Un album composto prevalentemente da cartoline e non poteva
essere altrimenti visto la posizione semplicemente fantastica della Cima
Brandà.
Siamo tra le valli Venina e Ambria, quest’ultima contraddistinta da una delle
testate più straordinarie in assoluto delle Alpi Orobie, a cavallo di un
crinale spartiacque di due stupendi laghi: Zappello e Venina.
Posti decisamente poco inflazionati e lontani dal caos quotidiano ma non solo.
Beata solitudine mi verrebbe da scrivere dato che in giro non c’era anima viva;
l’unico incontro di tutta la giornata l’ho avuto con un simpatico guardiano
della diga di Venina che, sorpreso del mio lungo e solitario giro, oltre che
complimentarsi m’ha offerto un buon caffè.
“Sono qui da molti anni ma quel giro non l’ho mai fatto; dai raccontami com'è”.
Una bella chiacchierata dopo molte ore di solitudine proprio mi ci voleva.
L’Orobia posta a Nord non delude mai e il traguardo è ormai imminente.
Veniamo a qualche info storica.
Sulla “bibbia” di Saglio - Corti e Credaro la Cima Brandà viene descritta come
“massiccia e modesta elevazione, che con
la sua ossatura costituisce la maggior parte della linea divisoria fra i
valloni di Venina e di Ambria”.
Questi invece alcuni frammenti del mio itinerario.
Innanzitutto il bandolo della matassa consiste nel raggiungere la prima cima,
in questo caso il Montirolo, conquistato “ravanando” un sentiero scovato poco
oltre la casa dei guardiani della diga di Venina [svolta decisa verso sinistra
su labili tracce e striminziti bolli].
Successivamente ho seguito integralmente la cresta fino alla Cima Brandà e
debbo dire che proprio semplice non l’ho trovata (II° ma secondo me in diversi
punti anche di più). Alcuni passi tra la Corna Rossa e la Cima Brandà devono
essere affrontati con deciso impegno in quanto l’esposizione è sempre forte e inoltre,
nel mio caso, la presenza della neve non ha sicuramente agevolato.
Pressoché scontato dirvi che la roccia non è il top.
Pure la discesa al Passo Brandà non è stata rilassante; in questo caso ho aggirato qualche salto “malefico” su terreno in
ogni caso pericoloso.
Prestate quindi molta attenzione se
decidete di rifare il percorso.
I panorami, credetemi, sono da URLO!
Il mio lungo e solitario giro:
<Sondrio – Piateda Alta – Ambria [per salire ad Ambria con l’auto serve il
permesso del comune]>
<Lago di Venina>
<Montirolo (2126)>
<Corna Rossa (2449)>
<Cima Brandà (2500)>
<Passo Brandà e rientro dalla Valle di Venina>
Transito dalla graziosa chiesetta di San Gregorio in Ambria.
Siamo a Nord e ormai fa piuttosto freddino...
Due dei tre obiettivi di giornata: Corna Rossa e Cima Brandà.
Di qua la Val Venina, di la la Val d'Ambria!
La prima neve ha ormai imbiancato i pascoli di Montirolo.
Antenne alte pure quest'oggi.
Buff, buff...
Lo strano panettone del Montirolo, scritto appositamente con la N, "starteggia" la lunga e solitaria giornata...
Seppur insidiosa la panna montata contribuisce a rendere l'ambiente ancor più intimo.
Prepariamoci a nuove prospettive pure oggi!
La prima prospettiva è dedicata al "diavolaccio".
Bellissimissimo da questa prospettiva e con quello strato di zucchero a velo!
Ancora uno sforzo e la Corna Rossa [farcita] sarà in saccoccia!
Dalla Corna Rossa lancio uno sguardo verso Cima Brandà.
Cazzabubbola, la facevo più corta.
Il crinale inoltre non è assolutamente da sottovalutare.
Alcuni passi saranno belli tosterelli...
Il grazioso Lago Zappello impreziosisce la sottostante Val d'Ambria...
Una delle "testate" più belle in assoluto delle Alpi Orobie valtellinesi.
Meraviglie di Val d'Ambria!
Dalla Corna Rossa panoramica verso Ovest con protagonista il lunghissimo crinale Meriggio-Scoltator...
Uno sguardo dedicato ai "Giganti" protagonisti indiscussi di questa mega cavalcata.
In primo piano il Piz Ceric, propriamente detto!
Panacea per gli occhi.
Mr. Rondenino più maestoso che mai.
Osservo... in silenzio!
Con notevole sforzo e antenne altissime, alcuni passi li ho trovati assai impegnativi, raggiungo Cima Brandà e ammiro il "cuore delle Orobie".
Giornata pressoché perfetta!
Tantissimi metri a picco il Lago di Venina con la sua strana diga...
Panorami da sogno "ottobrini" dalla Cima Brandà.
Beata solitudine pretende [e ottiene] qualche minuto d'osservazione...
La strana diga del lago di Venina stra-zoomata dalla Cima Brandà!
Bè, qui rimango senza parole...
Finalmente il Lago di Venina.
Scendere dalla Cima Brandà non è stato per nulla facile e fortunatamente anche questa è andata.
Intravedo ormai la linea del traguardo; superfluo ammettere che sono felicissimo...
Pizzo Redorta e Punta di Scais in palese "WOW".
Un'altra giornata che difficilmente scorderò...
La testata della Val Venina dall'omonimo lago.
Faccio due parole col custode della diga che si complimenta per -a sua detta- del gran bel giro.
Mi chiede com'è, mi offre un caffè.
E poi l'ultimissimo saluto ad Ambria.
E' tardi e il viaggio di ritorno sarà ancora lungo alias; bisogna correre.
Gli occhi brillano, l'animo esulta!
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