbe banale...
Monte Torena e Cime di Caronella dalla vetta dei Cupecc.
Nuove prospettive pure quest'oggi!
L'infido e ingrato pendio disceso (a carponi) per portarmi alla bocchetta tra Cupecc e Cima Cadin...
Panoramica dai Cupecc con protagonista la Val di Belviso (e omonimo lago)!
Nei pressi del cupo e poco simpatico "crapone" finale della Cima Cadìn...
Il bislungo e capiente lago di Belviso.
Il lago più grande delle Orobie!
Il lago più grande delle Orobie!
Poco prima della cima Cadìn un bel muretto si presta ad esser scalato con con estrema cura ed elegante ginnastica.
Roccia moooolto delicata!
Dalla Cima Cadìn, la Quota 2501 (in basso), il Monte Torsolazzo con il Monte Telenek e Monti Lorio & Nembra.
Anche quest'oggi sta nascendo un mega giro...
Un omino di sassi, un invisibile ometto ed uno zainetto!
Il prezioso colpo d'occhio in direzione "S-W".
Che belle però anche queste Orobie ai più sconosciute...
Che belle però anche queste Orobie ai più sconosciute...
Tiro un po' il fiato poiché il terreno diviene più "amico".
Sempre la Cima Cadìn dalla Quota 2471.
Stavolta alle sue spalle son visibili Cupecc, Dosso Pasò e Monte Filone...
Dalla Quota 2501 il mio sguardo viene catturato dallo strano, stirato e "striato" Monte Torsolazzo...
I famigerati "roccioni sfasciati" della cresta "WNW" descritti nel libretto del Saglio.
Cazzarola, meglio salire veloce xchè sembra venir giù tutto da un momento all'altro!
Indenne e finalmente in vetta al Monte Torsolazzo.
Il bel crinale che dal Corno dell'Agna si spinge fin verso il Monte Borga (passando dal Monte Sessa)...
Il cielo comincia a velarsi; meglio scendere.
Poco male, tanto la missione è stata compiuta!
Parte alta della selvaggia Valle del Latte; quanto mi piacerebbe percorrerla con gli sci d'alpinismo ai piedi!
Il comodo e provvidenziale sentiero che collega le malghe Nembra e Magnola...
Per ultimo una strana prospettiva dedicata alla diga di Frera o di Belviso (decidete voi).
Anche oggi una giornata meravigliosa.
Il GRANDE sogno si sta realizzando!
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